Il giornalista Gonzalo Lira, di nazionalità cilena e statunitense, da Kharkov aveva seguito le varie fasi della invasione russa in Ucraina ed aveva manifestato a lungo con i suoi video opinioni contrarie al governo ucraino, poi ad aprile era scomparso improvvisamente (avevo segnalato la sua scomparsa qui).
La sua improvvisa scomparsa aveva sollevato preoccupazione per la sua vita, sia in Europa che negli Stati Uniti. Ma provvidenzialmente il 22 aprile si è rifatto vivo intervistato dal canale Duran che lo ha ricercato per una settimana.
Il video della conversazione con il giornalista Alex Cristoforou, uno dei creatori del canale Duran, dura quasi quattro minuti . Riguardo al suo attuale status quo, dice all’inizio della conversazione: “Oggi è venerdì 22 aprile 2022, sono a Kharkiv, per me va tutto bene. Voglio solo dire che sono di nuovo online”.
Lira assicura che sta bene anche se è leggermente provato dopo essere stato arrestato dai servizi speciali ucraini della SBU intorno alle ore 13.00 del 15 aprile, ma non può parlare pubblicamente dei motivi della detenzione.
Nel video ringrazia per l’attenzione mondiale che ha ricevuto, menzionando per la seconda volta che sta bene fisicamente. Tuttavia, ha notato che si dovrebbe prestare molta più attenzione alle persone con cui comunica attraverso il suo account Twitter. @realGonzaloLira . Alcuni di loro sono scomparsi. Lira non fa nomi ma ciò è inquietante.
Il giornalista quindi continua dicendo che non può lasciare Kharkov e il suo telefono cellulare e computer sono stati sequestrati. Inoltre, tutte le pubblicazioni successive al 15 aprile sui suoi social YouTube, Twitter e Telegram non sono state fatte da lui, da quando le sue password sono state trafugate. Per cui l’accesso ai vecchi account gli è proibito ed è impossibile. Ecco perché può ricontattare le persone solo attraverso nuovi indirizzi, come ha fatto con Alex Christoforou.
Attualmente il giornalista cileno-statunitense ha trovato un nuovo laptop ed è riuscito ad avere una minima presenza in rete e comunicare che è vivo.
Qui di seguito Gonzalo Lira ha fatto un video recente in cui fornisce un aggiornamento sulla GUERRA IN UCRAINA con Jackson Hinkle un commentatore politico e streamer di YouTube residente in California:
Persecuzione degli oppositori
Quella dei giornalisti arrestati è un’altra guerra in corso in Ucraina. Una guerra di repressione indirizzata contro giornalisti, dissidenti politici e chiunque osi parlare contro la politica ucraina.
La repressione alla libertà di espressione non è scoppiata solo adesso che il paese è in guerra ma già all’indomani della rivolta di piazza Maidan nel 2014. Alcuni dei trattamenti della polizia segreta sono stati anche segnalati dall’OSCE.
Esistono anche siti in cui vengono segnalate le persone giudicate traditrici dell’Ucraina tra le quali religiosi ortodossi (vedi qui: https://myrotvorets.center/).
Myrotvorets è uno dei più famigerati: timbra con orgoglio “liquidati” sui profili dei dissidenti catturati o uccisi, molti dei quali elencati per reati minori come calpestare una bandiera ucraina durante una protesta.
Il sito è stato attenzionato anche dalle Nazioni Unite ma finora senza successo (vedi qui: https://www.unian.info/politics/2131206-un-urges-kyiv-to-probe-into-myrotvorets-websites-activity.html ).
Attualmente ci troviamo in un clima pessimo per quando riguarda l’informazione e la libertà di stampa non è assicurata da entrambe le parti. Tuttavia, in Ucraina la situazione è molto grave e gli oppositori vengono repressi duramente e in alcuni casi eliminati.
Per non passare come un diffusore di Fake news faccio qualche nome di persone scomparse:
Kirill Vyshinsky : arrestato nel 2018 con l’accusa di tradimento considerata così assurda che Stati Uniti, Europa e Russia la ritenevano tutti una violazione dei diritti umani. Rilasciato nel 2019 in uno scambio di prigionieri con la Russia.
Yuriy Tkachev : arrestato nel 2022, attivista per la pace ed editore del sito web di sinistra Timer-Odessa. Rapito dalla sua abitazione, picchiato e posto sotto la custodia del battaglione neonazista Azov, che ha apertamente minacciato di ucciderlo .
Valery Kuleshov : residente a Kherson e blogger. Ucciso in pieno giorno in un parcheggio. Esiste un video inquietante della sua esecuzione.
Alexander Matyushenko : giornalista antifascista. È stato rapito, torturato per ore, costretto a false confessioni e rischia una possibile condanna a 15 anni per aver organizzato proteste contro il governo.
Su altri casi Max Blumenthal ha un eccellente articolo su questo argomento, così come l’attivista locale Oleg Yasinsky .
VPNews
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