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Il documentario “Francesco”: dopo le critiche di molti cattolici, oggi avvenuta la premiazione nei giardini vaticani

Nel documentario che si chiama “Francesco” realizzato dal regista  Evgeny Afineevsky  vengono riportate le osservazioni  sulla vita e il ministero di Papa Francesco. Il film biografico, ha causato aspre polemiche circa la controversa apertura del Pontefice alle unioni civili dei gay .

Come noto le  polemiche si sono accese in quando il Papa nel documentario avrebbe fatto la seguente osservazione:

Gli omosessuali hanno il diritto di far parte della famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere espulso o essere reso infelice a causa di ciò.

Questo sarebbe stato letto come una apertura alle unioni civili gay.

Per approfondire brevemente la questione, è interessante rilevare che  Catholic News Agency (CNA),   ha pubblicato oggi un articolo molto equilibrato in cui descrive gli  eventi attuali ma anche che precedentemente il Pontefice è stato chiaro sul matrimonio che deve essere tra un uomo ed una donna.

Tuttavia, nello stesso tempo Catholic News Agency (CNA) precisa quanto segue:

Dopo quelle osservazioni, e in commenti suscettibili di suscitare polemiche tra i cattolici, Papa Francesco è intervenuto direttamente sulla questione delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso.

Quello che dobbiamo creare è una legge sull’unione civile. In questo modo sono coperti legalmente. Ho difeso questo.

E’ abbastanza chiaro che tra il Vaticano ed regista Evgeny Afineevsky ci sia stata collaborazione (il regista dice di aver incontrato 5 volte papa Francesco). Inoltre, significativo che il documentario ‘Francesco’ – presentato in anteprima il 21 ottobre nell’ambito della Festa del cinema di Roma – sia stato premiato oggi 22 ottobre –  nei giardini vaticani.

La notizia è stata letta dai più importanti media come una apertura incondizionata della Chiesa alle unioni civili. Parallelamente, nel mondo cattolico i fedeli si sono subito divisi tra chi come al solito ha pensato a ‘cattive interpretazioni’ e chi si è scagliato contro il Pontefice perchè snaturerebbe la dottrina della chiesa.

Personalmente ritengo entrambe le reazioni come indirizzate verso la barca con cui sta navigando.

Per questo, sposo le parole del giornalista della Verità Alessandro Rico che, che con un tweet, ha detto:

[su_quote cite=”Alessandro Rico – La Verità Web”]Uno degli esercizi più oziosi per i cattolici è diventato quello di “normalizzare” il Papa. Non si capisce cosa altro debba fare quest’uomo per far capire a tutti che sta scientificamente demolendo le fondamenta stesse dell’autorità del Pontefice, oltre che della credibilità della Chiesa.

(…)La Chiesa non sarà distrutta e un giorno verranno tempi migliori, in cui magari capiremo a cosa è servita l’umiliazione di questi anni (forse, a far venire allo scoperto l’erba cattiva per poterla tagliare?) [/su_quote]

A mio avviso, è inequivocabile che una certa direzione nella chiesa sia stata presa da tempo. L’intenzione è quella di realizzare una chiesa più modernista e ‘più in linea con il nostro tempo’ in cui il l’amore universale è al primo posto. Ovviamente questo porta con sé una serie di contraddizioni perchè mostra una chiesa preoccupata soprattutto di essere più umana.

Il fatto stesso che continuamente ci sia confusione su questi temi vuol dire che si percorre un sentiero ambiguo e fraintendibile.
Tuttavia, non porrei tanta enfasi, né alimenterei dolorose diatribe su ciò che sta cercando di fare il Papa usando la finestra di Overton, perché è chiaro.

Ma appunto per queste cose, occorre avere una posizione personale chiara e responsabile. Qualunque cosa accada, non toglie nulla a ciò che il Signore ha deciso per noi e per la sua Chiesa. La realtà  – se interrogata come il mendicante che diceva don Giussani  – è sempre positiva.

E’ necessario però informare e riprendere correttamente ciò che accade, sena posizioni precostituite o preconcette.

