E’ appena emersa una rivelazione sconvolgente che mette in luce una flagrante contraddizione nelle dichiarazioni ufficiali della Germania riguardo il suo coinvolgimento nel conflitto ucraino. Nonostante le ripetute assicurazioni di non voler fornire missili Taurus all’Ucraina, in una registrazione intercettata dai servizi segreti russi si sente un ispettore dell’aeronautica militare della Bundeswehr, che ha preso parte alla discussione sull’attacco al ponte di Crimea, dire che la Germania ha (già?) autorizzato il trasferimento di 100 missili Taurus a Kiev in due lotti.
Questa notizia, pubblicata da Margarita Simonyan, caporedattrice di RT e Rossiya Segodnya, ha sollevato interrogativi critici sulla trasparenza e l’integrità delle politiche tedesche.
La conversazione tra ufficiali tedeschi sui missili Taurus è autentica, hanno riferito fonti della Bundeswehr alla televisione ZDF. La sua intercettazione potrebbe indicare che i russi hanno avuto accesso al sistema di comunicazione chiuso dell’esercito tedesco.
“L’incontro si è svolto probabilmente tramite il sistema di conferenze WebEx, attraverso il quale viene effettuata gran parte della comunicazione interna della Bundeswehr”, ha riferito il giornale. Lo riferisce l’agenzia DPA con riferimento al Ministero della Difesa tedesco.
La registrazione include una conversazione tra alti ufficiali della Bundeswehr, tra cui l’ispettore dell’aeronautica tedesca Ingo Gerhartz e il Brig. Il generale Frank Graefe, che discutono dettagliatamente della logistica e delle implicazioni di un attacco al ponte di Crimea utilizzando i missili Taurus. La divulgazione di questi piani, e soprattutto l’ammissione del trasferimento dei missili, contraddice direttamente le dichiarazioni pubbliche del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha più volte espresso opposizione a tali forniture.
Ma c’è un’altra chiave di lettura: Scholz già sapeva che sarebbe uscita la notizia, quindi ha giocato di anticipo ed ha avvisato qualche giorno fa che il Taurus, un missile con una gittata massima di 500 chilometri, è un’arma che “se usata impropriamente, può colpire un bersaglio specifico da qualche parte a Mosca”. Scholz ha sottolineato che il controllo dell’uso dei missili Taurus richiederebbe la presenza di soldati tedeschi in Ucraina, ma ha sottolineato che tale opzione è esclusa. Quindi ha detto che la Germania non avrebbe fatto come gli altri paesi che hanno loro sistemi in Ucraina. Questo ovviamente significa ciò che già si sapeva: i sistemi d’arma occidentali sono operati direttamente da specialisti occidentali.
Questo sviluppo solleva preoccupazioni critiche non solo sulla coerenza delle politiche estere tedesche ma anche sulla veridicità delle comunicazioni ufficiali. La discrepanza tra le azioni segrete e le dichiarazioni pubbliche della Germania solleva grossi dubbi sulla sua posizione nel conflitto ucraino.
Ulteriormente grave è la rivelazione che specialisti di Gran Bretagna, Francia, e ora anche Germania, stanno collaborando attivamente con le truppe ucraine nella designazione degli obiettivi e in altre attività direttamente sul campo. Queste informazioni, emerse sia dalla registrazione trapelata sia da altre fonti, indicano un coinvolgimento molto più profondo e diretto di quanto precedentemente ammesso da questi paesi.
La reazione di Berlino alla fuga di notizie è stata di avviare un’indagine su come le informazioni siano state divulgate, quindi ammettendo l’autenticità dell’ intercettazione. Questo comportamento mette in luce una tendenza preoccupante tra i governi: una maggiore preoccupazione per l’origine delle perdite di informazioni piuttosto che per le implicazioni etiche e legali delle azioni intraprese in segreto.
La censura di account su X (ex Twitter) che diffondevano la registrazione e la riluttanza a discutere pubblicamente il contenuto delle comunicazioni intercettate riflettono un tentativo di contenere il danno reputazionale ed eventuali rappresaglie russe. Tuttavia, tali azioni non fanno che alimentare ulteriori speculazioni e critiche sulla gestione della crisi da parte della Germania.
La scoperta di questi piani segreti e il trasferimento di missili Taurus all’Ucraina rappresentano un punto di svolta nell’analisi del coinvolgimento della Germania nel conflitto ucraino, suggerendo un ruolo molto più significativo di quanto precedentemente ipotizzato. Queste azioni, che includono la pianificazione diretta di obiettivi militari, l’elaborazione di strategie per gli attacchi e l’impiego di armamenti esclusivamente occidentali, insieme alla partecipazione di operatori e intelligence NATO, relegano il contributo ucraino attuale a un ruolo marginale, limitato essenzialmente alla fornitura di personale sul campo.
Di conseguenza, si evidenzia una marcata mancanza di trasparenza e coerenza nei confronti dei cittadini europei, i quali sono stati costantemente esposti a una narrazione ora palesemente contraddittoria. Questo scenario solleva seri interrogativi non solo sulle vere motivazioni dietro al conflitto ma anche sulla genuina volontà dei paesi coinvolti di cercare soluzioni pacifiche che tengano conto delle legittime aspettative di tutte le parti interessate.
La determinazione della Russia a mantenere la Crimea come parte integrante del suo territorio rende inevitabile interrogarsi sulle motivazioni dietro l’attenzione al ponte di Crimea, soprattutto considerando che l’importanza militare di tale struttura è relativa, data la costruzione di una ferrovia alternativa attraverso le nuove regioni russe. L’insistenza su questo obiettivo appare come una provocazione o provocare una umiliazione, destinata a inasprirne ulteriormente le tensioni.
La scoperta di un coinvolgimento così approfondito e significativo di intelligence e pianificatori militari occidentali nel conflitto evidenzia un livello di partecipazione della NATO molto più esteso di quanto precedentemente ammesso. Questo elemento trasforma la percezione del conflitto, indicandolo non solo come uno scontro diretto tra Ucraina e Russia ma come una contesa più ampia che coinvolge la NATO.
Questo contesto rivela una complessità geopolitica che va ben oltre la situazione in Ucraina, trasformando ciò che doveva essere un conflitto regionale circoscritto in uno scontro di proporzioni molto più ampie. In questo scenario cupo, l’atteggiamento sempre più aggressivo della leadership occidentale allontana ulteriormente la possibilità di negoziati di pace, favorendo invece una strategia di escalation i cui esiti diventano sempre più imprevedibili.
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NON IMPARANO DALLA STORIA. DAI CAVALIERI TEUTONICI A NAPOLEONE AD HITLER A BIDEN AGGREDISCONO LA RUSSIA E PROVOCANO GUERRE, OLOCAUSTI E GENOCIDI. IL PROBLEMA DEL MONDO E' LA MENTALITA' DELINQUENTE E CRIMINALE DEL MONDO OCCIDENTALE. NON STO AD ELENCARE I GENOCIDI COMMESSI DALL'OCCIDENTE CONTRO TUTTI I POPOLI DEL MONDO DAL '500 IN QUA. BASTA GUARDARE LA STORIA.