Il virologo Tarro querela il suo collega Burioni, punto di riferimento dei media italiani

Il commento che segue proviene dal profilo Facebook del giornalista Giorgio Bianchi, credo che ci sia ben poco da aggiungere al suo chiaro commento alla decisione del prof. Tarro di  querelare il professor Burioni  per la continua opera denigratoria nei suoi confronti. Sarebbe il caso di fare una sana riflessione anche sui mezzi di informazione in Italia che fanno da sponda e si prestano a porre le condizioni perchè questo avvenga.

@vietatoparlare

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Qualche settimana fa ho accolto con molto piacere la proposta di Sebastiano Caputo di intervistare il professor Tarro per conto dell’Intellettuale Dissidente.
Ne è uscita una conversazione garbata, quasi di altri tempi, durante la quale Tarro non ha fatto mai pesare sul sottoscritto i suoi titoli e la sua competenza:

Il professore è il tipico gentiluomo del Sud, pertanto il suo stile non può che essere lontano anni luce dall’atteggiamento borioso e cafone dei valletti col camice (profumatamente pagati con tanto di agente) che occupano militarmente i canali di Stato.

Oggi possiamo affermare prove alla mano, che tutte le previsioni di Tarro, espresse in tempi non sospetti, sono state confermate nei fatti.
Purtroppo lo stesso non si puoi dire di Burioni, che a febbraio fu immortalato dalle telecamere della Rai mentre proferiva la sua celebre sentenza fassiniana:
“In Italia il rischio è 0. Il virus non circola. Questo non avviene per caso: avviene perché si stanno prendendo delle precauzioni”.
Non contento, quando Fazio gli fece notare che in Lombardia già molte persone indossavano la mascherina, il virologo replicò:
“Sarà per l’inquinamento”.
Ecco, uno così, in un mondo normale, sarebbe finito a contare le provette in un ambulatorio veterinario.

In Italia diviene un maître à penser con tanto di agente.

Il suo ego si gonfia al punto che il 14 marzo si proclama papa e arriva addirittura ad intepretare la volontà di Dio.
Burioni: “Chiese aperte pessima idea, Dio vuole preghiere da casa”.

Da quel momento in poi avremo tre papi: quello vero, tedesco, deposto; lo shoman, argentino, buono come telepredicatore; e infine quello col camice, italiano, con la missione di sradicare gli ultimi rimasugli di spiritualità dal Paese attraverso provvedimenti demenziali e svilenti per ogni credente che si rispetti.

Oggi finalmente il professor Tarro querela Burioni:

Coronavirus, è guerra tra virologi. Tarro querela Burioni e due giornalisti: «Opera di denigrazione ai miei danni»

Nuovo capitolo della querelle Tarro-Burioni. Il virologo napoletano Giulio Tarro ha infatti incaricato il suo legale, l’avvocato Carlo Taormina di presentare querela nei confronti del professor Roberto Burioni e di due giornalisti per «l’opera di denigrazione continuamente perpetrata a danno del suo prestigio scientifico professionale e personale». Nel dettaglio, «il professor Burioni – si legge in una nota del legale – è entrato volgarmente in polemica con il professor Tarro per recondite ragioni che l’autorità giudiziaria dovrà approfondire», mentre un giornalista ha divulgato notizie false intorno al curriculum universitario del professor Tarro, addirittura accusandolo di manovre truffaldine tendenti a far emergere una immagine di studioso e di scienziato attraverso la contraffazione di titoli e di risultati della ricerca scientifica, e persino di essere stato al centro di mercimonio di riconoscimenti scientifici internazionali». Quanto a un altro giornalista – dettaglia l’avvocato Taormina – »si è addirittura prodotto in un’accusa di falsificazione per avere il professor Tarro anticipato la data di pubblicazione di due suoi lavori scientifici».[su_spacer]

«Il professor Tarro, rivolgendosi all’autorità giudiziaria romana si è riservato la costituzione di parte civile ponendosi a disposizione della Procura di Roma per essere immediatamente sentito», riferisce Taormina. Tarro, «docente universitario di alto prestigio, primario del reparto di virologia del Cotugno di Napoli e oggi primario emerito, legato a momenti fondamentali della virologia mondiale, quale collaboratore di Sabin nella scoperta del vaccino per la poliomielite – annuncia ancora l’avvocato Taormina – diffida persone fisiche, giuridiche e mass media dal consumare opere di diffamazione e denigrazione, ferma la legittimità di un confronto, anche robusto, sulle questioni scientifiche che oggi suscitano particolare interesse».
Giorgio Bianchi dalla sua pagina FB

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