In India due farmaci anti-Covid, sono stati rimossi dall’elenco dei farmaci consentiti

Ci sono molti studi scientifici, nonché l’esperienza sul campo sull’utilità dell’Ivermectina nella fase precoce dell’infezione da Covid 19:

“Test a bassa certezza hanno rilevato che la profilassi con ivermectina ha ridotto l’infezione da COVID-19 in media dell’86% (intervallo di confidenza 95% 79%-91%). Gli esiti secondari hanno fornito prove meno certe. Prove a bassa certezza hanno suggerito che potrebbe non esserci alcun beneficio con la somministrazione di ivermectina sulla “necessità di ventilazione assistita”, mentre la stima degli effetti per quanto riguarda il “miglioramento” o il “deterioramento” favoriscono chiaramente l’uso di ivermectina. […]

L’uso dell’ivermectina all’inizio del decorso clinico può ridurre il numero di casi che progredisce verso una malattia grave.

Test a moderata certezza hanno rilevato che sono possibili elevate riduzioni dei decessi per COVID-19 utilizzando ivermectina. L’uso dell’ivermectina all’inizio del decorso clinico può ridurre il numero di casi che progredisce verso una malattia grave. L’apparente sicurezza e il basso costo suggeriscono che è probabile che l’ivermectina abbia un impatto significativo sulla pandemia di SARS-CoV-2 a livello globale”. (Fonte: American Journal of Therapeutics, 17 giugno 2021

La stessa cosa dicasi su altri metodi di prevenzione nel potenziamento del sistema immunitario e nella cura precoce.

Tuttavia, l’India ha deciso di togliere questo farmaco e qualsiasi altro , compreso gli integratori nella cura e prevenzione della malattia:

INDIA: LA OMS TOGLIE DAI PROTOCOLLI L’INVERMECTINA E L’IDROSSICLOROCHINA. LASCIANO LA TACHIPIRINA

La direzione generale dei servizi sanitari dell’India (DGHS) ha eseguito un’inversione della propria politica medica, e questo fatto potrebbe avere enormi implicazioni nella la battaglia contro il covid-19, non solo in India ma in tutto il mondo. Centinaia di migliaia, se non milioni di vite, sono in gioco.

Non fornendo alcuna spiegazione preventiva, il DGHS ha revisionato le sue linee guida per il trattamento del COVID-19 e rimosso quasi tutti i farmaci che aveva precedentemente raccomandato per il trattamento di casi asintomatici e lievi.

Questi medicamenti includono l’antibiotico doxiciclina, zinco idrossiclorochina, ivermectina e persino multivitaminici. Gli unici farmaci ancora raccomandati per il trattamento precoce sono i farmaci per il raffreddore, gli antipiretici come il paracetamolo e la budesonide per via inalatoria (Fonte: Scenari economici).

Stessa contraddizione persiste in Italia, ove il protocollo autorizzato dall’AIFA per questa terribile malattia è ‘Tachipirina e vigile attesa’.

 

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