Il Vescovo di Astana sulla validità del pontificato di papa Francesco

L’eterna questione della validità del pontificato del Papa Francesco. Il vescovo di Astana A. Schneider, nel testo che propongo, sottolinea che non esiste un’autorità nella Chiesa che possa dichiarare o riconoscere un papa eletto come invalido. Anche nel caso di un papa eretico, non si perde automaticamente il suo incarico, e non esiste alcun organismo nella Chiesa che possa dichiararne la deposizione per motivi di eresia.

Il Vescovo afferma che la tradizione cattolica permette ai membri della Chiesa di resistere a un papa eretico, di disobbedirgli e di contrastarlo in modo rispettoso, senza la necessità di dichiararlo deposto. Si sottolinea che il Papa non può commettere eresia quando parla ex cathedra, ma può commettere errori e ambiguità dottrinali al di fuori di tali dichiarazioni.

Infine, il testo enfatizza la necessità di avere fede soprannaturale, fiducia, umiltà e spirito della Croce per affrontare una situazione così straordinaria e invoca l’intervento divino per la guida della Chiesa. Il Vescovo Atanasio Schneider condivide queste riflessioni sulla validità del pontificato di Papa Francesco:

Non esiste alcuna autorità per dichiarare o riconoscere un papa eletto e universalmente accettato come papa invalido. La pratica costante della Chiesa mostra che, anche nel caso di un’elezione invalida, questa elezione invalida sarà di fatto sanata dall’accettazione universale del nuovo eletto da parte della stragrande maggioranza dei cardinali e dei vescovi.

Anche nel caso di un papa eretico, non perderà automaticamente il suo incarico, e non esiste alcun organismo nella Chiesa che potrebbe dichiarare la sua deposizione per motivi di eresia. Tali azioni rasenterebbero una sorta di eresia del conciliarismo o dell’episcopalismo.

L’eresia del conciliarismo o dell’episcopalismo dice sostanzialmente che esiste un organismo nella Chiesa (Concilio ecumenico, Sinodo, Collegio cardinalizio, Collegio dei vescovi) che può emettere un giudizio giuridicamente vincolante nel caso del Papa.

La teoria della perdita automatica del papato a causa dell’eresia resta solo un’opinione, e anche S. Roberto Bellarmino se ne accorse e non lo presentò come l’insegnamento del Magistero stesso. L’eterno magistero pontificio non ha mai insegnato una simile opzione.

Nel 1917, con l’entrata in vigore del Codice di Diritto Canonico (Codex Iuris Canonici), il Magistero della Chiesa eliminò dalla nuova legislazione il rilievo del Decretum Gratiani del vecchio Corpus Iuris Canonici, in cui si affermava che un Papa che si discosta dalla corretta l’insegnamento potrebbe essere eliminato. Mai nella storia della Chiesa il Magistero della Chiesa ha consentito alcuna procedura canonica per detronizzare un papa eretico. La Chiesa non ha alcuna autorità formale o giudiziaria sul Papa.

Una tradizione cattolica affidabile dice che nel caso di un papa eretico, i membri della Chiesa possono evitarlo, resistergli, disobbedirgli, e tutto ciò può essere fatto senza necessariamente avere una teoria o opinione che affermi che un papa eretico perde automaticamente il suo ufficio. o di conseguenza può essere ribaltato.

Dobbiamo quindi seguire una strada più certa (via tutior) e astenerci dal difendere solo l’opinione dei teologi (anche se sono santi come san Roberto Bellarmino) secondo cui un papa eretico perde automaticamente il suo incarico o può essere deposto dalla Chiesa.

Il Papa non può commettere eresia quando parla ex cathedra, è un dogma di fede. Tuttavia nel suo insegnamento, a parte le dichiarazioni ex cathedra, può commettere ambiguità dottrinali, errori e perfino eresie. E poiché il Papa non è identico a tutta la Chiesa, la Chiesa è più forte di ogni singolo papa errante o eretico. In questo caso, bisogna correggerlo rispettosamente (evitando rabbia puramente umana e linguaggio irrispettoso), e contrastarlo come si resisterebbe a un padre di famiglia malvagio. Tuttavia, i membri della famiglia non possono dichiarare privato della paternità il loro malvagio padre. Possono correggerlo, disobbedirgli, separarsi da lui, ma non possono dichiararne la caduta.

I buoni cattolici conoscono la verità e devono proclamarla e fare ammenda per gli errori del papa errante. Poiché il caso del papa eretico è umanamente insolubile, dobbiamo con fede soprannaturale invocare l’intervento di Dio, perché questo unico papa errante non è eterno ma temporale, e la Chiesa non è nelle nostre mani ma nelle mani onnipotenti di Dio.

Devi avere abbastanza fede soprannaturale, fiducia, umiltà e spirito della Croce per sopravvivere a una prova così straordinaria. In situazioni così relativamente brevi (rispetto a 2000 anni), non bisogna soccombere troppo alle reazioni umane e alle soluzioni facili (l’annullamento del proprio pontificato), ma rimanere sobri (mantenere la calma), e allo stesso tempo avere una vera visione soprannaturale e fiducia nell’intervento di Dio e nell’indistruttibilità della Chiesa. .

+ Atanasio Schneider (Vescovo di Astana)

Sulla validità del pontificato di Papa Francesco, The Remnant Newspaper, 18 settembre 2023

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