ICovid-19 – Sfugge cosa è veramente in ballo nella “nuova ordinanza per inasprire le regole” in Veneto

Coronavirus, Zaia: «Siamo passati a rischio elevato: Rt a 1,63» ma l’impressione è che il passo urgente non è fatto

A questo punto credo che stia circolando un foglio Excel con i turni: lunedì OMS, martedì Capua, mercoledì Lopalco, giovedì Crisanti, venerdì Zaia… Per gli argomenti ho l’impressione che il terrorizzatore di turno abbia carta bianca e che quindi si possa affidare all’ispirazione del momento, dice l’amico giornalista Giorgio Bianchi commentando questa notizia sui social.

Si riferisce alle parole governatore del Veneto Zaia, che da Verona Sera dice:

«Sta accadendo quello che vi avevo annunciato, intanto siamo passati da un “rischio basso” a un “rischio elevato”, perché abbiamo un “Rt” (erre con t, cioè il parametro che indica l’indice di riproducibilità del virus in un dato momento in presenza di misure di contenimento ndr) che è dell’1,63, mentre vi ricordate che eravamo a 0,43. Io non so a chi fare i complimenti sinceramente. Siamo passati da 0,43 a 1,63», lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia con toni molto seri durante il punto stampa di oggi, venerdì 3 luglio, dedicato alla gestione dell’emergenza coronavirus.

Il parametro di valutazione della diffusione del coronavirus “Rt” è molto importante poiché è quello che viene utilizzato dal governo per, eventualmente, intervenire e ripristinare misure di contenimento della pandemia più severe in alcune aree localizzate. “Rt” dovrebbe restare sotto il valore di “1” (vale a dire sotto la soglia una persona è in grado di contagiarne un’altra) perché non si accendano campanelli d’allarme. In Veneto, secondo il dato riferito dal presidente di Regione, oggi si sarebbe al punto che un soggetto arriva a contagiarne quasi due, cioè appunto 1,63.

Lo stesso presidente del Veneto Zaia ha quindi ribadito: «Siamo passati da rischio basso a elevato, ma io avrei scritto “elevatissimo”, perché se continuiamo ad andare in giro senza l’uso della mascherina negli assembramenti e continuiamo a pensare che i complottisti abbiano ragione e il virus sia un’invenzione delle “Big Pharma” o dei marziani, allora poi è inevitabile che vengano fuori queste robe. O peggio ancora, – ha poi aggiunto Zaia – c’è qualcuno che pensa che questo virus sia solo per alcune categorie sociali, di alcune fasce d’età e che esaurito il numero degli ospiti perché se ne sono tutti andati il virus non ci sarà più, ho sentito pure queste teorie vigliacche da parte di qualcuno».

http://www.veronasera.it/…/coronavirus-virus-focolaio-veron…

Il punto non sono se le scelte dei governatori locali siano giuste o sbagliate. Ovviamente  se la scelta non è proporzionale al rischio abbiamo la militarizzazione della società con ricadute negative di cui ora molti non valutano la giusta dimensione.

Personalmente sono cinque mesi che non vedo mia madre (cieca e sorda) che è allettata presso una RSA. Ciò vuol dire che senza contatto tattile, lei non sa cosa sia successo e i suoi disturbi cognitivi rendono il tutto più complicato.

Ora la direzione della RSA mi ha dato 15 minuti per recarmi nella sua stanza (previo appuntamento) ma senza possibilità di toccarla. Quindi senza che a lei sia permesso percepire che io sia lì.

Potete immaginare cosa provo. Questa è la misura della sproporzione. Voglio chiarire che guardo un po’ ciò che sta accadendo con questo senso del reale.

Ma non voglio parlare di questo.  Spero solo che questo abbia attirato la vostra attenzione.

Ho detto questa circostanza per farvi capire fino a che punto giunge il filone che punta alla “riqualificazione della salute pubblica come strumento fondamentale” “la difesa della società” impiegando “gradi variabili di autoritarismo e controllo sociale”. È facile immaginare chi trarrà beneficio da questa reingegnerizzazione sociale, un remix del 21 ° secolo di The Masque of the Red Death di Poe.

In mezzo a tanta tristezza e sconcerto, l’Italia sta offrendo sfumature di luce in stile Tiepolo sia in campo economico che in quello sanitario. L’Italia ha scelto l’opzione Wuhan, con conseguenze immensamente serie per la sua già fragile economia. Gli italiani in quarantena hanno reagito notevolmente cantando sui loro balconi: è stato forse un più o meno consapevole atto di rivolta metafisica. Ma poi si è fermato tutto lì.

Dovrebbe significare qualcosa che Santa Corona fu un cristiano ucciso sotto Marco Aurelio nel 165 d.C. ed è stato per secoli uno dei santi patroni delle pandemie. Alla fine Santa Corona e San Vittore sono martiri per la fede ma che attinenza ha con la lotta per la fede la lotta contro la pandemia del coronavirus?

Stiamo ancora iniziando a malapena a capire le conseguenze di Covid-19 per il futuro del turbo-capitalismo neoliberista. Quel che è certo è che l’intera economia globale è stata colpita da un interruttore insidioso, letteralmente invisibile. Ciò che sta succedendo e che ha cambiato così subitaneamente le nostre vite potrebbe essere solo una “coincidenza”, fato oppure lo sbaglio di alcuni. O questo potrebbe essere, come alcuni sostengono coraggiosamente (attirandosi critiche feroci), parte di una possibile, potente psy-op che crea l’ambiente geopolitico e di ingegneria sociale perfetto per il dominio a tutto spettro.

Inoltre, lungo il duro lavoro lungo la strada, con immenso e integrato sacrificio umano ed economico, con o senza un riavvio del sistema mondiale, rimane una domanda più urgente: le élite imperiali continueranno a scegliere di continuare a condurre una guerra ibrida per contendersi il dominio e la leadership economica mondiale?

In questo caso la pandemia potrebbe continuare utilmente ed alcuni  responsabili politici potrebbero non captare la complessità di ciò che sta succedendo. Tutto questo mentre molti cittadini si sentono sicuri e rassicurati dietro le mascherine indossandole anche laddove non vige obbligo.

In definitiva,  se tutto non fosse così sincero come pensano, saremmo portati proprio dove vuole l’autoritarismo ed il controllo sociale. Non c’è nulla di complottistico in questo, è solo il tipo di soluzione che alcuni vedono per fare il bene. Ma è sotto gli occhi di tutti che la ‘gestione’ della pandemia sta pericolosamente aumentando il disagio personale e sociale e sta estremizzando l’autoritarismo, la competizione economica e la sopraffazione  tra i popoli.

Inoltre, l’impressione sempre più concreta è che mentre le pandemie passate erano tempo di pentimento e di cambiamento – nell’affrontare la vita personale, quotidiana, politica, sociale ed economica – , oggi questi aspetti sono totalmente assenti, non sentiti, non tentati, non richiamati.

Patrizio Ricci by Vietato Parlare

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