Ieri c’erano gli ‘inciuci’, oggi più nobilmente ci sono ‘costruttori’ e ‘responsabili’

PREMESSA

Come sappiamo il senatore ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha provocato una nuova crisi politica ritirando dalla coalizione il suo partito Italia Viva, per divergenze sull’utilizzo dei fondi del piano di ripresa europeo contro la crisi Covid-19.

Conseguentemente, il presidente del Consiglio Conte non ha più la maggioranza al Senato. L’ incertezza rimane sulla continuazione ma è probabile che la manovra di Conte sia quella di mantenersi in sella negoziando il sostegno di costruttori,  responsabili ed affini.

Conte martedì 26 gennaio 2021, ha consegnato le dimissioni del suo governo al presidente Matterella. Così spera di poter formare un nuovo governo con una maggioranza più ampia al Senato.

Il PD e il M5S hanno dato il loro appoggio.

Un nuovo gruppo senatoriale è stato creato per sostenere Conte III, chiamato “Europeisti”. Ma se sono solo senatori che hanno già votato per lui, non cambierà molto.

Possiamo comunque salutare il virtuosismo del presidente del Consiglio nell’affermarsi e rimanere al potere per tre anni, tanto più quando se si ricorda, che nel 2018 era un professore di diritto sconosciuto e senza partito.

SITUAZIONE

Ieri Renzi come condizione dell’appoggio del suo partito, ha ipotizzato Gentiloni al posto di Conte, Draghi all’economia e Conte al posto di Gentiloni a Bruxelles.

A mio avviso, non esiste ipotesi più temibile, dato che avremmo – sia in alto che in basso – tutti i posti chiave della politica saldamente in mano alla Troika europea, laddove Gentiloni è un noto sostenitore del MES ed agisce – come Draghi e Conte – a  esclusiva utilità dell’Unione Europea e in base alle proprie ambizioni personali.

In ogni caso, il collante che terrà insieme il nuovo governo sarà la contrarietà al voto e l’europeismo, ove per europeismo – sbandierato come una virtù  – si intende una posizione subordinata al parlamento Europeo ed alla Troika delle lobby che lo influenzano.

Qualunque sia il responso delle elezioni, tutti i governi saranno legittimati dalla UE, solo se abbracciano senza giudizio alcuno il proprio operato.  In altri termini, il potere politico della UE non è determinato –  in maniera lineare ed egualitaria – secondo la volontà politica dei singoli paesi ma dalla Commissione Europea non eletta da nessuno.

In particolare, secondo un principio di mutua dipendenza, esistono interessi di élite economiche e finanziarie globali  che coincidono con quelli della Germania a Francia con i paesi del nord Europa, i cosiddetti ‘paesi frugali’.

Quindi, dire di essere ‘europeisti’, corrisponde ad ammettere di non avere alcuna identità nazionale  e di attingere a tutto ciò che decide Francia,  Germania e frugali.

Ma non sono solo a tema gli interessi privatistici di élite rispetto al bene comune. Il termine ‘europeismo’ sottende anche la sfera dei comportamenti sociali, il credo e l’organizzazione della vita umana.

Ad esempio, le teorie gender sono entrate a far parte integrante dell’europeismo.  Gli esiti di questa ideologia sulla nostra società sono noti, dal diritto a non essere discriminati si è passato ad una ideologia che porta alla distruzione del tessuto umano e spirituale.

In definitiva, il transgenderismo è l’ultima e più radicale espressione dell’idea che non vi sia alcun scopo umano oltre a quel concetto piuttosto nebuloso che potremmo riassumere come “sentirsi bene con noi stessi come individui”. Secondo tale teorie, gli esseri umani sono solo materia, la cui organizzazione biologica non ha alcun significato morale. Il corpo non ha alcun tolos intrinseco, poiché può essere manipolato per servire quei sentimenti in cui siamo arrivati ​​a investire ogni cosa con la decisiva volontà dei poteri che ci governano ai massimi livelli mondiali ed europei.

Tutto ciò si riversa addosso al nostro paese in una maniera deflagrante e con esiti nefasti. Da qui l’incapacità di reagire, togliendo dai programmi le cose decisive che andrebbero fatte, che pur sarebbero possibili. In linea, credo che abbiate tutti capito che  il Recovery, la Next generation ed il ‘Reset’ saranno costruiti secondo la stessa mentalità ultraliberista ma con una carica più ‘eco’ e modernista e green: tutto qui.

Quindi, non c’è da meravigliarsi che attualmente  ci sia una grande confusione. Ora c’è il mandato esplorativo di Fico e c’è l’altra proposta di Renzi di Marta Cartabia, presidente della Corte Costituzionale per presiedere un governo di unità nazionale…

Vediamo cosa accadrà, ma l’unica cosa chiara è che i sovranisti sono visti come peste dall’establishemnt.

Pertanto – come dice Marcello Veneziani oggi sul quotidiano La Verità – non è detto che anche in caso di elezioni il centro destra con UE, media, magistrati – e io  aggiungerei ‘e  presidenza della Repubblica’ – contro , “ci tirerebbero fuori dai guai”. Immagino che sarebbe effettivamente così: i ‘sovranisti’ non andrebbero da nessuna parte e sarebbe loro impedito di governare il paese, anche  se serve con le bombe, con una nuova strategia della tensione, oppure una nuova emergenza.

In definitiva, la cosa meno controproducente sarebbe un governo di salvezza nazionale, – non sfacciatamente ‘europeista’ – che faccia meno guai possibile al paese.

patrizioricci@vietatoparlare

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