Il “ Dream Team ” di Biden conosce solo le proprie regole da imporre con sanzioni e guerre.
Un nuovo rapporto del Consiglio di Sicurezza russo del 26 gennaio che è stato riportato su Russia Today(https://www.rt.com/russia/591346-ukraine-genocide-donbass-putin/) riferisce che nel Donbass è stato commesso un genocidio da parte del regime ucraino. In detto rapporto, il presidente russo Vladimir Putin ha definito le azioni di Kiev nel Donbass tra il 2014 e il 2022 come un “genocidio”. Secondo Putin, dopo il colpo di stato di Maidan del 2014, le autorità ucraine miravano a eliminare fisicamente chiunque fosse favorevole a mantenere buoni rapporti con Mosca.
La Russia ha giustificato la sua operazione militare nel Donbass, iniziata nel febbraio 2022, come un intervento per proteggere la popolazione locale dalle persecuzioni di Kiev. Dopo il colpo di stato di Maidan, due regioni ucraine a maggioranza russofona hanno proclamato la loro indipendenza, formando le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.
In risposta, il governo ucraino ha avviato un’operazione “antiterrorismo” contro queste repubbliche, di fatto una guerra punitiva. La Russia ha tentato inizialmente di risolvere la situazione attraverso gli accordi di Minsk, che prevedevano uno status autonomo per le due repubbliche all’interno dell’Ucraina, ma ha accusato Kiev di non aver rispettato questi accordi. Nel 2022, l’ex cancelliere tedesco Angela Merkel ha rivelato che gli accordi di Minsk, mediati da Russia, Germania e Francia nel 2015, erano in realtà un espediente per dare all’Ucraina più tempo per prepararsi a un eventuale conflitto con la Russia.
Nello stesso rapporto viene sottolineato che il ministro degli esteri russo Lavrov ha detto chiaramente che la Russia non vuole un ingigantimento della guerra “ Nessuno vuole una grande guerra, compresa la Russia… Abbiamo vissuto grandi guerre molte volte nella nostra storia ”. L’assenza di preparativi per ingrandire la guerra in corso contro altri paesi della NATO è stata anche riconosciuta dal il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, che ha dichiarato: “ Al momento non vedo alcun pericolo di un attacco russo al territorio della Nato o a qualsiasi paese partner della Nato ”.
Lo stesso rapporto evidenzia il controsenso in atto da parte della NATO che da una parte riconosce che non esiste un pericolo da parte della Russia di estendere il conflitto, dall’altra ha appena lanciato Steadfast Defender 2024 proprio in prossimità della frontiera con la Russia , ovvero in un territorio ove in corso un conflitto.
La portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova ha osservato: “ Le manovre dell’esercitazione Steadfast Defender 2024 sono di natura apertamente provocatoria…Per diversi mesi, un gruppo di 90.000 uomini, un forte gruppo di forze provenienti da 31 paesi membri della NATO, oltre alla Svezia, opererà attivamente vicino ai confini russi sul territorio dalla Norvegia alla Romania… Questo passo è deliberatamente mirato a intensificare la situazione… Aumenta il rischio di incidenti militari e potrebbe alla fine portare a conseguenze tragiche per l’Europa”.
A dare ulteriore veridicità alle parola di Maria Zakharova la pubblicazione britannica Telegraph cita documenti del Pentagono che rivelano: “ Gli Stati Uniti stanno pianificando di schierare armi nucleari nel Regno Unito per la prima volta in 15 anni “-. Questa è una grave decisione alla quale il Pentagono ha risposto con una dichiarazione scioccante: “La politica degli Stati Uniti non è né confermare né negare la presenza o l’assenza di armi nucleari in qualsiasi luogo generale o specifico ” – a tutto questo si aggiunge l’articolo appena pubblicato “la Marina degli Stati Uniti ha sostanzialmente perso una battaglia in mare questa settimana ”, in cui osservava: “La gravità della nuova guerra statunitense nel Mar Rosso e con lo Yemen è stata ampiamente sottovalutata e poco coperta… Gli Houthi stanno facendo molto di più danni di quanto gli Stati Uniti e i loro media riconoscono… Mercoledì la Marina americana ha tentato di scortare due portacontainer di proprietà e battenti bandiera statunitense attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb nel Mar Rosso, ma hanno rinunciato dopo essere finite sotto il fuoco dei missili balistici Houthi . .. Alcuni analisti definiscono l’incontro ostile una chiara “perdita” per la Marina americana e per non meno di tre navi da guerra ben armate che tentano di proteggere le navi mercantili ”.
E’ evidente che la crisi in Medioriente ha attinenza allo stesso conflitto in atto in Ucraina. Le guerre le fanno gli uomini ed in questo particolare contesto storico le élite mondiali sono direzionati ed hanno in animo la guerra come risoluzione delle controversie economiche e di potere. Per questo, l’occidente, guidati dagli Stati Uniti – ed in particolare da ciò che rappresenta il governo Biden – stanno attivamente cercando di coinvolgere l’Iran ed Hezbollah per ingrandire il conflitto ed effettuare un regolamento di conti che serve sostanzialmente ad interrompere la Via della Seta e danneggiare i piani di sviluppo cinesi ed il BRICS.
