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In Iraq il giorno di Natale è un giorno festivo per cristiani e musulmani

Il parlamento iracheno ha deciso all’unanimità che da quest’anno il Natale sarà una festa in tutto il Paese. Questa decisione assume un significato ancora più profondo nel contesto del viaggio apostolico di Papa Francesco, previsto per marzo 2021. La decisione è stata annunciata in occasione dell’incontro del presidente iracheno Barham Salih con il patriarca caldeo card. Luis Raphael Sako.

Le autorità politiche irachene si sono già aperte al riconoscimento del Natale 2008, ma una volta e non a livello nazionale. Nel 2013, il governo di Baghdad ha reso il 25 dicembre una festa nazionale. Sarà un giorno di riposo per la minoranza cristiana da vivere con la famiglia. Due anni fa, il governo ha approvato un emendamento alla legge sulle festività nazionali, rendendo il Natale un giorno festivo per tutti i cittadini, cristiani e musulmani. Tuttavia, questo era ancora una volta limitato nel tempo, cioè si applicava solo a questa data specifica: 25 dicembre 2018.

L’anno scorso il card. Louis Raphael Sako ha ordinato di celebrare il Natale con modestia, senza incontri pubblici, in segno di vicinanza alle famiglie delle centinaia di morti e feriti durante le proteste e gli scontri di strada che hanno scosso il Paese nei mesi precedenti.

Fonte: vaticannews.va

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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