Il commento che segue proviene dal profilo Facebook del giornalista Giorgio Bianchi, credo che ci sia ben poco da aggiungere al suo chiaro commento alla decisione del prof. Tarro di querelare il professor Burioni per la continua opera denigratoria nei suoi confronti. Sarebbe il caso di fare una sana riflessione anche sui mezzi di informazione in Italia che fanno da sponda e si prestano a porre le condizioni perchè questo avvenga.
@vietatoparlare
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Il professore è il tipico gentiluomo del Sud, pertanto il suo stile non può che essere lontano anni luce dall’atteggiamento borioso e cafone dei valletti col camice (profumatamente pagati con tanto di agente) che occupano militarmente i canali di Stato.
In Italia diviene un maître à penser con tanto di agente.
Da quel momento in poi avremo tre papi: quello vero, tedesco, deposto; lo shoman, argentino, buono come telepredicatore; e infine quello col camice, italiano, con la missione di sradicare gli ultimi rimasugli di spiritualità dal Paese attraverso provvedimenti demenziali e svilenti per ogni credente che si rispetti.
Coronavirus, è guerra tra virologi. Tarro querela Burioni e due giornalisti: «Opera di denigrazione ai miei danni»
Nuovo capitolo della querelle Tarro-Burioni. Il virologo napoletano Giulio Tarro ha infatti incaricato il suo legale, l’avvocato Carlo Taormina di presentare querela nei confronti del professor Roberto Burioni e di due giornalisti per «l’opera di denigrazione continuamente perpetrata a danno del suo prestigio scientifico professionale e personale». Nel dettaglio, «il professor Burioni – si legge in una nota del legale – è entrato volgarmente in polemica con il professor Tarro per recondite ragioni che l’autorità giudiziaria dovrà approfondire», mentre un giornalista ha divulgato notizie false intorno al curriculum universitario del professor Tarro, addirittura accusandolo di manovre truffaldine tendenti a far emergere una immagine di studioso e di scienziato attraverso la contraffazione di titoli e di risultati della ricerca scientifica, e persino di essere stato al centro di mercimonio di riconoscimenti scientifici internazionali». Quanto a un altro giornalista – dettaglia l’avvocato Taormina – »si è addirittura prodotto in un’accusa di falsificazione per avere il professor Tarro anticipato la data di pubblicazione di due suoi lavori scientifici».[su_spacer]