E in tema, la pubblicazione LifeNews informa che non solo il Papa ha commentato il film – come è sua libertà fare  – ma  che la premiazione del film – chiaramente pro diritti dei gay – è avvenuta nei giardini vaticani. Afineevsky è lui stesso omosessuale dichiarato.

Eccone alcuni stralci:

22 ottobre 2020 ( LifeSiteNews ) – [Il regista Evgeny] ” Afineevsky , che è gay, aveva espresso sorpresa dopo la prima che i commenti del papa avessero creato un tale scalpore, dicendo che Francesco non stava cercando di cambiare la dottrina, ma stava semplicemente esprimendo la sua convinzione che i gay dovrebbero godere degli stessi diritti degli eterosessuali”, Lo ha riferito l’ Associated Press (AP).

Non è ancora chiaro come e perché Afineevsky e Papa Francesco abbiano iniziato a collaborare alla produzione del documentario. Nel 2009, il regista di origine russa ha pubblicato il suo primo lungometraggio alla regia “Oy Vey! Mio figlio è gay! ” Il film ha ricevuto numerosi premi da organizzazioni che sostengono l’omosessualità.

[Il sito di recensione cinematografico IMDb dice che il film “Oy Vey! Mio figlio è gay! “,  è ] “una commedia romantica con una famiglia ebrea che lotta per venire a patti con il fidanzato gay e non ebreo del figlio”.

IMDb ha riassunto la trama così la trama del film “:

[su_quote ]”Quando la coppia gay adotta un bambino e fa notizia, le loro famiglie vengono a difenderli e si rendono conto di quanto li amano”.[/su_quote]

(…)

[E’ abbastanza chiaro che collaborare con un regista che diffonde tale ‘vision’ espone a rischi ed a letture più che legittime… NdA]

AP ha indicato un altro elemento di confusione riguardo ai commenti del Papa sull’omosessualità, suggerendo che avrebbe potuto fare quelle osservazioni durante un’intervista del 2019 con l’emittente messicana Televisa . L’intervista non è mai stata trasmessa nella sua interezza”.

[su_quote]“ Televisa non ha confermato che le osservazioni sono state fatte durante la sua intervista, ma la scena del documentario è identico al colloquio di Televisa, tra cui il fondo giallo, una sedia in un angolo e un po’ di collocamento fuori centro della catena dei pettorali Francesco croce “, ha sottolineato l’articolo.[/su_quote]

[su_quote ]“ La trascrizione ufficiale di Vatican News di quell’intervista, così come la modifica ufficiale del Vaticano, non contiene alcun commento di questo tipo sulla necessità di protezioni legali per le unioni civili. …”.[/su_quote]

Secondo l’articolo, “una versione del filmato era apparentemente disponibile negli archivi vaticani, che sono stati aperti al regista Evgeny Afineevsky “.

[su_quote]Tuttavia, ” Afineevsky, pressato dai giornalisti mercoledì scorso, ha detto che il papa gli ha fatto i commenti direttamente, tramite un traduttore, ma ha rifiutato di dire quando”, ha aggiunto AP.[/su_quote]

– Fine citazione –

Che dire? Rimaniamo fedeli come soldati nella bufera , sicuri della meta e della buona battaglia. Personalmente non vedo per la libertà altra scelta. Ma la fede ci insegna sempre di partire dai fatti. Non dimenticando che è nella realtà che il Mistero è venuto incontro all’uomo e riaccade. Perciò la realtà è sempre positiva.

Senza sminuire la preoccupazione per quanto succede, ricordiamo comunque con fiducia le parole del card Burke, che pur esprimendo rammarico, dice:

(…) il contesto e l’occasione di tali dichiarazioni le rendono prive di qualsiasi peso magisteriale. Sono giustamente interpretate come semplici opinioni private della persona che le ha create. Queste dichiarazioni non vincolano, in alcun modo, le coscienze dei fedeli che sono piuttosto obbligati ad aderire con sottomissione religiosa a quanto la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione e il Magistero ordinario della Chiesa insegnano in materia.

patrizioricci by @vietatoparlare

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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