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Indignati per il bombardamento incerto del campo profughi di Sarmada e indifferenti per quelli certi.

Un campo profughi di di Al-Kammouneh, nei pressi di Sarmada (località situata nella provincia di Idlib soli 12 miglia di distanza da Reyhanli in Turchia ed a 30 km da Aleppo), è stato bombardato giovedì pomeriggio.  L’attacco ha provocato 28 morti e 50 feriti. Ci sono immagini e video che mostrano gli esiti di quelli che effettivamente sembrano gli esiti di un attacco.

Il campo ospita tra 1.500 e 2.000 persone che sono fuggiti dai combattimenti nelle province circostanti di Aleppo e Hama nel corso dell’ultimo anno.
Secondo i media dovrebbe avere fino a 500 tende, con una media di sei o sette membri della stessa famiglia per tenda.

Stephen O’Brien, il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, ha chiesto un’indagine immediata ed ha giudicato l’attacco ‘osceno’ perchè

Guardian

-ha detto –  ‘ci troviamo di fronte ad un ”deliberato attacco ad una struttura civile”  il che potrebbe significare ” un crimine di guerra”.

Zeid Ra’ad al-Hussein un alto commissario ONU per i diritti Umani ha detto che “i primi rapporti indicano gli attacchi sono stati effettuati da aerei governo siriano, ma questo rimane da verificare.”

Medici Senza Frontiere (MSF),  ha detto che non sa esattamente quello che è successo durante l’attacco al campo, o chi è il responsabile, ma sa che il campo era abitato da profughi interni che erano già stati spostati più volte durante la guerra.

La notizia, come sempre, è stata lanciata a livello internazionale  dall’Osservatorio siriano per i diritti umani strumento di propaganda dei ribelli con sede a Londra e così è stata presa da tutti i media internazionali.

Il comando militare siriano ha però negato di aver effettuato attacchi aerei su campo profughi vicino al confine turco. Dal canto suo il comando russo nella persona del portavoce Igor Konashenkov ha detto alle agenzie di stampa russe: “Abbiamo attentamente studiato le informazioni dai dati di monitoraggio dello spazio aereo in questa zona per il 4 maggio e per il 5 maggio  2016. Non ci sono stati voli da russo o di qualsiasi altro aeromobile”.

Gli USA hanno fatto sapere che non ci sono prove per poter identificare gli autori della strage. Il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner ha rifiutato di pronunciarsi circa la responsabilità dell’attacco a una delle parti, comprese le forze armate siriane, per la mancanza di dettagli riguardanti l’incidente. “Noi [USA] Non abbiamo gli occhi a terra”, ha sottolineato.

[su_panel shadow=”0px 2px 10px #868686″ text_align=”left”]Quindi, nessuna certezza  ma molte reazioni sdegnate e molte condanne.

E’ paradossale che invece nell’esistenza di un’evidenza altrettanto oscena e questa volta certa non si muova un dito: ogni giorno vengono uccisi dentro Aleppo, semplici cittadini che risiedono in zone senza alcuna presenza militare e senza alcun interesse strategico. Vengono trattati come birilli da tiro a segno, mirati per fare vittime, per uccidere.

Sono come quelli  nel campo profughi di Sarmada, hanno diritto a protezione, ma nessuno ha nulla da denunciare alcunchè o si indigna. Però i loro carnefici si firmano ogni giorno[/su_panel]

Infine un appunto: molti media internazionali non si sono lasciati scappare l’occasione per mostrare oltremodo disonestà e cattiveria. Hanno accostato il concerto della Filarmonica di Mosca che nelle stesse ore si svolgeva a Palmyra alla strage di Sarmada, criticandolo. Lo scopo del concerto era chiaro: la volontà di reagire alla barbarie contrapponendo la Bellezza della musica e per chi ci crede, la Certezza dell’Eterno che ha avuto pietà degli uomini che alla fine prevale su ciò che nega l’umano. Hanno definito questo gesto ‘cinico’: definirebbero cinica anche una messa.

FONTI – Indipendent – Usa Today, RT, Sana e varie

 

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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