Il bombardamento israeliano ripreso anche dalla China Central Television (CCTV)

I notiziari cinesi sulla China Central Television (CCTV) (il più grande network televisivo della Cina continentale). hanno pubblicato il video che il giornalista della CCTV ha ripreso a Damasco la scorsa notte, quando ha registrato l’attacco missilistico israeliano a Damasco.
Il video mostra che Israele ha lanciato un gran numero di missili ma per lo più sono stati intercettati.

Ciò è rilevante perchè la Cina è legata da numerosi contratti di affari con Israele ed è sempre molto misurata nel dare notizie ed esprimere giudizi che possano inficiare o incidere sui rapporti commerciali con i paesi partner.

Fonti dell’intelligence occidentale affermano che gli attacchi di Israele alla Siria fanno parte di una guerra ombra approvata da Washington e fanno parte della politica anti-Iran tesa a minare -come è avvenuto negli ultimi due anni – la potenza militare dell’Iran senza innescare un forte aumento delle ostilità.

Israele ha riconosciuto di aver condotto molte incursioni all’interno della Siria dall’inizio della guerra civile nel 2011.

Funzionari della difesa israeliana hanno affermato che negli ultimi mesi Israele avrebbe intensificato la sua campagna contro l’Iran in Siria dove, con l’aiuto delle sue milizie per procura, Teheran ha ampliato la sua presenza.

E’ la prima volta che la televisione cinese riprende un attacco missilistico israeliano e lo trasmette sui suoi media in lingua cinese e inglese.

Assad in una intervista con la televisione cinese nel 2013 -SANA
Assad in una intervista con la televisione cinese nel 2013 -SANA

Bashar al-Assad nel 2019 in un’intervista con il media cinese, Phoenix Television, ha annunciato che la Siria è abbastanza sicura da essere pronta a unirsi alla Belt and Road Initiative (BRI), una prospettiva che trasformerà rapidamente il paese distrutto e lo indirizzerà sulla via della ripresa dopo più di un decennio di guerra.

Assad spiegò in quell’intervista che “ci sono interessi reciproci, è vantaggioso per la Cina, la Siria e tutti i paesi di procedere per questa strada”.

La Siria è strategicamente posizionata al crocevia di oleodotti e gasdotti che collegano i campi petroliferi della penisola arabica, nel Golfo Persico e in Iran con i mercati europei, e su una scala più ampia si trova al crocevia tra Africa, Europa, Caucaso e Asia centrale. Per questo esiste una crescente intesa con la Cina , visto anche l’isolamento di Damasco e la nuova guerra fredda tra Washington e Pechino.

Ovviamente, l’istituzione di un nesso economico di successo tra questi stati minaccerebbe il piano egemonico americano per la regione, il che che è nello stesso tempo, un fattore motivante per il suo sostegno agli estremisti antigovernativi .

Se Assad l’anno scorso aveva rivelato in una intervista ad un media cinese che diverse società cinesi erano pronte a partecipare alla ricostruzione ed a fare affari in Siria ma erano frenate dal timore di un possibile effetto negativo delle sanzioni. Tuttavia, le nuove ed aperte restrizioni e sanzioni contro la Cina – via via più stringenti – è plausibile che porteranno Pechino a decidere di superare ogni reticenza e rispondere d’anticipo prima che Washington prenda ulteriori iniziative.

La Cina è interessata alla Siria anche nella lotta contro il terrorismo, visto che circa 4/5000 terroristi uiguri che l’occidente disegna come vessati e perseguitati dalla Cina, sono presenti in Siria a fianco di al Qaeda per la creazione di un califfato in Idlib.

@vietatoparlare

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