L’articolo di John Helmer, intitolato “British government invents phantom Skripals to refuse to testify in the Novichok inquiry”, pubblicato il 22 giugno 2024, rivela le anomalie del processo riguardante gli Skripal (padre e figlia), che sarebbero stati presi di mira dai servizi segreti russi con il nervino Novichok, ma ne sono usciti miracolosamente salvi.
Skripal , ex agente sovietico esiliato, viveva in Gran Bretagna dopo essere stato graziato dalle autorità russe. Nel 2006 era stato condannato dalla Russia per alto tradimento a seguito di attività di spionaggio a favore dei servizi segreti britannici. Il 4 marzo del 2018 a Salisbury Skripal’ e la figlia Julija sarebbero stati vittime di avvelenamento doloso da gas nervino con una sostanza detta Novičok.
Il supposto attentato chimico fu imputato subito ( da Londra) alla Russia. Attualmente, Skripal e la figlia Julia sarebbero in Nuova Zelanda sotto nuova identità.
Questa vicenda presenta molte incongruenze e, recentemente, con la guerra in Ucraina, la Gran Bretagna ha mostrato una lunga ostilità verso la Russia. Sebbene qualsiasi paese possa eliminare personaggi scomodi come ultima risorsa, nel caso specifico Skripal, perdonato dal Cremlino, non costituiva un pericolo per la sicurezza nazionale.
Personalmente non approvo le esecuzioni extragiudiziali e sono contrario alla pena di morte in tutti i casi, quindi sto semplicemente riportando i fatti. I servizi segreti agiscono in questo modo, e purtroppo dobbiamo esserne consapevoli. Naturalmente, ci sono paesi come l’Ucraina e Israele che fanno ampio utilizzo dell’omicidio mirato, altri meno ed appunto, in caso di conclamata ed attiva colpevolezza e per casi di pericolo per lo stato.
Ma torniamo alla vicenda Skripal. Questa è una storia inverosimile con importanti lacune (vedi qui). Consideriamo inoltre che stiamo parlando della Gran Bretagna, il paese che detiene Assange in modo disumano e quindi politicamente molto orientato. È uno di quei paesi occidentali dove il sistema elettorale non permette un’incisiva influenza sul potere o sul cambiamento attraverso le elezioni.
Detto questo, veniamo all’articolo di Helmer, il cui contenuto è scioccante.
Innanzitutto, nel processo c’è un nuovo avvocato, Jack Holborn, che dice di rappresentare Sergei e Yulia Skripal, ma non ha mai avuto contatti diretti con loro. Helmer sottolinea che “Holborn non è stato in contatto con gli Skripal” e si chiede come possa rappresentarli senza averli mai incontrati o parlato con loro.
Dice Helmer: “Hughes si è rifiutato di dichiarare in pubblica udienza di aver verificato che gli Skripal sono vivi e liberi di incaricare gli avvocati di rappresentarli. Holborn si rifiuta inoltre di confermare che i suoi clienti siano vivi. Gli sono state poste via e-mail quattro domande per chiarire se Holborn rappresenta gli Skripal o il governo che paga il suo compenso”.
Un altro aspetto interessante è che il giudice Hughes e il governo britannico non hanno fornito prove che dimostrino che Sergei Skripal sia ancora vivo o che Yulia non sia detenuta. Helmer nota che “il problema per il governo britannico è che se agli Skripal fosse consentito fornire prove dal vivo durante l’inchiesta Hughes, non si può dire cosa potrebbero dire per contraddire o screditare la narrativa ufficiale durata sei anni sull’attacco russo al Novichok in Inghilterra.”
Le trascrizioni delle loro interviste con la polizia non sono ancora state rilasciate, e quando lo saranno, saranno pesantemente censurate. Questo rende difficile decifrare cosa pensano realmente gli Skripal di quanto accaduto loro. Come afferma Helmer, “le trascrizioni dei loro interrogatori alla polizia non sono ancora state fornite ai CP [partecipanti principali], ma lo saranno a breve.”
Inoltre, Sergei Skripal non è stato visto in pubblico dal presunto attacco del 4 marzo 2018, e Yulia è stata vista l’ultima volta nel maggio 2018. Da allora, nessuno dei due ha avuto contatti pubblici. Helmer sottolinea che “Sergei Skripal non è stato visto in pubblico dal giorno del presunto attacco al Novichok, il 4 marzo 2018. Non è stato sentito al telefono dai familiari in Russia dal 26 giugno 2019.”
L’articolo mette in evidenza che Holborn ha ammesso di non aver letto le interviste agli Skripal e ha parlato della preoccupazione per la loro sicurezza. Tuttavia, senza un contatto diretto con i suoi clienti, le sue affermazioni sollevano dubbi.
In sintesi, Helmer solleva molte domande sulla trasparenza e l’integrità del processo riguardante gli Skripal, evidenziando la mancanza di prove concrete e di contatto tra gli avvocati e i loro presunti clienti. È una storia che fa riflettere e che lascia aperti molti interrogativi.
Se analizziamo questa vicenda nel contesto delle numerose dichiarazioni illogiche e incoerenti rilasciate dalla leadership britannica durante questo periodo di guerra che vanno di pari passo ad una censura crescente, appare evidente una continuità in ogni ambito politico, istituzionale, giudiziario e sanitario. Tutto sembra rispondere a un’unica logica ideologica, con possibilità rare di uscire da questo loop.