Il caso dell’Uzbechistan: se si vuole, basta un fatto di cronaca affinché emergano domande importanti…
In Uzbekistan, i bambini inizieranno a distribuire preparati contenenti zinco per rafforzare le difese immunitarie contro il Covid. Il ministero della sanità dell’Uzbekistan ha deciso di includere il minerale nel trattamento dei pazienti con Covid-19 lieve, ed con il ministero dell’istruzione ha messo in atto un progetto pilota perchè “è necessario ai ragazzi e alle ragazze affinché mantengano alte le difese immunitarie del corpo e normale la crescita”.
Perché nelle scuole uzbeche viene dato gratis zinco agli studenti ?
Non è una ricetta o una pozione miracolosa ma lo zinco è uno stimolante delle difese immunitarie, uno dei tanti. Lo zinco è un immunomodulatore naturale (potenziatore del sistema immunitario). Lo zinco potenzia l’attività dei macrofagi che rispondono all’immunità locale. Dopo quasi 12 mesi di pandemia, tutti dovremmo sapere di che si tratta ma, probabilmente, solo alcuni di voi – che hanno bazzicato su internet – lo sanno.
Il metodo non è una panacea, soprattutto perchè – per essere veramente efficace lo zinco dovrebbe essere abbinato alla vitamina C – , ma il fatto rilevante che vorrei sottolineare qui, è che quella degli integratori stimolanti il sistema immunitario, è una pagina sconosciuta ai nostri giornali: in questi mesi hanno sempre trattato l’argomento degli elementi che potenziano il sistema immunitario, come antiche alchimie fondate sulla magia e la superstizione. In definitiva, il fatto rilevante è questo: avete sentito provvedimenti come quello dell’Uzbekistan qui in Italia? Ovvero avete notizia qui in Italia di una profilassi di prevenzione attuata nelle scuole per potenziare il sistema immunitario? Ovviamente no ed è una cosa abbastanza incredibile con una pandemia di coronavirus in corso…
Banchi con le rotelle sì, ogni cosa, fuorché l’essenziale…
Qui domina una fede totale per il vaccino, ogni altra provvidenza medica non ha diritto di cronaca e tantomeno è presa troppo sul serio dal nostro ministero della Salute. Lo abbiamo visto fin dall’inizio: prima che il vaccino fosse stato approntato, già la ristretta cerchia dell’intellighenzia governativa, sapeva che i vaccini sarebbero stati efficaci e senza rischi, anche se distribuiti prima dei normali tempi standard di sperimentazione.
Naturalmente si saprà solo con il tempo se essa aveva ragione; nel frattempo, però osserviamo la celebrazione dei primi vaccini che vengono distribuiti allo Spallanzani, addirittura in diretta TV.
Il clima è celebrativo, sembra che sia alle porte una ‘nuova era’, anzi ce lo dicono continuamente. Non so per voi, ma per me è fastidioso questa prosopopea con la quale una pandemia dovrebbe aprire a plasmare le prossime generazioni in modo più progressista, umano, verde, digitale e moderno. Come vorrei che il problema fosse confinato nel solo campo sanitario ed affrontato ragionevolmente senza ‘News Deal’ decisi da cupole o quant’altro.
Di solito operazioni del genere per essere messe in atto abbisognano di distrarre. Si tenta solo di costruire e rafforzare una certa opinione pubblica, ‘patriottica’. Il mio disappunto deriva dal fatto che l’insistenza per il vaccino ha già scelto la via del ricatto e la gogna per i tentennanti. L’efficacia o meno dei vaccini non è a tema qui. A tema è invece una fede cieca: il ragionevole rischio ed il dubbio – normalmente insito in ogni attimo della nostra vita – , non è più ammesso.
Si è arrivati a celebrare sottotono la nascita di Gesù Cristo
Questo attivismo sfrenato che riempie – ogni giorno, da mesi – le prime pagine dei giornali, sembra appunto una fede. E’ da notare che ogni altro provvedimento di tipo medico di prevenzione o di terapia precoce domiciliare, è stato esclusa, non favorita, le esperienze alternative non supportate, al massimo sopportate. Forse per paura di disincentivare il compito assegnato ai media è stato messo in atto un costante bombardamento mediatico per tenere alta la paura. Probabilmente il movente di certi atteggiamenti è da ricercare nella posta che è anche economica e non solo sanitaria. Forse quei 140 miliardi che già a maggio la UE aveva dato alle case farmaceutiche – che si disse fossero a corto di fondi – potrebbero rappresentare una buona chiave di lettura delle tante incongruenze che avvengono oggi.
Allora fa sorridere oggi sentire che un paese povero come Uzbekistan sta facendo una cosa semplicissima, una cosa così semplice e logica. Mentre non mi risulta che nessuno dei grandi esperti che si sono succeduti nelle nostre maggiori reti TV, abbiano mai azzardato di proporre di assumere un po’ più di vitamina C o zinco.
