Il governo siriano ha annunciato che costruirà una replica di Hagia Sophia, secondo il media libanese Al-Modon. Il gesto è simbolico e mostra un altro modo di rispondere a quella che è essenzialmente una provocazione politica che ha dato il segnale di inizio alla ricostruzione del califfato turco (le cui conseguenze però non saranno certo solo politiche).
Anche l’agenzia cattolica Fides ha dato la notizia:
“Con il placet del governo di Damasco, e con il sostegno di settori politici e militari russi, potrebbe presto entrare nella fase operativa la costruzione di una chiesa intitolata alla Divina Sapienza, eretta con l’intenzione dichiarata di riprodurre, sia pure a dimensioni ridotte, il profilo architettonico di Hagia Sophia, l’antica Basilica bizantina di Costantinopoli – oggi Istanbul – riconvertita di recente in moschea dalle autorità turche.” (…)
Naturalmente si tratta di un progetto che sta ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie sappiamo se la chiesa sarà in scala ma la decisione avrà un forte valore simbolico in opposizione alla conversione da parte del regime turco di Hagia Sophia in una moschea.
Al-Modon descrive anche altri particolari. “Un noto leader della milizia delle forze di difesa nazionale del governo filo-siriano, Nadel al Abdullah, ottenne l’approvazione del vescovo Nicola Baalbaki, metropolita di Hama e delle sue dipendenze per costruire una nuova chiesa nella città di Suqaylabiyah nella provincia di Hama”.
Più di 17.000 residenti di Suqaylabiyah sono in gran parte ortodossi greci.
Al-Modon ha affermato che il finanziamento per la costruzione della chiesa è la prima risposta pratica e indiretta della Russia ad esprimere la sua contrarietà alla conversione di Santa Sofia in Moschea.
Il deputato russo Vitaly Milonov ha affermato che “a differenza della Turchia, [la Siria] è un paese che mostra chiaramente la possibilità di un dialogo interreligioso pacifico e positivo”, aggiungendo che “i cristiani ortodossi in Russia possono aiutare la Siria nella costruzione”.
Circa i tempi di costruzione Fides dice che :
la posa della prima pietra della futura chiesa sarebbe già avvenuta ad al Suqaylabiyah (cittadina del governatorato di Hama abitata prima della guerra da circa 20mila cristiani ortodossi), alla presenza di esponenti della Duma di Mosca (il Parlamento russo) e con il placet delle gerarchie del Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia (con sede a Damasco)
Il discorso sulla creazione di una replica di Hagia Sophia nella parte settentrionale di Hama era iniziato a metà luglio quando Abdullah annunciò la donazione di un appezzamento di terra per l’attuazione del progetto.
Quindi ha presentato l’idea al comandante della base militare russa di Hmeimim nella provincia di Latakia, e lì ha ottenuto il supporto iniziale per il progetto. A ciò hanno fatto seguito le visite di leader e funzionari russi al quartier generale della milizia Abd Allah nel nord di Hama, che sono stati in prima linea nella lotta contro i jihadisti sostenuti dalla Turchia.
Il sostegno russo alla costruzione di un’Hagia Sophia siriana è stato confermato dalla visita di una grande delegazione militare dalla base di Hmeimim alla città di Suqaylabiyah, dove sono stati ricevuti da un certo numero di leader della “difesa nazionale” a nord di Hama, vescovi e chiesa funzionari, secondo il giornale libanese.
La delegazione ha visitato una serie di siti religiosi e scuole della città, ha esaminato il sito del progetto e ha promesso di aiutare a stabilire piani urbani dettagliati e di ottenere il supporto necessario per iniziare i lavori.
Apprendere di questa notizia per chi segue da molto tempo le vicende siriane, non stupisce più di tanto. Il progetto sono sicuro che sia sincero. Il popolo siriano è un popolo generoso e fiero. Nella Russia ha trovato un tenace e leale alleato. La fattibilità naturalmente dipenderà dalla disponibilità finanziaria e credo che l’ostacolo maggiore ovviamente siano soprattutto le disponibilità finanziarie ma l’articolo dice chiaramente che l’onere sarà sopportato dai fedeli russi.
Se pensiamo alla Sagrada Familia di Barcellona, Gaudì volle che fosse realizzata dalle donazioni dei fedeli. Tutti conosciamo la bellezza di quella cattedrale.
Quindi, pur se è impensabile la replica esatta di una costruzione che è durata centinaia di anni ed è stata abbellita dai migliori artisti contemporanei di allora, il gesto è veramente significativo. Così diverso dal borbottio dell’occidente che si è detto solo dispiaciuto ed a volte non ha detto neanche questo.
Chi non comprende questa decisione evidentemente è perchè usa gli stessi criteri di giudizio usati comunemente nella nostra Europa ed ha una visione distorta della storia passata e recente del medioriente, comprese le dominazioni ottomane e l’ortodossia cristiana che in questo periodo storico a mio avviso è quella che si rende più conto dei pericoli in vista.
Di fronte a paesi come l’Italia ove i 5 stelle si accingono a presentare una proposta di modifica costituzionale per portare l’ateismo di stato, affinché la fede non esista più neanche come menzione, dovremmo tutti essere commossi da questa iniziativa dei nostri fratelli siriani e russi.
Dovremmo imparare dall’ortodossia cristiana in questo caso. Non è la religione che sta invadendo l’ambito dello stato ma viceversa. Nè le minoranze cristiane in Turchia o in Siria, si sono dissolte autonomamente. Non è la Siria che ha invaso la Turchia o la Grecia.
patrizioricci by @vietatoparlare