L’approccio del nudge comportamentale, nonostante molti aspetti positivi, presenta anche alcuni aspetti negativi, tra cui:
- Manipolazione: alcuni critici accusano il nudge di essere una forma di manipolazione, poiché può convincere le persone a fare qualcosa che altrimenti non farebbero. Questo può sollevare preoccupazioni etiche.
- Possibili effetti collaterali: mentre il nudge può aiutare a promuovere comportamenti positivi, potrebbe anche avere effetti collaterali indesiderati che potrebbero influenzare le scelte degli individui.
- Limiti delle scelte: il nudge può influenzare quali scelte sono presentate alle persone, limitandone le possibilità e compromettendo la loro libertà di scelta.
- Basato sulla teoria piuttosto che sui fatti: il nudge si basa sulla teoria dell’economia comportamentale, ma non sempre ci sono prove concrete che dimostrino l’efficacia del nudge per promuovere il cambiamento comportamentale.
- Possibile dipendenza: alcune persone potrebbero diventare dipendenti dai nudge per prendere decisioni, senza sviluppare la capacità di prendere decisioni da soli.
In sintesi, sebbene il nudge possa essere utile per promuovere comportamenti positivi, sempre più spesso viene utilizzato da privati e governi per manipolare le persone o limitare la loro libertà di scelta.
A tema, sul canale Telegram ‘Ora Zero’ (https://t.me/blogorazero), è stata pubblicata questa interessante disamina:
“NUDGE: LA TECNICA DI MANIPOLAZIONE PIÙ FORTE”
Il nudge plasma le nostre decisioni quotidiane approfittando dei nostri cali di attenzione.
1) SFRUTTA LA PIGRIZIA DEL CERVELLO, SENZA NEMMENO FARE PROPAGANDA
Il nudge è una pratica comportamentale che può essere tradotta con “spintarella” e consiste nel presentare le varie opzioni di scelta in modo da facilitarne una rispetto alle altre. Per funzionare deve essere una tecnica invisibile, non bisogna nemmeno percepirla. Il nudge funziona quando non ti senti ricattato e nemmeno ti rendi conto di essere stato manipolato, infatti questo ha come compito solo modificare il comportamento, e non prevede l’uso di restrizioni o sanzioni.
2) L’OPZIONE DI DEFAULT: ESEMPIO DI NUDGE
Consiste nel fare la scelta al posto della persona: il tipico esempio è l’andare su un qualsiasi sito internet e rifiutare i cookie di profilazione: di per sé questi sono attivi, e bisogna spuntare una casella per disattivarne alcuni. Molte persone andando di fretta o non sapendo nemmeno cosa sono i cookie non spuntano la casella e non li disattivano. Altro esempio può essere il rinnovo automatico degli abbonamenti. Offrire un’opzione di default funziona sia quando abbiamo poco tempo per scegliere, sia quando nemmeno sappiamo che in quel caso può esserci una scelta in atto. Si tratta di un meccanismo molto potente perché per modificare l’opzione che ci viene assegnata è richiesto tempo, energia e attenzione, ma la stanchezza, gli impegni o la semplice disattenzione può portare a non occuparsene.
3) PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Il principio su cui si basa è la teoria dei pensieri lenti e veloci di Kahneman e Tverski:
-sistema 1: veloce ed automatico, si basa sui ciò che sentiamo in quel momento, si fa guidare dalle prime impressioni, usa euristiche e scorciatoie cognitive, salta alle conclusioni entra in azione quando dobbiamo reagire rapidamente a un evento o quando affrontiamo attività quotidiane che richiedono poca attenzione. Si tratta della nostra modalità “risparmio energetico”.
-sistema 2: lento e controllato, entra in gioco quando ci si sforza di ragionare su un problema.
Il nudging fa uso del sistema 1 e funziona fino a quando siamo in modalità risparmio energetico, basta rifletterci un po’ su ed essere consapevoli dell’esistenza della tecnica dei nudge per resistere alla loro influenza.
3) È ONNIPRESENTE
È utilizzato in ogni ambito.
-Marketing: organizzare la disposizione degli scaffali e dei prodotti negli scaffali in un certo modo, l’ordine dei prodotti quando si entra nel supermercato, come il cliente guarda i prodotti. (1, 2, 3). Degli esempi sono i continui riferimenti agli sconti e alle promozioni, dolciumi vicino alle casse per farli vedere aii bambini, ed anche su Amazon è presente: dal modo in cui viene rinnovato automaticamente il prime alle strategie che utilizzano per invogliare ad acquistare come “acquista ora per ricevere domani”, e “di solito acquistato insieme a”.
-Stati: modificare le abitudini sanitarie delle persone (1, 2, 3, 4, 5, 6), le scelte di voto, spingere ad aderire all’agenda 2030. Effetti irrilevanti come la velocità del vento e il brutto tempo possono influenzare in piccola parte il voto spingendo a votare per difendere lo status quo. In questo studio usando un nudge basato sulla pressione sociale sono riusciti a spingere alcune persone a farsi dosi del veleno Pfizer.
il nudging è uno strumento potente, ma va pensato diversamente dalla manipolazione classica. Non si tratta di una lavaggio del cervello coatto fatto col bombardamento mediatico per terrorizzare e radicalizzare, ma è una tecnica che goccia dopo goccia sfrutta i nostri cali di attenzione. Con una disattenzione ogni tanto qua e là si riesce ad avere un modesto effetto sul comportamento che per il potere è quanto basta poi per porre pressioni verso il dissenso.
CONCLUSIONI: L’Italia, secondo questo studio, è il paese europeo che è più disposto a lasciarsi manipolare dai nudge, riconfermandosi pecora tra le pecore.