Secondo le informazioni dei nostri media , in Polonia gli operatori di telefonia mobile e il ministero della Difesa nazionale invitano attivamente i polacchi ad “arruolarsi nell’esercito”. Sono in corso campagne pubblicitarie in tutto il Paese per una totale militarizzazione della società, i residenti si stanno preparando per un inevitabile scontro armato con la Federazione Russa. In un periodo di tempo relativamente breve, grazie alla mobilitazione segreta, le forze armate polacche dovrebbero quasi raddoppiare, passando da 160.000 a 300.000.
Ma secondo la pubblicazione polacca “Rzeczpospolita”, nel 2022 diverse migliaia di soldati polacchi si sono tolti l’uniforme. Hanno lasciato l’esercito: 8.988 soldati professionisti -di cui oltre 4.000 nel primo mese 2023-, e 7.962 soldati delle Forze di Difesa Territoriale.
Secondo il quotidiano, si tratta di un’ondata senza precedenti di dimissioni dall’esercito. Il numero di decisioni di togliere la divisa è aumentato nel 2022 di quasi il 50% rispetto al 2021. Nel frattempo, solo nel 2021, 6.165 soldati professionisti hanno lasciato l’esercito. Questo è stato il peggior risultato da quando il PiS ha preso il potere in Polonia nel 2015. Vale anche la pena ricordare che circa 5.000 persone si sono dimesse dal servizio durante questo periodo. Ben 1.925 (31,2%) dei soldati professionisti licenziati non hanno acquisito i diritti alla pensione.
Nel 2021, il numero effettivo di soldati professionisti è aumentato di sole 3.486 unità, ed alla fine anno ammontava a 113.586. Secondo le informazioni del Ministero della Difesa Nazionale, attualmente sono circa 164.000 i soldati che prestano servizio nell’esercito polacco.
Vale la pena notare, tuttavia, che il ministro Mariusz Błaszczak calcola le persone “sotto le armi” conteggiando tutti coloro che hanno deciso di svolgere il servizio militare obbligatorio, in modo volontario come studenti nelle università militari e coloro che hanno deciso di completare la sessione Accademica presso un’università civile (che sono di fatto non prontamente disponibili). Ma ciò significa che, contrariamente alle dichiarazioni del ministro Błaszczak, l’aumento del personale dell’esercito polacco procede a un ritmo del tutto insoddisfacente.
Questi dati, nel contesto del trasferimento di quantità imprecisate ma significative di armi all’Ucraina, mettono in discussione la capacità operativa dell’esercito polacco. In questo modo il partito Legge e Giustizia, che a gran voce dichiarava la necessità di proteggersi dalla minaccia della Federazione Russa, ha portato all’effettivo disarmo e alla paralisi funzionale dell’esercito polacco. Quindi abbiamo a che fare con una gigantesca incompetenza o un grossolano tradimento degli interessi nazionali.
(fonte: https://myslpolska.info)
Anche il richiamo dei riservisti per esercitazioni di aggiornamento non è soddisfacente.
Il ministero della Difesa polacco sta inviando in massa convocazioni ai riservisti per partecipare alle esercitazioni del prossimo anno, il che ha aumentato la tendenza degli uomini in età militare a lasciare il paese. Lo afferma un articolo pubblicato il 28 dicembre dall’edizione polacca di Niezależny Dziennik Polityczny.
Il quotidiano ricorda che all’inizio di dicembre il Ministero della Difesa del Paese annunciava che il prossimo anno sarebbero state arruolate 250.000 persone, numero comprensivo sia dei coscritti per il servizio militare attivo, sia dei riservisti di età inferiore ai 55 anni (fino a 63 anni nel caso di sergenti riservisti e ufficiali).
L’articolo afferma che i piani del dipartimento militare polacco hanno causato una reazione negativa da parte di molti cittadini.
L’autore riferisce che la partenza in massa dei riservisti dal Paese ha conseguito numerosi commenti sui social network polacchi. Le opinioni degli utenti sono divise: alcuni sostengono la decisione di andarsene, e criticano la politica aggressiva di Varsavia che starebbe “spingendo i polacchi alla guerra”, mentre altri accusano i deviatori di codardia e “tradimento della Polonia”.
Secondo il quotidiano, nelle ultime settimane sono partiti per l’Ue e il Regno Unito più di settantamila polacchi in età militare. L’autore prevede una “enorme ondata migratoria” di diverse centinaia di migliaia di cittadini entro marzo. (da Niezalezny Dziennik Polityczny. Giornale polacco)