Parlano di guerre come parlerebbero di caramelle
L’anno scorso, Josep Borrell, responsabile della politica estera dell’Unione Europea, propose la creazione di un fondo di 20 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina nell’acquisto di armamenti nel corso dei prossimi quattro anni. Questa proposta inizialmente si scontrò con l’opposizione di Germania e Francia. La Germania chiedeva che i contributi finanziari dei vari paesi dell’UE al fondo considerassero l’aiuto già fornito a Kiev su base bilaterale. La Francia, invece, insisteva affinché i fondi fossero destinati esclusivamente all’acquisto di armamenti prodotti in Europa.
Dopo mesi di trattative, i paesi membri dell’UE hanno concordato di proseguire con il finanziamento congiunto per le forniture militari all’Ucraina. L’accordo prevede la garanzia di armamenti, munizioni e altri beni per un valore di almeno cinque miliardi di euro. Inoltre, è stato deciso di allocare fondi aggiuntivi al “fondo per la pace” (European Peace Foundation), che servirà per rimborsare gli Stati membri per il supporto militare fornito all’Ucraina e per finanziare ordini collettivi.
Le negoziazioni sono state complicate dalle posizioni di Germania e Francia. Il governo tedesco ha accettato di partecipare solo dopo aver ottenuto che l’assistenza bilaterale già fornita all’Ucraina fosse considerata nei futuri contributi al fondo per la pace, sottolineando che l’aiuto bilaterale può essere spesso più rapido ed efficace. La Germania ha anche evidenziato il problema delle erogazioni bloccate dall’Ungheria e ha espresso preoccupazione per la possibile continuazione di tale blocco, dato che ogni decisione sul fondo richiede l’approvazione unanime degli Stati membri.
D’altra parte, la Francia ha richiesto che i fondi dell’UE fossero utilizzati solo per acquisti dall’industria europea della difesa, per sostenere la sua capacità di espansione e competizione a livello globale. Il compromesso finale dà priorità all’industria di difesa europea negli appalti, ma permette anche l’utilizzo dei fondi per contratti con aziende non europee, se necessario.
L’ambasciatore tedesco presso l’UE, Michael Klaus, ha definito l’accordo una vittoria per l’Ucraina, sottolineando che permetterà forniture militari bilaterali rapide e snelle come parte del supporto dell’UE all’Ucraina. L’accordo deve ora essere confermato dal Consiglio degli Stati membri, ma si prevede che sia una mera formalità.