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Il legame tra Fratelli musulmani e Stato islamico –

Eman Nabih, Rete Voltaire, Cairo (Egitto) 15 aprile 2016

Fin dalla loro istituzione in Egitto nel 1928, i Fratelli musulmani commisero stragi politiche e tentarono numerosi colpi di Stato. Perciò sono considerati un’organizzazione terroristica nella maggior parte degli Stati arabi. Tuttavia, la fratellanza fu creata dai servizi segreti inglesi, per poi propendere per i nazisti prima di finire nelle mani della CIA. Nel 1978 fornì la maggior parte dei jihadisti arabi che combatterono contro il regime comunista afghano e poi contro l’Armata Rossa. Dal 2004, CIA e dipartimento di Stato hanno cercato di rovesciare i regimi laici arabi e sostituirli con i Fratelli musulmani. Questo piano si realizzò nel 2011 con la primavera araba. Oggi, tutti i gruppi jihadisti sostengono l’ideologia della Fratellanza e tutti i loro capi ne fanno parte.

La differenza tra Fratelli musulmani e Stato islamico è l’inganno, principale fattore utilizzato dalla tattica della fratellanza fin quando dominano le articolazioni di un Paese, allora alzano la spada contro gli oppositori. Altri gruppi terroristici come lo SIIL possono essere in disaccordo con le tattiche della Fratellanza mussulmana, perché usano i massacri e l’intimidazione da subito, in modo da avere il pieno controllo di un Paese.

L’obiettivo comune di Fratelli musulmani e altri gruppi terroristici come lo SIIL è avere il potere per costruire un impero islamico basato sulle loro disposizioni fasciste che nulla hanno a che vedere con l’Islam o i musulmani moderati. Quando i Fratelli musulmani raggiunsero il potere in Egitto, nominarono jihadisti e terroristi in vari ministeri ed altri divennero consiglieri di Muhamad Mursi l’ex-presidente dell’Egitto. Mursi e i Fratelli musulmani si coalizzarono con i gruppi terroristici e jihadisti, da un lato per sostenere il dominio della fratellanza contro gli oppositori, e dall’altro promisero di applicare la sharia e di lasciare che tali terroristi agissero liberamente nel Paese, senza alcuna sorveglianza dalle autorità dell’Egitto [1].

La Fratellanza musulmana è la madre di tutti i gruppi terroristici, anche dello SIIL. Hasan al-Bana, fondatore dei Fratelli musulmani, cercò di ripristinare nel mondo islamico il Califfato. Dall’infanzia, al-Bana fu attratto dagli estremisti ostili alla cultura occidentale e al suo sistema di diritti, in particolare i diritti delle donne. Il sogno più grande di al-Bana era restaurare il Califfato islamico. E fu tale sogno, che credeva potesse divenire realtà solo con la spada, che conquistò cuori e menti di una legione crescente di seguaci estremisti.

Al-Bana avrebbe descritto, con discorsi infiammati, gli orrori dell’inferno che attendevano gli eretici e di conseguenza la necessità per i musulmani di tornare alle più pure radici religiose, ristabilire il califfato e riprendere la grande e ultima guerra santa, o jihad, contro il mondo non musulmano e gli oppositori musulmani moderati. Al-Bana spiegò le sue idee in un documento importante dal titolo “La via del Jihad”.
Sotto la guida di al-Bana, la Fratellanza creò una rete di cellule clandestine, rubò armi, addestrò combattenti, formò squadre di assassini segrete, fondò cellule dormienti di sostenitori sovversivi nei ranghi dell’esercito e della polizia, e aspettò l’ordine a manifestarsi pubblicamente con terrorismo, omicidi e attentati suicidi.

