Non se ne parla più ma ne stiamo pagando le conseguenze e non è stato del tutto accantonato. Questo progetto globale è un’iniziativa che, contrariamente alle aspettative degli illuminati, ha portato a una sorta di nuovo Neolitico, caratterizzato da una regressione tecnologica e sociale. Già il 5 maggio 2020, un mese prima dell’annuncio ufficiale, erano state espresse previsioni sulle conseguenze disastrose di tale tentativo di riforma globale, anticipando una crisi profonda.
Nell’estate del 2022, Klaus Schwab e Thierry Malleret hanno tentato di rilanciare il progetto con la pubblicazione di “The Great Narrative: For A Better Future“, cercando di giustificare i fallimenti della Grande Reset e sollecitando una seconda opportunità per l’élite globale. Tuttavia, questi sforzi si sono rivelati vani di fronte alla crescente instabilità e al dissenso popolare.
L’Europa è stata scossa da una serie di proteste senza precedenti da parte degli agricoltori, esacerbate da decisioni politiche controverse in Germania, dove il governo ha proposto tagli alle agevolazioni fiscali per l’acquisto di macchinari agricoli e al sussidio sul diesel, provocando una reazione feroce da parte del settore agricolo. Le manifestazioni sono culminate in una grande protesta a Berlino il 18 dicembre 2023, seguita da concessioni parziali da parte delle autorità.
Successivamente , la crisi ha spinto i ministri dell’agricoltura dell’UE a convocare un incontro straordinario il 26 febbraio per discutere le rivendicazioni degli agricoltori, in un contesto di crescenti difficoltà economiche per il settore, aggravate da un aumento dei costi di produzione e da una riduzione dei prezzi alla produzione.
Tuttavia, le concessioni della UE non sono state sufficienti a placare gli animi.
Parallelamente, l’Unione Europea si impegna a perseguire obiettivi ambiziosi di neutralità climatica entro il 2050, con piani per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. mA la realizzazione di questi obiettivi richiede cambiamenti significativi nell’agricoltura, che rappresenta l’11% delle emissioni totali dell’UE. e giacché la leadership europea non ha affatto accantonato il GRANDE RESET, c’è da chiedersi sul futuro economico e sociale del continente.