Il nuovo Speaker della Camera USA non avrà impatto sulla politica estera, afferma il Cremlino

In un articolo pubblicato il 26 ottobre, intitolato “Il Cremlino afferma che il nuovo presidente della Camera degli Stati Uniti non avrà impatto sulla politica estera,” Russia Today riporta le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Peskov ha dichiarato giovedì ai giornalisti che l’elezione del nuovo presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti non avrà conseguenze significative sulla politica estera di Washington, soprattutto in relazione all’Ucraina. Tali affermazioni sono state rilasciate il giorno successivo all’insediamento del repubblicano Mike Johnson, noto per le sue posizioni scettiche riguardo all’Ucraina.

Il portavoce Peskov ha risposto alle domande dei giornalisti affermando: “Non credo che ciò avverrà”, quando gli è stato chiesto se ci potrebbero essere cambiamenti nelle politiche statunitensi a seguito di questa nomina, secondo quanto riferisce RT.

Nonostante le aspettative di alcuni osservatori anti-guerra e favorevoli al dialogo in Italia, che avevano accolto con entusiasmo l’elezione di Mike Johnson a causa del suo costante voto contrario al finanziamento di nuovi lotti di armi per Kiev, sembra che le dichiarazioni di Dmitry Peskov non siano prive di fondamento.

Una valutazione più approfondita dei fatti rivela diversi elementi significativi. In primo luogo, va notato che Mike Johnson ha ricevuto voti favorevoli sia dai repubblicani che dai democratici, il che suggerisce un ampio sostegno bipartisan. In secondo luogo, il nuovo presidente della Camera ha già espresso posizioni in linea con il supporto statunitense all’Ucraina. Terzo, la carriera politica di Mike Johnson è sostenuta sia da importanti multinazionali farmaceutiche che da aziende del settore delle armi. Infine, la sua forte posizione a favore di Israele si allinea con le posizioni israeliane, date le sue convinzioni religiose cristiane evangeliche.

Questi dettagli emergono da fonti pubbliche disponibili online, come la pubblicazione statunitense “State of Nation,” che ha riportato informazioni sul finanziamento della campagna e le donazioni ricevute da diverse aziende, tra cui importanti appaltatori di armamenti come L3Harris, Lockheed Martin, Raytheon, Northrop Grumman, Boeing e l’Institute of Makers of Explosives.

Inoltre, è importante notare che dopo la sua nomina, Mike Johnson ha ritrattato le sue dichiarazioni precedenti e ha pubblicamente sostenuto un aumento degli aiuti all’Ucraina, ma con una maggiore trasparenza e responsabilità.

La realtà è complessa e sfumata. Sebbene alcuni media mainstream abbiano presentato Johnson come uno “scettico sull’Ucraina per attirare l’attenzione della base repubblicana “America First” e favorire l’elezione di un politico sostenuto dal complesso militare-industriale come presidente della Camera, altre fonti, come Radio Liberty, indicano che Johnson non è contrario agli aiuti all’Ucraina, ma desidera una maggiore chiarezza sugli obiettivi degli Stati Uniti. È importante notare che il sostegno all’Ucraina gode di un ampio consenso bipartisan tra i membri del Congresso.

Aggiornamento:

Arriva ora la notizia da MSNBC: “USA, JOHNSON: “LA CAMERA VOTERÀ PER GLI AIUTI A ISRAELE, NON PER L’UCRAINA”: Il neo-eletto presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha annunciato che la Camera terrà una votazione separata questa settimana riguardo agli aiuti destinati a Israele, escludendo quelli destinati all’Ucraina.

Indubbiamente, è un passo avanti che va apprezzato, considerando il contesto attuale. Tuttavia, la situazione rimane complessa, e continueremo a sperare nella Provvidenza.

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