Fu durante questo periodo che la Fratellanza trovò l’anima gemella nella Germania nazista. Il Reich offrì ottimi collegamenti per rifornire il movimento, ma il rapporto mediato dalla Fratellanza era più di un matrimonio di convenienza. Entrambi i movimenti volevano conquistare il mondo e dominarlo, ed entrambi i movimenti commisero crimini contro l’umanità. Ciò che ho detto non è una mia opinione personale, ma la storia, per coloro che non la leggono o che l’inventano per un motivo o un altro.

Il legame tra Fratelli musulmani e SIIL non è speculazione, diverse fonti arabe ed egiziane hanno rivelato che il legame tra Fratellanza mussulmana e SIIL è una realtà. Nonostante ciò i Fratelli musulmani negano sempre qualsiasi legame tra la loro organizzazione e le altre organizzazioni terroristiche come lo SIIL. Piaccia o meno, lo si accetti o meno, ciò che è successo e succede ancora in Egitto, Siria, Libia e Iraq, smentisce tale negazione.

Il 6 marzo 2016, il ministro degli Interni egiziano Generale Magdy Abd al-Ghafar annunciava in una conferenza stampa internazionale i dettagli sull’arresto di 48 terroristi della rete di cellule della Fratellanza musulmana, impegnati in diverse operazioni terroristiche in Egitto, e 14 di tali elementi assassinarono il consigliere del procuratore generale egiziano Hisham Baraqat. (Il 29 giugno 2015, una bomba piazzata sulla strada vicina la casa del consigliere Baraqat fu fatta esplodere mentre andava a lavorare. L’esplosione danneggiò 35 auto nella zona, così come gli androni di nove negozi e case. Inoltre furono gravemente ferite 9 guardie di sicurezza del consigliere e civili). Prima dell’assassinio del procuratore generale dell’Egitto, Ansar Bayt al-Maqdis (ramo dello SIIL nel Nord del Sinai), invocò l’assassinio dei membri del sistema giudiziario egiziano, in risposta alla condanna a morte di sei loro terroristi ed anche per la condanna a morte di Muhamad Mursi e altri capi e membri della Fratellanza che commisero massacri e crimini contro il popolo egiziano [2].

Il 27 gennaio 2016, il notiziario al-Bawaba pubblicò i nomi di 30 elementi dei Fratelli musulmani che avevano aderito ai campi dei terroristi in Libia dove furono addestrati a compiere attacchi suicidi in Egitto. I Fratelli musulmani raggiunsero i campi dei terroristi di SIIL e al-Qaida in Libia orientale negli ultimi 6 mesi, venendo addestrati all’uso di armi, esplosivi e autobombe. Al-Bawaba rivelava 30 nomi dei 100 dell’organizzazione dei Fratelli musulmani che avevano raggiunto i campi dei terroristi in Libia e Siria, di SIIL, al-Qaida e sopratutto del gruppo terroristico Murabitun al-Gudud ramo terroristico dell’organizzazione al-Qaida in Libia, per preparare gli elementi della Fratellanza a compiere attentati suicidi in Egitto [3].

In Bahrayn, nel 2012, Nasir al-Fadalah, uno dei principali capi dei Fratelli musulmani, fece un discorso di fronte l’ambasciata degli Stati Uniti a Manama, protestando contro il film che abusava del profeta Muhamad, quando uomini mascherati apparvero dietro Fadalah sollevando la bandiera nera dello SIIL. In quel momento nessuno capì scopo o simbolo di tale bandiera, finché lo SIIL sollevò la stessa bandiera dopo la comparsa in Siria e in Iraq.

Dopo che il video fu diffuso in rete, Fadalah commentò che non aveva idea di chi fossero quegli uomini mascherati dietro di lui che sventolavano questa bandiera nera!! Fadallah disse nel suo discorso che coloro che avevano offeso il profeta sarebbero stati colpiti da problemi più grandi di quelli che avevano, e incitò i manifestanti e tutti i musulmani a mostrare ai trasgressori come praticamente i musulmani difendono e amano il loro profeta.

