Trovato su un blog in inglese. Un fatto di cui non si parla abbastanza, che è la direzione in cui si muoveva Madre Agnese ( alla quale in molte occasioni in occidente è stato anche impedito di parlare):
“Finché continua la guerra civile, gruppi di fanatici, come ISIS, con legioni di combattenti che sono pronti a sacrificare la loro vita, continueranno a tenere il sopravvento su chi potrebbe essere più aperto alle trattative. In questa situazione, l’importanza dell’opinione pubblica siriana sta diminuendo costantemente. Tuttavia, conta ancora qualcosa.
Uno dei pochi eventi positivi verificatisi in Siria all’inizio dell’estate del 2014 è stata l’evacuazione della città vecchia di Homs da 1.200 combattenti, mentre, allo stesso tempo, due città filo-regime, Zahraa e Nubl, assediate per due anni da parte dei ribelli, sono state messe in grado di ricevere i convogli umanitari. Inoltre, 70 ostaggi presi in Aleppo e Latakia sono stati rilasciati. Si può trarre Incoraggiamento dal fatto che diversi gruppi di ribelli sono stati sufficientemente ragionevoli di negoziare ed attuare un accordo, qualcosa che era stato ritenuto impossibile. Questo tipo di negoziato di pace locale non può fermare il conflitto globale, ma può salvare la vita di molti lungo la strada”.
vedi anche: la riconciliazione è la sola speranza
* = Madre Agnese Maria della Croce è portavoce del Media Centre cattolico della diocesi di Homs, Hama e Yabroud in Siria. La Madre è uno dei principali rappresentanti della “Mussalaha”, l’ iniziativa interreligiosa per la riconciliazione, che ha il sostegno di tutte le comunità religiose della Siria.
A molti dei critici che attaccano la sua iniziativa ha più volte chiarito i suoi obiettivi per aiutare il ripristino della pace in Siria, come ad esempio:
• sostenere la risoluzione dei conflitti attraverso la negoziazione e l’attuazione di un processo democratico.
• fermare il flusso di armi alla Siria.
• stigmatizzare i metodi di guerra che sono contro la Convenzione di Ginevra.
• sospendere le interferenze dall’estero nel conflitto siriano.
• fornire informazioni oneste sul conflitto siriano.
• supportare i nuovi partiti politici che stanno proliferando e dando nuova forma al paesaggio politico siriano.
• fermare le sanzioni, che stanno danneggiando solo la popolazione civile.
• distribuire equamente gli aiuti umanitari.
• appello all’imparzialità tra le diverse ONG che operano nel conflitto siriano.
• sostenere un nuovo stato che garantisca la parità di cittadinanza e libertà religiosa di ogni gruppo religioso ed etnico.
Nonostante il perdurare del conflitto in Siria, Madre Agnese crede che l’iniziativa è assolutamente necessaria in questo particolare momento ed è imperativo che l’iniziativa di riconciliazione Mussalaha sia riconosciuta, nutrita e sostenuta da tutti coloro che credono nella pace attraverso il dialogo.