Ma ritorniamo al rapporto del Consiglio di sicurezza russo. Esso prosegue osservando che mentre gli USA stanno accelerando il dispiegamento di armi nucleari e il Medio Oriente si trova sull’orlo di una crisi, il Washington Post, noto megafono delle posizioni governative, ha recentemente rivelato che l’amministrazione Biden sta rivedendo la sua strategia in Ucraina. Dopo la fallita controffensiva dell’anno scorso, la nuova strategia si concentrerà meno sulla riconquista del territorio e più sul supporto all’Ucraina nel respingere le avanzate russe, mirando a rafforzare a lungo termine le capacità militari e l’economia ucraina.
Parallelamente, un articolo di Politico ha messo in luce la precaria situazione economica dell’Ucraina, con un’economia sull’orlo del collasso. Il report evidenzia che l’aumento delle spese per la difesa, combinato con la diminuzione degli aiuti internazionali, potrebbe spingere l’economia ucraina, già devastata dalla guerra, verso un punto di non ritorno.
Inoltre, Politico ha rivelato chel’Unione Europea sta considerando seriamente l’idea di escludere l’Ungheria dalle decisioni europee: “Le cose sicuramente non andranno bene per l’Ungheria se tenterà di ostacolare i leader europei quando si incontreranno la prossima settimana per approvare un’ancora di salvezza vitale da 50 miliardi di euro per l’Ucraina mentre entra nel terzo anno di guerra con la Russia…Dopo anni di approccio soft con il primo ministro ungherese Viktor Orbán , questa volta i diplomatici europei stanno dando segnali che “l’opzione estrema” – cacciare Budapest dal processo di voto dell’UE – non è più impensabile se mette in pericolo la sicurezza dell’Ucraina, Paese candidato all’Ue ”.
Quindi ciò che vediamo è l’Unione Europea – che è come un allievo modello del Forum di Davos – che si prepara a dilaniarsi per gettare “ un’ancora di salvezza da 50 miliardi di euro ” all’Ucraina , non si capisce perchè e per cosa.
Successivamente, il suddetto rapporto spiega il motivo per cui l’Ucraina ha abbattuto l’aereo russo che portava i 65 prigionieri ucraini in procinto di essere restituiti in uno scambio con prigionieri di guerra russi. A questo riguardo, l’analista militare russo Alexei Leonkov afferma: ” Io Credo che si tratti di un’operazione preparata in anticipo… Perché il sistema di difesa aerea ucraino ha sparato senza accendere il radar, cioè ha sparato utilizzando mezzi esterni di designazione del bersaglio… Tali mezzi sono in possesso degli americani e degli inglesi, che sono ora gestendo di fatto il conflitto in Ucraina ” .
Viene citato anche il popolare conduttore televisivo ucraino Danylo Yanevskij . Questi ha ammesso in diretta che le forze armate ucraine subiscono 1.200 vittime al giorno – ed è stata un’ammissione alla quale ha aderito anche il Ministero della Difesa ( MoD ) che ha annunciato ieri: ” Nelle ultime 24 ore, il nemico ucraino ha perso più di 1.960 militari uccisi e feriti, 19 carri armati, incluso un carro armato Leopard, 22 veicoli corazzati da combattimento, 56 veicoli, quattro veicoli da combattimento lanciarazzi multipli, tra cui MLRS, HIMARS e due Grad, nonché 27 cannoni di artiglieria da campo ” .
Quali saranno le prossime mosse? Gli Stati Uniti non vogliono che la guerra ucraina diventi una guerra diretta con l’occidente. Nel 1941, quando gli Stati Uniti entrarono nella Seconda Guerra Mondiale per mantenere la loro supremazia globale, l’Università di Chicago fondò il National Opinion Research Center ( NORC ), una delle più grandi organizzazioni delle più grandi organizzazioni di ricerca indipendente negli Stati Uniti. Conscia della resistenza, pazienza e memoria storica del popolo russo nel rettificare i torti subiti, la NORC ha iniziato a condurre sondaggi per determinare il punto di rottura della Russia durante la Seconda Guerra Mondiale e negli anni successivi. Questi studi NORC sono stati utilizzati per orientare la politica estera americana, mirando a prevenire conflitti. Un recente rapporto NORC intitolato “ New Survey Finds Most Russians See War Ucrain as Defense Against West ” evidenzia:
Ci troviamo di fronte a una guerra di civiltà, un conflitto che mira a ridefinire l’ordine internazionale e le relazioni tra gli stati. Questa situazione potrebbe portare a una transizione dall’unipolarismo dominato dagli Stati Uniti verso un multipolarismo, in cui potenze emergenti come Cina e India possano esercitare la loro influenza in aree specifiche. Questo nuovo equilibrio si baserebbe su interessi reciproci piuttosto che su una dinamica di minacce economiche, militari e di destabilizzazione permanente.
Un esempio lampante di questo cambiamento si osserva in paesi come il Burkina Faso, dove la Russia ha recentemente inviato un contingente di 100 uomini delle sue Forze Speciali. Questi soldati sono incaricati di addestrare le forze del Burkina Faso per contrastare il terrorismo interno, che – secondo le autorità locali – è principalmente alimentato dalla Francia, nonostante quest’ultima si fosse precedentemente impegnata a garantire la sicurezza del paese. Questi sviluppi evidenziano un cambiamento significativo nelle dinamiche geopolitiche globali.
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