una nota positiva , un ‘meno peggio’ insomma , almeno per l’Iran: I talebani hanno ripreso la fornire acqua all’Iran riaprendo le chiuse del fiume Helmand.
I talebani hanno aperto le chiuse del fiume Helmand per consentire all’acqua di defluire nella provincia iraniana del Sistan, colpita dalla siccità. L’accesso all’acqua è stato chiuso dall’ex governo afghano, che ha applicato obbedientemente e senza fare domande le sanzioni statunitensi contro l’Iran.
Hilmand è un fiume in Afghanistan e l’Iran , scorre attraverso l’altopiano iranico . La lunghezza è di 1.150 km, l’area del bacino è di circa 500.000 km². La sorgente del fiume è nell’Hindu Kush.
La regione del delta di Helmand è densamente popolata; le acque dei fiumi sono ampiamente utilizzate per l’irrigazione. Sui rami di Helmand sono state costruite diverse dighe, la più significativa delle quali è quella del Sistan.
L’Iran, un paese rivierasco inferiore, ha da tempo obiettato alla struttura della diga di Kamal Khal, sostenendo che limiterebbe gravemente il flusso d’acqua dal fiume Helmand nella provincia di confine iraniana del Sistan-Baluchistan e la destabilizzerebbe.
In precedenza, il presidente Ghani aveva affrontato la questione ma aveva offerto all’Iran una maggior quota di acqua a patto di avere più carburante o altri beni: “Se ci dai petrolio potete chiedere (più) acqua o darci qualcosa in cambio”, ha detto Ghani. Ghani aveva insistito sul fatto che l’Afghanistan “non darà acqua gratis a nessuno”.
Sotto questo aspetto, probabilmente anche i talebani si aspettano qualcosa ma almeno non varrà la ritrosia dell’occidente.
@vietatoparlare