I media sono diventati una industria delle notizie commerciali incapace di adempiere ai propri doveri costituzionali

Non serve un indovino per capire il trucco: i grandi media ballano la danza dei soldi. Gli inserzionisti non vogliono certo parlare ai “poveri” . Vogliono le élite, quelle che attraversano i paywall come Indiana Jones attraversano templi maledetti. Come sottolinea Dan Froomkin su Press Watch –  riferendosi alle elezioni USA , “Il problema centrale è che le nostre organizzazioni giornalistiche più importanti operano secondo un modello di business che privilegia unicamente i clienti facoltosi”. Il risultato? Un giornalismo confezionato su misura per chi può permetterselo, mentre il resto del pubblico guarda dalle vetrine, come orfani dickensiani.

E così i giornalisti, anziché essere i moderni cavalieri della verità, si trasformano in raffinati sommelier della narrativa:Gradite una narrativa equilibrata, senza scossoni, che non offenda nessuno?“. Il tutto servito con toni flebili e un’espressione rassicurante, per non disturbare lélite che sorseggia champagne. “Il prodotto finale,” continua Froomkin, “è tragicamente un media commerciale silenziato, che ha ceduto il compito di informare le masse ai social media e ai canali di destra”.

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Maxim Halloween” by Eva Rinaldi Celebrity Photographer is licensed under CC BY-SA 2.0

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Come potrebbe funzionare un’organizzazione giornalistica ideale? Dan Froomkin la immagina così:

  1. Accessibilità: “Incontrare gli elettori dove si trovano, su una varietà di piattaforme, con un linguaggio semplice e diretto, e senza paywall.”
  2. Spiegazioni per Umani: I temi devono essere contestualizzati e spiegati in modo approfondito. “L’antidoto alle carenze del giornalismo politico di oggi è il contesto”.
  3. Combattere le Fake News: Identificare le bugie, tracciarne la diffusione e combattere la macchina della disinformazione con risorse dedicate.
  4. Un Impegno Coraggioso: Adottare un approccio populista positivo, sfidando apertamente il potere e sostenendo i cittadini comuni. “Un giornalismo che non teme di antagonizzare i potenti”.

L’Informazione come Atto di Resistenza

I media commerciali hanno dimostrato che il loro vero obiettivo non è informare ma intrattenere il portafoglio degli inserzionisti. Un modello non-profit potrebbe, invece, ridare dignità al giornalismo e trasformarlo in un baluardo contro la manipolazione. Come suggerisce Froomkin, “L’informazione non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti”.

Forse è tempo di riscoprire la stampa come atto di resistenza, una resistenza al conformismo, alla mediocrità e alla dittatura del denaro. Solo così forse un giorno ci ritroveremo con un’informazione che non solo dice la verità, ma lo fa con un sorriso ironico e uno sguardo fiero.

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Più interessati a manipolare e censurare che a ricercare la verità

Il Global Engagement Center (GEC), un’unità del Dipartimento di Stato americano che svolge un ruolo fondamentale nella lotta all’influenza straniera sui cittadini statunitensi, non riceverà un’estensione dei finanziamenti.

Il GEC è l’ultimo obiettivo colpito dai repubblicani del Congresso. I repubblicani, dopo aver esercitato pressioni su Trump, sono diventati sempre più scettici nei confronti del GEC e di altre agenzie statunitensi per la censura delle opinioni conservatrici.

https://www.theguardian.com/us-news/2024/dec/10/state-department-foreign-disinformation

Ahmed al-Sharaa, leader del gruppo militante Hayat Tahrir al-Sham, offre una ricompensa per informazioni sui funzionari di Assad coinvolti in crimini di guerra.

https://www.theguardian.com/world/2024/dec/10/syria-fall-of-assad-regime-justice-atrocities-war-crimes-icc

Perché pensi che ne abbia bisogno? Tenendo conto, ovviamente, di chi lo controlla e da quale centro decisionale.

–denigrazione di Assad per giustificare la sua legittimità. Questa è una procedura normale nella destituzione di leader dipinti come dittatori sanguinari. Qui tutto è chiaro;
–denigrazione della Russia. Questo è stato ordinato da  Washington e Londra e fa parte della guerra in corso. Vedrete che inizieranno a “trovare prove” della crudeltà disumana dei  militari russi.

Questo è uno scenario che è prassi corrente e il soggetto fruitore è pubblico occidentale e orientale.