Non mettere in campo strategie multidirezionali rivela opacità. Invece il virus vuole un approccio multi metodo, l’integrazione di diversi metodi …
Ovviamente non esiste una panacea, ma non bisogna essere dei luminari nel campo della virologia per comprendere che l’approccio ad una pandemia debba essere affrontato su più fronti. Invece le nostre autorità finora lo hanno affrontato imponendo restrizioni personali spesso inutili e utilizzando per i malati soprattutto il trattamento ospedaliero, salvo poi gridare alla saturazione dei posti letto.
Lungi da me presentare la sanità in Uzbekistan come un modello rispetto all’Italia. Ma dal lato della ragionevolezza, in quel paese – per la terapia precoce del covid 19 – è stato ampiamente usato il farmaco Remdesivir (questo farmaco è stato utilizzato anche dai medici della Casa Bianca per curare Donald Trump). Perché si è riscontrato che esso ha aiutato il recupero dei pazienti negli ospedali (vedi qui). E’ facile notare una certa ritrosia da parte delle autorità nell’utilizzare ogni altro mezzo medico che diminuisse la percentuale di mortalità del virus. Questo lo abbiamo visto per il plasma autoimmune. Ma anche nel caso del Remdesivir, l’Oms ha detto che è inefficace..
A fronte di ciò, il ministero della Sanità Uzbeco ha mostrato perplessità in quando l’evidenza medica ha mostrato alte percentuali di guarigioni, quando il farmaco è usato nella prima fase di infezione, ovvero prima di usare il ventilatore polmonare. Questo è risultato in contraddizione con la conclusione degli studi dell’Oms.
Emerge l’esigenza di un diverso approccio, soprattutto mentale, alla risoluzione dei problemi.
Perciò la ‘Jurabek Laboratories’ ubzeca ha rivolto questa domanda all’OMS sull’inefficacia di Remdesivir:
[su_quote cite] “Siamo rimasti sorpresi dall’affermazione dell’OMS che il Remdesivir è inefficace. Attualmente stiamo studiando questo articolo originale. Non solo noi, ma molti specialisti hanno domande su questa analisi. Ad esempio, non dice in quale giorno è stato dato il Remdesivir. Non dice in quale condizione fossero i pazienti, ma c’è un’osservazione: è noto che il 39% di coloro che hanno assunto il farmaco erano già attaccati ad un ventilatore. E in quella fase che è stato studiato se Remdesivir riduce la mortalità. Pensiamo che questo sia uno studio un po’ imperfetto perché Remdesivir uccide il virus. Ma se i polmoni sono già colpiti, il farmaco non ha alcun effetto. Pensiamo che sarebbe più corretto studiare quanto Remdesivir aiuta il paziente a non entrare in ventilazione assistita.” (Gazeta.uz) [/su_quote]
Beh, anche a voler essere in buona fede, sembra che l’intenzione fosse di certificare una efficacia minore rispetto a quella che è in realtà. Bene, ora moltiplichiamo questi casi: la stessa cosa è stata fatta per altri farmaci di terapia precoce.
Quali sono le nostre scelte?
Insomma, quello rappresentato è solo uno dei tanti casi (che rivelano tante incongruenze), che i nostri servizi informativi, hanno ritenuto non degni di nota. Tutti i giornali nazionali, invece, oggi ci hanno informato di Salvini che ha distribuito pacchi-regalo ai bisognosi di Milano con i City Angels; naturalmente lo hanno fatto solo perchè ne è sorta una stanca e stupida polemica creata ad hoc.
Probabilmente la chiave di lettura di tante incongruenze ed insistenze, sempre in una direzione rispetto ad un altra, è che la crisi è anche economica e che le ingenti quantità di liquidità immesse dalle banche centrali nel sistema, devono essere indirizzate a scelte costose altrimenti il sistema stesso crolla. Tutto qui.
Quindi tutta la diatriba e le infinite discussioni sono in gran parte una grande finzione.
Ormai oggi è ingenuo ingaggiare battaglia contro un potere che ha così potenti mezzi persuasivi oltre che repressivi. Questi ultimi agiscono innanzitutto nella mente dei cittadini e, per adempiere a tale scopo, vengono coniati nuovi neologismi, sono assegnati fondi milionari alle agenzie di PR, vengono assunti alla causa stuoli di medici, esperti ed influencer.
Non resta che sorridere ed osservare questo spettacolo da Luna Park che ci viene propinato. Ma dove si alterna finzione a verità, l’unico argine è mantenersi allenati nel giudizio.
patrizioricci by @vietatoparlare
nota a margine: a partire da gennaio 2021, il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) e la società farmaceutica Laxisam hanno concordato di fornire all’Uzbekistan fino a 35 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus “Sputnik V”.