Nell’udienza che ci è stata ieri presso uno dei tribunali di Mosca, è stata delineata la situazione giuridica di un gruppo di uomini arrestati dopo iln devastante attacco al Crocus City Hall, che ha portato alla morte di 137 persone. Durante il procedimento, è stato rivelato che “I sospettati, tutti cittadini del Tagikistan, sono comparsi individualmente… Finora, le accuse di terrorismo sono state mosse contro il 32enne Dalerdzhon Mirzoyev, che rischia l’ergastolo se ritenuto colpevole… I pubblici ministeri hanno detto al giudice Timur Vakhrameev che il sospettato aveva ammesso la sua colpevolezza”. Questa dichiarazione ha sollevato ulteriori interrogativi, specialmente dopo le osservazioni di Margarita Simonyan, caporedattrice del gruppo mediatico statale russo Rossiya Segodnya, che ha messo in discussione la narrazione iniziale degli eventi e suggerito un coinvolgimento diverso da quello dell’ISIS nell’attacco.
Le conclusioni tratte dall’incidente evidenziano una discrepanza significativa tra la narrazione proposta dagli Stati Uniti, che indicava l’ISIS come responsabile, e le osservazioni degli esperti e dei funzionari russi, che hanno espresso scetticismo riguardo a tale versione degli eventi.
La rapida accusa all’ISIS da parte degli Stati Uniti, insieme alla mancanza di prove concrete e alla rapidità con cui sono state diffuse tali informazioni, addirittura prima degli arresti, ha sollevato sospetti.
Anche le circostanze dell’attacco, inclusa l’ammissione di colpevolezza di uno degli arrestati, che ha confessato di aver ucciso per soldi, hanno alimentato il dibattito sull’autentica natura e origine dell’attacco, distanziandosi dal modus operandi tipico dell’ISIS che in genere compie attacchi suicidi.
In un post su X ora sparito, Margarita Simonyan, caporedattrice del gruppo mediatico capofila di Sputnik, Rossiya Segodnya, gli autori dell’attentato hanno già rivelato che il loro finanziatore è il governo ucraino.
Il drammatico aumento della tensione internazionale e delle misure di sicurezza, come dimostra la Francia elevando il proprio livello di allerta terrorismo al massimo, sottolinea le ramificazioni globali dell’attacco, ma questo potrebbe essere un utile diversivo, dato che come abbiamo visto ieri nel mio precedente articolo, ci sono connessioni molto chiare tra l’ISIS e, in genere varie sigle islamiste che hanno operato prima in Siria, ed i servizi segreti ucraini. Intanto, le riflessioni del giornalista geopolitico americano Michael Snyder sulla reazione russa all’attacco e le implicazioni per le relazioni internazionali indicano una sfiducia profonda verso le affermazioni occidentali e suggeriscono una potenziale escalation militare. Putin ha detto che “L’attentato di Mosca è stato commesso da estremisti islamici” e poi ha aggiunto “La Russia vuole sapere chi lo ha ordinato“.
L’analisi della giornalista investigativa australiana Caitlin Johnstone evidenzia la manipolazione delle percezioni pubbliche come strumento di potere:
L’Impero non nasconde le sue peggiori azioni; si limita a manipolare il modo in cui le persone pensano a esse. Fino a quando non troveremo un modo per far uscire una massa critica di persone dal coma indotto dalla propaganda in cui l’Impero le ha gettate, esse saranno in grado di farla franca con qualsiasi male debbano commettere per proteggere i loro interessi e far avanzare i loro ordini del giorno.
Le peggiori azioni del vostro governo non avvengono in segreto, ma allo scoperto, sotto la copertura narrativa della propaganda dei mass media. L’impero occidentale non nasconde le sue peggiori azioni, ma si limita a manipolare il modo in cui le persone le considerano.
Domani potremmo portare alla luce prove incontrovertibili che il governo degli Stati Uniti ha consapevolmente orchestrato l’11 settembre, eppure quel crimine in sé non sarebbe ancora così grave come ciò che il governo degli Stati Uniti sta facilitando a Gaza in questo momento, sotto gli occhi di tutto il mondo. E anche se una simile rivelazione dovesse verificarsi, i media imperiali probabilmente la ignorerebbero o la distorcerebbero in modo da attenuarne l’impatto.
Le peggiori atrocità dell’impero avvengono alla luce del sole perché implicano il massacro e la fame di un gran numero di persone, azioni impossibili da nascondere nell’era dell’informazione. Possono assassinare un funzionario governativo qui e firmare un accordo segreto lì senza doverlo fare apertamente, ma l’omicidio su scala di massa non è qualcosa che si può nascondere.
La struttura di potere globalmente centralizzata degli Stati Uniti si affida molto sulla sua capacità senza precedenti di manipolare psicologicamente le popolazioni globali quando commette tali atrocità. L’impero ha investito pesantemente nel soft power più di qualsiasi altro impero o governo nella storia umana, e la scienza della propaganda moderna ha fatto progressi grazie a questo investimento, almeno con la stessa rapidità della tecnologia militare.
Ecco perché, di fronte alle prove più schiaccianti immaginabili sulle persone che ci governano esposte allo scoperto, non si vede nulla che si avvicini all’indignazione e alla reazione pubblica attese. Il governo degli Stati Uniti può letteralmente sostenere un genocidio senza nasconderne alcuna parte, e la classe politico-mediatica semplicemente manipola la psicologia pubblica facendola perdere in un mare di sciocchezze sull’autodifesa, sugli scudi umani, sulle difficoltà nella fornitura di cibo e forniture mediche. Qualsiasi cosa negativa che accade a Gaza può comunque essere attribuita ad Hamas.
È un potere davvero sorprendente che susciterebbe stupore se non fosse così malvagio. Il potere controlla ciò che accade, ma il vero potere controlla ciò che le persone pensano riguardo a ciò che accade.
Gli informatori e i giornalisti investigativi offrono un servizio inestimabile all’umanità, per il quale dovremmo essere tutti grati. Tuttavia, ciò di cui questa civiltà ha più bisogno al momento non sono tanto nuove informazioni su ciò che stanno facendo i potenti, quanto piuttosto la capacità di percepire lucidamente le informazioni che sono già state rese pubbliche. Abbiamo bisogno che le persone vedano chiaramente ciò che è già davanti a loro, senza la lente di distorsione che i potenti hanno posizionato sui loro occhi.
Possiamo lavorare su questo fronte facendo tutto il possibile per convincere le persone a guardare la realtà di ciò che stanno facendo i nostri governanti in ogni occasione, nel modo più creativo e interessante che possiamo immaginare. Più gli occhi sono aperti alla verità, maggiore sarà il numero di percettori lucidi che aiuteranno a aprire gli occhi degli altri.