Il metropolita Hilarion di Volokolamsk, fino ad ora considerato il numero due del patriarcato di Mosca e capo del Dipartimento degli affari esteri, è stato destituito e trasferito ad altro incarico. Alcune fonti – che commentano il mondo ortodosso – hanno messo in relazione questo provvedimento alla posizione sulla guerra di Hilarion.
Sul sito del Patriarcato di Mosca, si legge che la decisione è stata presa in una riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa il 7 giugno 2022 ( Giornale n. 61 ). Non mi sembra che ci sia nulla di strano in questo, dato che certe motivazioni hanno spesso ragioni solo apparentemente incomprensibili.
Comunque, la posizione di Hilarion sulla guerra è stata ben espressa.
Lo scorso gennaio, prima dell’invasione russa dell’Ucraina, il metropolita Hilarion ha risposto in una intervista alla domanda se le guerre passate potessero essere considerate positive per la sua patria:
“In primo luogo, ricordiamoci a quale prezzo la Russia ha vinto quelle guerre. Il prezzo era di milioni di vite. In secondo luogo, ricordiamoci che tutte le guerre provocano disastri indicibili per le persone.
Dobbiamo anche ricordare che l’esito di qualsiasi guerra è imprevedibile. Possiamo presumere che la Russia abbia vinto la prima guerra mondiale? Ricorda con quanta entusiasmo la Russia vi entrò, quali sentimenti patriottici accompagnarono l’ingresso dell’Impero russo in questa guerra. Qualcuno potrebbe quindi immaginare che in tre anni la Russia sarebbe crollata?
Per tutte queste ragioni, sono profondamente convinto che una guerra non sia un metodo per risolvere i problemi politici accumulati.
Durante la sua permanenza alla guida del dipartimento degli affari esteri del patriarcato di Mosca, Hilarion, teologo, esperto di storia della Chiesa e famoso compositore, è stato il volto visibile della Chiesa ortodossa russa per il resto del mondo e un chiaro riferimento ecumenico.
Nello stesso tempo, questo sacerdote è stato inserito nella lista dei soggetti sanzionati dall’Unione Europea.
Il provvedimento del patriarcato di Mosca prevede che Hilarion raggiunga l’Ungheria per ricoprire l’incarico di amministratore della diocesi di Budapest-Ungheria, metropolita di Budapest e Ungheria (circa 13.000 fedeli in tutta l’Ungheria).
E’ da ricordare che Hilarion non ha espresso solo il parere citato ma nello stesso tempo ha anche “messo in guardia contro valutazioni dure e affrettate di quanto accaduto”.
Sul sito del Patriarcato di Mosca, si legge anche che:
Il metropolita Hilarion di Volokolamsk ha anche sottolineato che il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa del 29 maggio “ ha espresso pieno sostegno e comprensione a tutti gli arcipastori, pastori, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina, soggetta a persecuzioni senza precedenti da parte delle autorità locali , circoli nazionalisti del pubblico ucraino, scismatici e dei media“. (…)
Rispondendo alla domanda del conduttore televisivo E. Gracheva sul fatto che non si debba cercare una traccia americana nelle decisioni della Chiesa ortodossa ucraina in discussione, l’arcipastore ha detto: “Gli americani, ovviamente, influenzano direttamente la politica dello stato ucraino, così come quel gruppo scismatico che si chiama Chiesa ortodossa ucraina. (…)”.”
Probabilmente ci troviamo di fronte a due radicalizzazioni della posizione di due chiese: quella ortodossa e quella cattolica. Questo mi porta a prendere a cuore e considerare quanto è da implorare la protezione Divina, su tutte le chiese cristiane.
La situazione è difficile e ciò che succede nella chiesa non può essere letto solo con un giudizio prettamente umano. Considero anche che la politica non dovrebbe giudicare l’autorità spirituale che parla dal lato spirituale. Ovviamente, le sanzioni della UE verso Kirill e Hilarion – poi rimosse (relativamente a Kirill) per la ferma opposizione ungherese – è un atto di grande rozzezza politica.
E’ da ricordare che la pietra angolare della Chiesa è Cristo («La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo» (Matteo 21, 42) – Salmo 118). Non è papa Francesco, Né il patriarca Kirill per la chiesa russa. Non è né San Pio X, né Bonifacio VIII e nemmeno San Pietro. Lui è la testata d’angolo: Cristo. È lui che ufficializza la sua Chiesa nonostante il materiale ferito che ha. Anche adesso saprà cosa fare. Se ha promesso che le porte dell’inferno non avrebbero prevalso, farà in modo che la sua parola si adempia.
VPNews