Categories: Attualità

Il crimine più efferato in corso: la guerra alla Siria

Proponiamo del giornalista Fulvio Grimaldi alcuni brani del suo articolo:  FALSARI SBUGIARDATI: agghiacciante . TERRORISMO DI STATO IN EUROPA, TERRORISMO DI IMPERO IN SIRIA –
Tralasciando alcuni riferimenti su imperialismo e sionismo – giudizi rispettabilissimi ma secondo me insufficienti per spiegare tutta la realtà –  le osservazioni di Fulvio Grimaldi confortano in mezzo all’omologazione che caratterizza ciò che ci propongono i media:
dice ad un certo punto Grimaldi:
oggi parliamo della cosa più urgente e necessaria del mondo: lo smascheramento del complotto mediatico occidentale per ingannare l’opinione pubblica sul crimine più efferato in corso: la guerra alla Siria dopo quella, identica nelle forze in campo e nelle motivazioni, alla Libia e all’Iraq.  Qualcuno di molto attento ha raccolto una montagna di documenti che svelano definitivamente di che pasta sia fatta l’informazione main stream, e di quali colpe contro la verità e, quindi, contro l’umanità siano investiti i papagalli delle apparenti opposizioni. Mettete da parte i documenti fotografici, di cui qui c’è spazio solo per pochi tra le migliaia, e utilizzateli. E’ un arma decisiva, per la Siria, per tutti noi.
 (…)
“Giovane rivoluzionario”
Il Photoshop all’epoca del terrorismo mediatico: sconvolgenti falsificazioni

In Siria, più la situazione delle forze e delle strategie in campo si va chiarendo, più traspare la verità del complotto sion-imperial-salafita, a volte con il vanto delle stesse centrali della cospirazione, come il Mossad e la Cia, a volte  con gole profonde eterodosse delle amministrazioni, con le ammissioni di settori di stampa sopraffatti  dall’evidenza, con la cattura di comandanti turchi delle svariate e rivaleggianti bande di mercenari salafiti, o con la scoperta di spedizioni d’armi e di contractors sia occidentali (anche italiani, sul modello dei delinquenti alla Quattrocchi), sia trasferiti in massa da scenari insanguinati da Nato-Al Qaida in Afghanistan, Cecenia, Libia, Iraq, Pakistan, Yemen. La Siria, il suo popolo, le sue forze armate, alla difesa dell’ultima casamatta libera, sovrana, indomita della nazione araba, continuano a vincere il confronto militare: cittadini soldati in difesa della patria, della dignità, della vita, della libertà, contro gli sgherri al soldo della globalizzazione cannibalica, a nome di tutti noi. Attentati stragisti, pulizia etnica di centri abitati, spesso cristiani, come ieri al confine con il Libano (e il Papa salmodia contro Assad!), massacri di donne e bambini da attribuire al governo, sono diventati la risposta di Washington, Bruxelles, Tel Aviv e dei despoti del Golfo, alla sconfitta militare. Con il terrorismo reso endemico, alimentato a bassi costi dagli esperti dell’11 settembre e degli assassinii mirati Cia-Mossad e di difficilissimo contenimento da parte di chi si rifiuta di reagire con gli stessi metodi, la vicenda siriana dovrebbe essere destinata a incancrenirsi e assicurare nel tempo, se non la conquista del paese e il rovesciamento delle sue istituzioni, la loro perenne destabilizzazione, il caos, la cancellazione del ruolo sociale, politico, geostrategico della Siria. Un ostacolo di meno alla marcia degli stivali nazisionisti sull’Iran.

