Il Papa nomina una abortista tra i membri pro-life della Pontificia Accademia per la Vita

Mariana Mazzuccato – secondo il Catholic Agency appartenente al Forum di Davos e dichiarata atea e pro abortista – è stata nominata da papa Francesco come una dei 15 membri della Pontificia Accademia per la Vita.

A proposito di questa nomina, Stefano Fontana (che oltre ad essere giornalista è anche direttore dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuan sulla Dottrina sociale della Chiesa e Consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace) sulla Nuova Bussola Quotidiana nel suo articolo “Caso Mazzucato: in Vaticano la fede non è più una virtù” rivela che il Papa, a domanda, ha sostenuto con forza la sua scelta, dicendo che l’ingresso nell’organismo vaticano per la Vita economista, porterebbe una ‘ventata di umanità’. 

Stefano Fontana evidenzia come questa dichiarazione sarebbe come dire che la fede non è più una virtù, perché ‘promuovere la vita’ avrebbe bisogno di questo tipo di umanità:

È sorprendente che il Papa abbia sostenuto pubblicamente questa nomina dicendo che “in questo modo ha voluto immettere nell’Accademia una ventata di umanità [«dare un po’ di umanità» sono state le sue parole]”. 

Stefano Fontana nel suo articolo dice che: “È molto difficile decifrare questa frase in base alla normale logica. Se la Mazzucato rappresenta una ventata di umanità nell’Accademia perché atea e pro-aborto, allora vuol dire che non essere atei ed essere contrari all’aborto denota una scarsa umanità. Coloro che ne sono stati membri in passato e coloro che ancora lo sono senza con ciò essere né atei né pro-choice, avrebbero una umanità scadente o quantomeno stagnante, bisognosa di aria pura. (…)”

In altri termini, la nomina e la giustificazione del Pontefice è come se il Pontefice affermasse che ” non essere atei ed essere contrari all’aborto denota una scarsa umanità”.

Si può solo immaginare cosa il Pontefice abbia voluto dire con la sua controversa nomina e poi con sostegno alla sua decisione.  Ma in base a sue precedenti dichiarazioni e dagli atti ufficiali del suo Pontificato, probabilmente egli ha voluto dire che Dio è presente in ogni uomo, a prescindere da ciò che pensi. Perciò possiamo trovare anche in persone atee una grande umanità, anche tra abortisti e atei. Tuttavia, questo oltre che risultare un ragionamento controverso, non chiarisce il motivo per cui una pro-aborto e atea porterebbe una nuova ventata di umanità in un organismo pontificio che è un punto di riferimento in tema di Vita per l’intera comunità cristiana.

Per la dottrina cattolica, l’umanità di ogni uomo trova la sua piena realizzazione solo nella conversione a Cristo. Quindi ‘una ventata di umanità’ può essere portata solo da uomini che hanno sperimentato che la corrispondenza più grande del cuore è con l’umanità di Cristo. Questo ha il suo bagaglio di conseguenze, perché ogni scelta non è paritetica con ogni altra e la coscienza di questo si chiama fede, che implica una responsabilità e una lealtà solide.

Ecco, ad ogni membro della Pontificia Academia per la Vita dovrebbe essere accaduto ciò che è accaduto alla Samaritana:

Come la Samaritana, che è stata portata alla fede proprio in dialogo con Gesù che le fa scavare dentro tutta la sua vita fino ad arrivare a poterle dire: «Sono io che ti parlo colui che ti salva». E questo vale per tutti gli incontri del Vangelo: c’è sempre uno sguardo su Cristo che riempie la persona di fede, di fede vera, infatti persino la Samaritana va a dire in città: «Ho incontrato uno che mi ha detto questo», cioè dà una testimonianza di fede, ancora immatura, ma dà una testimonianza di fede. E questo vale per tutti: la fede cresce nell’esperienza di un avvenimento e l’avvenimento di cui la fede deve fare esperienza è la presenza di Cristo che ti guarda, ti ama e ti salva.

Il percorso cristiano ha la sua via che è stata segnata dalla carnalità di Cristo e la sua permanenza nella storia che è la Chiesa. Questo è riscontrabile nel percorso della tradizione e nella vita dei Santi e del popolo di Dio. Fede e la dottrina focalizzano molto bene cos’è l’umano. Perché l’umano cresce e viene esaltato in ”Ecce Homo”.

È ragionevole che sia così. Al contrario, se si scegliesse altrimenti, si verificherebbe una situazione non armonica, semplicemente assurda e caotica.

E qui sorge il problema, perché è in atto un processo di corrosione che si finge una conquista dell”umano’. È in atto una cancellazione totale della memoria del Sacro che apre alla costruzione di una nuova umanità basata sui nuovi diritti e su una emancipazione scientista della vita, le cui prime pagine sono state scritte durante la pandemia. Ci sono molti elementi per poter dire che il ‘nuovo mondo’ – descritto dal Forum di Davos e dall’Onu – esige che ogni uomo debba perdere il suo punto di riferimento in ‘Colui che è’. Perché il nuovo mondo esclude la fede in Cristo presente.

Al contrario, il “nuovo mondo” da tempo sta portando avanti quelli che chiama i “nuovi diritti” (ivi compresi aborto e l’ideologia gender) ovvero essenzialmente la promozione di una umanità ‘liquida’, ove qualsiasi pulsione – giacché esiste – va assecondata perché esprime l’abisso che è nel cuore dell’uomo che anela all’infinito. Di conseguenza, ogni cosa in natura esprimerebbe un bisogno struggente, perciò in fondo comprensibile e buono.

Secondo tale visione diffusa, all’uomo si possono proporre i ‘valori cristiani’ ma deve essere lasciato nella sua libertà. Controllare la sua freschezza primordiale vorrebbe dire reprimere ciò che è in natura e alimenterebbe odio e rifiuto, creerebbe angoscia, senso di privazione, tristezza; perciò il tentativo dell’uomo andrebbe sempre difeso, perché Dio ama l’uomo e abbraccia tutti.

Il problema è che molto spesso questa nuova umanità ha creato la propria ideologia che non sempre ha linee convergenti con la Chiesa, anzi. Essa aspira ad una fratellanza universale, un mondo non più disunito, in cui il diritto di ogni uomo di poter essere felice, sarebbe riconosciuto, soprattutto nella sfera individuale.

In base a questo nuovo sentire, comprensibile e alla portata di tutti, comincia la costruzione sistematica di una nuova generazione ove gli uomini vanno difesi dalle menzogne, ovvero dai guastatori dai mestatori di odio, ivi compresa la Chiesa quando assume ‘posizioni rigide’.

La costruzione di un nuovo mondo, di una nuova umanità è ciò che in fondo il mondo occidentale sta portando avanti. Ma si tratta di un panorama diverso da quello cristiano, addirittura per molti versi ostile alla fede.

Certamente il Pontefice non accetta tutto ma il lato che sente come positivo, sì. Per cui, “persone giuste” che rispecchiamo il nuovo mondo più umano nei punti cardine sono significative ed efficaci.

Non sono un teologo ma il senso dovrebbe essere questo e gli esiti non sono difficilmente immaginabili. In questo caso, l’ingenuità o la buona fede non basteranno ad evitare le dolorose conseguenze.

VPNews

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