Il 30 agosto 2014, la Sicurezza Nazionale egiziana, in coordinamento con il Ministero degli Interni, arrestò la prima cellula di terroristi dei Fratelli musulmani formata da 3 gruppi che avevano giurato fedeltà al capo dello SIIL [4].

Le autorità arrestarono 8 persone appartenenti al gruppo che commise assassini e molti attentati contro le forze di polizia egiziane nelle città di Bani Suaf, Giza e Sharqiya. Le indagini della Sicurezza Nazionale scoprirono che tale gruppo terroristico si definiva sostenitore della sharia islamica, aveva assassinato 12 agenti di polizia e soldati, pianificato l’uccisione di altri 9 ed aveva elenchi di poliziotti e militari da assassinare. La cellula fu costituita nella piazza Raba [5].

La cellula era formata da 3 gruppi, un gruppo per raccogliere informazioni sui poliziotti presi di mira, il secondo gruppo seguiva gli obiettivi, il terzo gruppo veniva incaricato dell’assassinio, della fabbricazione di esplosivi, preparazione e invio di armi in Libia e Striscia di Gaza. Causa 318 del 2013. Alcuni terroristi arrestati della cellula dello SIIL furono addestrati in Siria dopo esser usciti dalle prigioni con la grazia presidenziale emessa da Muhamad Mursi [6], l’ex-presidente egiziano della Fratellanza musulmana [7].

Il 18 giugno 2014, il Ministero degli Interni egiziano arrestò Mamduh Muhamad Hasan, membro della Fratellanza musulmana che lavorava al Ministero dell’Istruzione egiziano, istigatore di violenze e protagonista dell’attacco alla polizia durante le proteste armate e violente dei Fratelli musulmani. Gli investigatori scoprirono che aveva mappe e documenti che indicavano i legami tra SIIL e Fratelli musulmani per compiere attacchi terroristici in varie parti dell’Egitto.

  Il 9 agosto 2014, Zaqy bin Arshid, vice-osservatore generale dei Fratelli musulmani, dichiarò che i Fratelli musulmani respingevano l’affermazione di Obama che gli Stati Uniti non permetteranno ad estremisti e allo SIIL di creare il califfato islamico, e che i musulmani non hanno giurato fedeltà a Obama che decideva chi ha il permesso di governarli. Più tardi, dopo essere stato attaccato per la dichiarazione, Bin Arashid disse che non voleva dire ciò che la gente aveva frainteso della sua dichiarazione, ovvero che sosteneva lo SIIL!

La gioventù della Fratellanza musulmana, Asad al-Islam, formò il movimento chiamato Dahis per diffondere l’ideologia jihadista dello SIIL in Egitto [8]. Il movimento Dahis dei Fratelli musulmani rivendicò i recenti attacchi terroristici di via Faysal e via Haram a Giza. Il movimento è formato da 300 membri della gioventù della Fratellanza. Lo SIIL ha reclutato molti giovani dei Fratelli musulmani attraverso le reti sociali, come i movimenti jihadisti dei Fratelli Musulmani in Egitto: Molotov, Ahrar e Jihad islamica egiziana. Tali movimenti dei Fratelli musulmani in Egitto hanno giurato fedeltà allo SIIL. Sabra al-Qasimy, ex-jihadista egiziano rinunciò alle violenze qualche tempo fa e fornì informazioni e dettagli che portarono all’arresto della prima cellula dello SIIL nella città di Sharqiya. Confermò che l’ideologia dello SIIL esiste in Egitto da quando i Fratelli musulmani raggiunsero il potere, e seguaci e sostenitori dello SIIL hanno ricevuto la benedizione di Muhamad Mursi [9].
Le Forze Armate sono in guerra contro il terrorismo nel Sinai, costringendo i terroristi a fuggire nell’alto Egitto e a nascondersi nelle montagne. Al-Qasimy rivelò i nomi dei militanti che guidano i sostenitori dello SIIL in Egitto, come Abu Sad al-Muhagar e Abu Munzayr al-Shanqity che dirigono reclutamento e addestramento. Uno dei capi dello SIIL in Libano, Abu Sayaf al-Ansary indicò che l’organizzazione dello SIIL sarebbe entrata presto in Egitto attraverso suoi sostenitori e i movimenti dei Fratelli musulmani Jihad ed Ansar Bayt al-Maqdis nel Sinai, che avevano giurato fedeltà allo SIIL. Aggiunse anche che quando il califfato islamico sarà imposto con la spada, democrazia, nazionalismo e laicità finiranno. Il principe islamico sarà rispettato e sarà applicata la sharia islamica. (Qui citava il testo di uno dei libri del membro di spicco della Fratellanza musulmana egiziana Sayid Qutb. Nel 1966, Qutb fu condannato per aver pianificato l’assassinio del Presidente egiziano Gamal Abdel Nasser e fu giustiziato per impiccagione).