 

 E su questo sfondo che il lavoro di smantellamento del gigantesco menzognificio operato per giustificare lo Staticidio in Siria, diventa un’arma irrinunciabile e, nel tempo, decisiva perché si lacerino nebbie accecanti  e popoli e classi prendano coscienza e si muovano. Come ai tempi delle vittorie sul primo colonialismo. A Damasco, come a Belgrado, a Baghdad, a Tripoli, il terrore della verità giustiziera impone l’obiettivo dell’annientamento dell’informazione dell’aggredito: bombe su centri televisivi, assassinio di giornalisti non venduti ad Al Jazira e Al Arabiya, cancellazione delle emittenti siriane dai satelliti.  Il 26 settembre è stato assassinato il 12esimo giornalista  che riferiva in termini onesti sulle vicende siriane: Maya Nasser, inviato dell’emittente iraniana “Press TV. Dalle fucilate del cecchino è rimasto ferito anche il capo dell’ufficio di corrispondenza a Damasco, Hosein Mortada. Numerosi sono stati i giornalisti rapiti, torturati e uccisi dai mercenari. Qui Ali Abbas, della TV indipendente Adunia    Il 26 settembre è stato assassinato il 12esimo giornalista  che riferiva in termini onesti sulle vicende siriane: Maya Nasser, inviato dell’emittente iraniana “Press TV. Dalle fucilate del cecchino è rimasto ferito anche il capo dell’ufficio di corrispondenza a Damasco, Hosein Mortada. Numerosi sono stati i giornalisti rapiti, torturati e uccisi dai mercenari. Qui Ali Abbas, della TV indipendente Adunia  Il 26 settembre è stato assassinato il 12esimo giornalista  che riferiva in termini onesti sulle vicende siriane: Maya Nasser, inviato dell’emittente iraniana “Press TV. Dalle fucilate del cecchino è rimasto ferito anche il capo dell’ufficio di corrispondenza a Damasco, Hosein Mortada. Numerosi sono stati i giornalisti rapiti, torturati e uccisi dai mercenari. Come Ali Abbas, della TV indipendente Adunia
 Ma, inesorabilmente, la forza delle cose apre delle crepe. Chi legge queste mie  righe su FB, per vedere i documenti fotografici vada su www.fulviogrimaldicontroblog.info. Agghiacciante esempio della deontologia di chi, su un set cinematografico del Qatar, aveva già costruito e poi diffuso nel mondo una Piazza Verde di Tripoli “conquistata dai ribelli”. Goebbels, con i suoi finti soldati polacchi che sparano sui tedeschi e provocano la Seconda Guerra Mondiale, era  a livello di sorpresine Kinder. Il materiale che vedrete, perlopiù prodotto e diffuso da emittenti del Golfo è stato sistematicamente, acriticamente e volenterosamente recepito e ridiffuso dai media occidentali, quelli del mondo della democrazia e della libertà d’informazione.
******************************************************************************************
Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

Recent Posts

SIRIA – Gli USA cercano di distogliere la Russia dal conflitto in Ucraina dando carta bianca ai terroristi

La pubblicazione russa  Vizitnlo riferisce che l’intensificazione delle attività terroristiche in Siria sembra inserirsi nella…

3 ore ago

Zelensky afferma per la prima volta che sarebbe disposto a cedere territorio alla Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso la volontà di cedere temporaneamente territorio alla Russia…

4 ore ago

Kuleba: “Se continua così, perderemo la guerra”

La guerra russo-ucraina: un fallimento diplomatico e umano senza precedenti La guerra tra Russia e…

5 ore ago

Siria – L’offensiva di Hayat Tahrir al-Sham

L'offensiva di Hayat Tahrir al-Sham: connessioni turche e sviluppi sul campo L’offensiva di Hayat Tahrir…

1 giorno ago

La fragilità della deterrenza moderna

Nel contesto di un conflitto che sta rapidamente degenerando in uno scontro diretto tra superpotenze…

1 giorno ago

Trump e la diplomazia da Mar-a-Lago: Tra Contatti Internazionali e Legge Logan

Donald Trump, recentemente rieletto presidente degli Stati Uniti, sembra aver già iniziato a orientare la…

1 giorno ago