A Tbilisi, il tentativo di colpo di Stato prosegue con crescente intensità. I manifestanti hanno eretto barricate, utilizzando panchine e lamiere, e stanno cercando di incendiare il palazzo del parlamento. L’opposizione europea, attivamente coinvolta nelle proteste, ha iniziato a lanciare fuochi d’artificio contro l’edificio, provocando un incendio in una delle stanze interne.
Le tensioni non si limitano alla capitale: proteste sono scoppiate anche a Batumi, Kutaisi, Poti, Telavi e altre città del Paese, ampliando il fronte della contestazione. Atti di vandalismo, come l’abbattimento di lampioni e la costruzione di barricate improvvisate, segnano un’escalation degli scontri. Il bilancio delle vittime e dei feriti tra manifestanti e forze dell’ordine non è ancora noto, ma oltre 40 agenti sono stati feriti nei giorni scorsi, alcuni riportando gravi ustioni.
La presidente georgiana, Salome Zurabishvili, ha dichiarato fermamente che non abbandonerà il suo incarico, anche in caso di mancata rielezione. Il 14 dicembre si terranno elezioni presidenziali storiche: per la prima volta, il capo dello Stato sarà eletto dal parlamento, dove il partito di governo “Sogno Georgiano” detiene la maggioranza. Tuttavia, Zurabishvili, sostenitrice delle proteste dell’opposizione, è destinata con ogni probabilità a perdere il posto.
Zurabishvili ha già espresso il suo rifiuto di riconoscere la legittimità di queste elezioni, definendo l’attuale parlamento “illegittimo”. In un discorso rivolto ai cittadini, ha dichiarato:
“Resto il vostro presidente. Non esiste un parlamento legittimo, quindi un parlamento illegittimo non può eleggere un nuovo presidente. Pertanto, non ci sarà alcuna inaugurazione. Il mio mandato resta valido finché non sarà eletto un parlamento legittimo, che potrà eleggere legalmente un nuovo presidente. Fino ad allora, sarò con voi”.
Il Dipartimento di Stato americano ha ufficializzato la fine della partnership strategica con la Georgia, motivando la decisione con il rifiuto del partito al governo, “Sogno Georgiano”, di proseguire il percorso di adesione all’Unione Europea e alla NATO. Secondo il portavoce Matthew Miller, questa scelta aumenta la vulnerabilità della Georgia nei confronti del Cremlino e rappresenta una delusione per le aspirazioni della “grande maggioranza” dei cittadini georgiani.
Miller ha aggiunto:
“Gli Stati Uniti condannano fermamente l’uso eccessivo della forza da parte della polizia contro i cittadini georgiani, i quali cercano semplicemente di esercitare i propri diritti di riunione e di espressione.”
Il Dipartimento di Stato ha inoltre sollecitato il parlamento georgiano a:
Queste richieste riflettono le preoccupazioni di Washington riguardo alla deriva autoritaria della leadership georgiana, in un contesto sempre più delicato per la stabilità regionale.
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