Nabil Naim, ex-capo di un gruppo jihadista in Egitto, rinunciò alle violenze e ora combatte il terrorismo, e il dottor Samir Ghatas, direttore del Centro degli studi strategici del Medio Oriente, ha confermato che vi è un egiziano chiamato Abu Hamza al-Masry che fa da collegamento tra i movimenti jihadisti della gioventù dei Fratelli musulmani in Egitto e il capo dello SIIL Abu Baqr al-Baghdadi. Aggiunse che dopo la rivoluzione del 30 giugno che rovesciò il regime fascista dei Fratelli Musulmani in Egitto, la Fratellanza mussulmana trovò nello SIIL l’ultima speranza per tornare al potere, soprattutto dopo ciò che lo SIIL aveva fatto in Siria, Iraq e Libia.

D’altra parte, Husam al-Awaq, membro dell’esercito di liberazione siriano indicò che il brigadiere Tariq al-Hashimy, uno dei capi dell’organizzazione in Iraq, incontrò Usama Rushdy, uno dei capi dell’organizzazione internazionale della Fratellanza musulmana, circa due mesi prima ad Istanbul, e raggiunse un accordo sul sostegno “ai jihadisti in Egitto”. Al-Awaq confermò il modo in cui i giovani della Fratellanza vengono reclutati in Egitto, lo stesso modo con cui vengono reclutati in Siria. Inoltre al-Awaq spiegò che Hiqmat Yuzu dell’intelligence del Qatar, gestisce l’acquisto di armi per lo SIIL. Yuzu era sorvegliato al confine turco dalla metà del mese precedente.
Il 13 agosto 2014, il giornale Vetogate pubblicò un articolo sulla visita riservata di uno dei principali capi dei Fratelli musulmani in Iraq ad Abu Baqr al-Baghdadi, il capo dello SIIL [10]. I Fratelli musulmani offrirono allo SIIL ogni supporto, tra cui finanziamenti oltre a una mediazione e a garanzie che gli Stati Uniti non avevano intenzione d’interferire negli affari interni dell’Iraq e di non voler lanciare alcun attacco militare contro lo SIIL in Iraq. I Fratelli musulmani si offrirono anche di facilitare l’ingresso di elementi dello SIIL nel territorio egiziano, attraverso i confini occidentali e meridionali dell’Egitto. In cambio lo SIIL aiutava i Fratelli musulmani a raggiungere di nuovo il potere in Egitto fino a controllare tutte le articolazioni del Paese. Abu Baqr al-Baghdadi il capo dello SIIL, rifiutò l’offerta dei Fratelli musulmani, compreso il sostegno finanziario, ma si mostrò d’accordo ad aiutare i Fratelli musulmani a raggiungere il potere di nuovo in Egitto, a condizione della fedeltà dei Fratelli musulmani verso di lui quale grande califfo dei musulmani (il capo degli Stati musulmani), e che lo SIIL divenisse partner dei Fratelli musulmani al governo in Egitto. L’articolo rivelò che i Fratelli musulmani rifiutarono totalmente tale accordo con al-Baghdadi.
Il seguente video pubblicato su YouTube nell’agosto 2014, mostra un gruppo di uomini armati mascherati che si definisce “brigata Halwan” in Egitto, sostenendo di non appartenere alla Fratellanza mussulmana, di essere stufi della sua politica di pace, ma nonostante questo innalzavano il simbolo dei Fratelli musulmani della Raba (le 4 dita), aggiungendo che si sarebbero vendicati delle Forze Armate e della polizia egiziane. Nel video minacciavano il popolo egiziano di massacrarlo assieme alle Forze Armate e di polizia. Dicendo anche che se gli egiziani pensano che le Forze Armate li proteggeranno, si sbagliano. Minacciavano imminenti attentati molto feroci, esplosioni, massacri e bombardamenti in tutto il Paese. La Sicurezza Nazionale egiziana in coordinamento con il Ministero degli Interni riuscì ad arrestare tali terroristi a fine agosto 2014. Gli investigatori scoprirono che i terroristi nel video erano ricercati per omicidio di poliziotti e aver partecipato a proteste violente della Fratellanza e di attentati con esplosivi e bombe in diverse zone dell’Egitto, oltre a bruciare proprietà pubbliche. I terroristi ammisero che il capo dei Fratelli musulmani Ayman Abd al-Ghany, fratello di Qayrat al-Shatir, vicecapo generale della Fratellanza mussulmana in Egitto, li finanziò per compiere attacchi terroristici in Egitto contro civili, forze armate e di polizia, e anche per filmare il video.

