Il recovery fund non porta risorse ma soprattutto riforme: la Corte dei Conti chiede che si possa pignorare la prima casa….

RIFORMA DELLA RISCOSSIONE: LA CORTE DEI CONTI CHIEDE DI PIGNORARE LA PRIMA CASA

Come ormai sappiamo tutti, il recovery fund non porta risorse ma riforme. In questo senso il nostro Parlamento si è impegnato a votare una legge delega sul fisco entro luglio e la riforma della giustizia entro fine anno.

Ed è proprio in questo contesto che si innesta l’ultima trovata dell’apparato burocratico-istituzionale italiano, questa volta dalla Corte dei Conti. Secondo questi geni, il sistema della Riscossione va rivisto semplificando le norme che prevedono il pignoramento della prima casa. Una proposta a dir poco scellerata.

La realtà del magazzino dell’Agenzia delle Entrate è quella di cui vi ho sempre parlato: ci sono circa 930 miliardi di euro di crediti, di cui la gran parte sono di maxi evasori e di grandissime aziende, altroché pignoramento della prima casa.

Una tale presa di posizione apre anche le porte alle rivendicazioni di chi nel settore finanziario chiede (e forse ci è anche riuscito dato che anche questo è stato inserito nel Recovery Plan) di smantellare la norma Bramini. Tutto ciò a diretto uso e consumo delle banche, che strette nella morsa tra l’aumento degli Npl (crediti deteriorati vantati dalle banche nei confronti di cittadini e imprese italiani) e le normative europee di Eba e Bce sullo smaltimento rapido di questi crediti deteriorati, si troverebbero in questo modo agevolate a trovare i cosiddetti fondi ‘locusta’, interessati cioè esclusivamente alle proprietà immobiliari sottostanti.

Questo è il quadro in cui si inserisce la proposta della Corte dei Conti e che trovo totalmente folle. Dovremmo ragionare su come svuotare il magazzino così da concentrare il lavoro dell’Agenzia delle Entrate su ciò che si può effettivamente riscuotere colpendo innanzitutto i più grandi debitori, piuttosto che paventare riforme da stato di polizia o da regime sovietico. C’è da ricostruire una macchina che funzioni, che ristabilisca fiducia.

Purtroppo invece stiamo andando dritti dritti verso una stagione di riforme deflattive che puntano ad eliminare le tutele dei più fragili eliminando il nostro stato sociale.

(Fonte: Raphael Raduzzi, Gruppo Misto (https://www.facebook.com/raphaelraduzzi.portavoce/photos/a.2054472078109816/2979971612226520))

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