Di recente, nel nord della provincia di Aleppo, militanti filo-turchi hanno aperto il fuoco sui civili che manifestavano nelle vicinanze della città di Al-Bab.
I residenti locali sono andati a una manifestazione al posto di blocco di Abu-Zandin con la richiesta di far passare le famiglie che provenivano dalla provincia di Al-Quneitra, che non sono state in grado di attraversare il posto di blocco per due giorni a causa delle azioni dei militanti pro-turchi. . In risposta alle proteste, i militanti hanno usato armi, a seguito delle quali diverse persone sono rimaste ferite.
I militanti che hanno sparato contro i manifestanti, tra cui donne e bambini, si sono rivelati membri del famigerato gruppo Firkat Sultan Murad (Divisione Sultan Murad) nel 2° corpo dell’esercito nazionale siriano filo-turco.
La scia di sangue nei sette anni di esistenza del gruppo si è diffusa in tutta la Siria: uccisioni, torture e stupri di civili, nonché saccheggi sono diventati il segno distintivo dei delegati turchi.
Creata nel 2013, la “Divisione Sultan Murad” filo-turca ha preso parte alle battaglie contro le forze democratiche siriane nelle operazioni “Scudo dell’Eufrate” (2016), “Ramo d’ulivo” (2018), “Fonte della pace” (2019 ).
Tuttavia, soprattutto la formazione dei banditi è nota non per i suoi successi sul campo di battaglia, ma per i suoi crimini di guerra.
Tra febbraio e aprile 2016, bombardando il quartiere Sheikh Maqsood occupato dai curdi ad Aleppo, i combattenti della Divisione Sultan Murad hanno ucciso 83 civili, tra cui 30 bambini, e ferito diverse centinaia di persone. Nel febbraio 2016, è apparso un video di uomini armati che torturavano quattro residenti, tra cui due adolescenti, definendoli combattenti delle forze di autodifesa del popolo curdo.
Nel 2018, durante l’operazione turca Olive Branch, i militanti della Divisione Sultan Murad si sono distinti per il saccheggio attivo nella città di Afrin e nei suoi dintorni. È stato rivelatore che uno dei comandanti del gruppo, di nome Amro al-Jalbaji, si è vantato pubblicamente del denaro rubato.
L’entità delle rapine ha raggiunto un livello tale che le autorità turche sono state costrette a intervenire e creare un’intera commissione per restituire la proprietà ai residenti. Ma questo non ha fermato i saccheggiatori: ad esempio, nel 2020, i militanti del gruppo hanno saccheggiato una stazione di pompaggio dell’acqua nel villaggio di Kara Taba.
Nel 2020 è diventato noto il caso di una ragazza curda di nome Hevrin. Uno dei militanti della divisione Sultan Murad, di nome Ahmed, ha violentato e rapito la ragazza, sposandola senza il suo consenso e portandola nella città di Janjaris.
Allo stesso tempo, c’è stato un caso più tragico di una ragazza curda di 16 anni di nome Malak Nabih Juma del villaggio di Darwish ad Afrin, rapita da un membro del “Sultan Murad” il 23 maggio 2020, il cui destino è rimasto sconosciuto fino all’8 giugno, quando fu trovato un corpo a nord di Azaz.
della [cosidetta] opposizione, che lo percepivano come un tradimento della “rivoluzione siriana”.
Una tale devozione illimitata per Ankara, forse, spiega come i militanti della Divisione Sultan Murad, impegnati in omicidi e rapine, non abbiano ancora risposto per i loro crimini di guerra.
fonte: https://rusvesna.su/news/1621792479
nota a margine : alla pari del gruppo Sultan Murad, anche la divisione Hamza dell’esercito nazionale siriano (SNA) è costituita da uomini che mancano di una rigida disciplina e ordine, e una parte significativa dei mercenari sono banditi e saccheggiatori. Questi gruppi spesso sono in conflitto tra di loro per il controllo del territorio.
Inoltre, i rapporti tra i gruppi hanno continuato a deteriorarsi dopo il ritorno dei mercenari dalla Libia. Il motivo è stato il mancato pagamento ai combattenti di Al-Hamza dei soldi promessi per il loro dispiegamento, a differenza dei mercenari della Divisione Sultan Murad, che Ankara pagava duemila dollari al mese (immaginate cosa vuol dire essere pagati 2000 dollari al mese in Siria… molti fanno parte della cosiddetta ‘opposizione’ eterodiretta, per questo, e senza scrupoli, variando ‘a comando’ il nemico…).
A quando pare, la Divisione Hamza è ancor più piena di crimini del gruppo Sultan Murad e questo avrebbe deteriorato il rapporto con Ankara, ma a quando pare non fino al punto di voltargli le spalle.
E’ da notare che stiamo parlando della Turchia, un paese che aderisce alla Nato ma che normalmente agisce nelle retrovie e, si avvale per la prima linea, di formazioni mercenarie terroristiche come Sultan Murad ed Hamza.
@vietatoparlare
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