Il capo di questi terroristi, di nome Magdy A. e soprannominato Magdy, confessò di aver aderito all’organizzazione dei Fratelli musulmani dopo che Mursi era diventato presidente dell’Egitto. Disse anche che fu finanziato e armato da altri capi della Fratellanza musulmana per compiere attacchi terroristici e filmare altri video, in modo da distrarre le forze di sicurezza e distorcere l’immagine dell’Egitto nel mondo per dimostrare che le Forze Armate e la polizia dell’Egitto non potevano proteggere il Paese, indicando che il terrorismo si diffondeva in Egitto. Altri terroristi confessarono che i capi della Fratellanza musulmana volevano tenere lontano le forze di sicurezza e distrarle con il nuovo gruppo armato apparso nel video, per commettere altri attacchi terroristici in altri settori vitali.
Lo SIIL si diffonde in tutto il mondo: Damas e al-Batar sono i rami dello SIIL in Libia, Marocco e altri Paesi arabi come Tunisia, Siria, Yemen e Algeria, e come Ansar Bayt al-Maqdis e i movimenti jihadisti dei Fratelli musulmani in Egitto.

Il piano dello SIIL è diffondersi e ampliarsi per creare un emirato islamico su Iraq, Siria, Quwayt, Giordania ed Egitto. In relazione alla diffusione internazionale, lo SIIL fu raggiunto da molti stranieri dei Paesi europei che aderivano alla Jihad dello SIIL in Siria, Iraq, Somalia, Nigeria e Mali. Molto probabilmente formeranno un organismo equivalente al ritorno in Europa per avviare la Jihad contro la propria gente in Europa. Nonostante ciò lo SIIL è formato da quindicimila militanti ed ha sequestrato molte armi e munizioni, controlla alcuni campi petroliferi in Iraq, e la banca centrale di Mosul, dopo aver sequestrato circa 429 milioni di dollari. Un gruppo di mercenari come lo SIIL non può vincere alcuna battaglia contro Paesi, popoli ed eserciti ben attrezzati e qualificati nel mondo, ma non va sottovalutata la grande minaccia e il pericolo che tali terroristi rappresentano, se riuscissero ad avere il pieno controllo di un solo Paese arabo, come Iraq, Libia o Siria. Iraq e Libia in particolare, sono bersagli facili per lo SIIL, dopo che gli Stati Uniti invasero l’Iraq con la menzogna sfacciata delle ADM e la deliberata dispersione delle forze dell’esercito e della polizia iracheni; la stessa cosa è successa in Libia dopo l’ennesima invasione. Ciò che peggiora le cose è che anche Libia e Iraq sono costituiti da diverse tribù dalle molteplici dottrine, questo è un altro problema pericoloso che rende l’unità dei popoli contro il terrorismo quasi impossibile, perché non sono uniti, ma al contrario si combattono fin dall’invasione, avendo conflitti religiosi e dottrinari.

Comunità mondiale, Nazioni Unite, Stati Uniti, Europa non si curano per nulla di cristiani e musulmani moderati massacrati, torturati o crocifissi quotidianamente da SIIL e altri gruppi terroristici. Gli USA iniziarono degli attacchi militari contro lo SIIL in Iraq solo per proteggere i propri interessi in Iraq. Gli Stati Uniti volevano rimuovere il regime di Assad in Siria, finanziando e sostenendo i terroristi come lo SIIL, invece di combatterlo. Inoltre, gli Stati Uniti ancora sostengono le organizzazioni terroristiche dei Fratelli Musulmani, purché i Fratelli musulmani non dichiarino di essere un “gruppo terrorista”. Gli Stati Uniti pensano che il sostegno del regime fascista dei Fratelli musulmani in Egitto gli consentisse di avere il controllo su tutti gli altri gruppi terroristici, e gli andava bene che i terroristi dividano il Medio Oriente in emirati islamici imponendo la propria Sharia su maggioranza e minoranze, a patto che fossero alleati degli Stati Uniti, invece che nemici.
Il terrorismo non ammette Paesi o confini, il terrorismo non ha una casa e una religione, il terrorismo è il nemico dell’umanità e quando inizia ad attaccare, morde la mano che l’alimenta.

Nota
[1] ” Revealed Recordings Tra egiziano deposto presidente e Alzawahiri al-Qaeda leader “, Eman Nabih, 25 ottobre 2013.
[2] ” Fratelli Musulmani assassinato il procuratore generale egiziano “, Eman Nabih, 17 aprile 2016.
[3] ” Fratelli musulmani si è unito ISIS e Al-Qaeda campi terroristi in Libia orientale “, Eman Nabih, 10 febbraio 2016.
[4]” انفراد .. بالأسماء ضبط أول خلية لداعش ببني سويف .. تكونت باعتصام رابعة وانضمت لبيت المقدس وأجناد مصر وبايعت البغدادي .. اغتالت 12 ضابطا ومجندا بينهم العميد المرجاوي ومحمد عبدالسلام “, Al Babwab News, 30 Agosto 2014.
[5]” Video Egitto sotto Fratellanza milizie terrore Attacchi 14 Agosto 2013 “, Eman Nabih, 12 marzo 2016.
[6]” La prova su Mohamed Mursi di collegamento diretto ad atti terroristici in Egitto “, Eman Nabih, 29 gennaio 2014.
[7]” Egitto le elezioni presidenziali frode a favore di Mohamed Morsi “, rete Voltaire, 21 giugno 2012.
[8] شباب الإخوان يشكلون حركة« داهس »لنشر فكر «داعش» فى مصر , ElSaba7.com, 19 luglio 2014.
[9] جهادي سابق يكشف ل “فيتو” بالأسماء: هؤلاء قيادات “داعش” في مصر , Vetogate.com, 27 giugno 2014.
[10] اجتماع سري بين قيادي بالتنظيم الدولي للإخوان وأمير «داعش» بالعراق..الجماعة تعرض دعم المقاتلين بالأموال مقابل المساعدة في عودة «المعزول» إلى الحكم .. و «أبو بكر البغدادي» يرفض الأموال ويشترط إعلان البيعة , Vetogate.com, 13 agosto 2014.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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