Sono lieto di annunciare l’accordo del governo della Repubblica araba siriana e della Commissione per i negoziati siriani per un Comitato costituzionale credibile, equilibrato e inclusivo che sarà facilitato dalle Nazioni Unite a Ginevra. Accolgo con favore i progressi compiuti dal governo e dall’opposizione. Il mio inviato speciale ha facilitato l’accordo conformemente alla risoluzione 2254 (2015) del Consiglio di sicurezza e convocerà il Comitato costituzionale nelle prossime settimane.
Sono fermamente convinto che il lancio del Comitato costituzionale di proprietà siriana e guidata dalla Siria possa e debba essere l’inizio del percorso politico dalla tragedia verso una soluzione in linea con la risoluzione 2254 (2015) che soddisfa le legittime aspirazioni di tutti i siriani e si basa su un forte impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale del paese. Il lancio e il lavoro del Comitato costituzionale devono essere accompagnati da azioni concrete per creare fiducia e fiducia mentre il mio inviato speciale assolve il suo mandato per facilitare un processo politico più ampio.
Apprezzo l’impegno diplomatico dei governi di Russia, Turchia e Iran a sostenere la conclusione dell’accordo. Sono inoltre grato per il sostegno dei membri del Consiglio di sicurezza e dei membri del piccolo gruppo. Sono grato per i contributi che il mio inviato speciale ha ricevuto da un’ampia sezione della società siriana, donne e uomini. Il mio inviato speciale continuerà a consultarsi ampiamente sull’esecuzione del suo mandato.
Anche in una precedente visita il 10 luglio a Damasco, (dopo l’ulima settembre), Pedersen aveva affermato che “la guerra in Siria potrebbe vedere una via d’uscita” ed aveva aggiunto: “Penso che abbiamo fatto progressi concreti e siamo molto vicini ad avere un accordo per il comitato costituzionale” .
L’inviato speciale delle Nazioni Unite in quell’occasione aveva messo in evidenza i progressi nei negoziati necessari per l’istituzione di un comitato per una nuova Costituzione. Il passo più atteso per consolidare un processo di pace che naviga ancora tra tanti nemici – soprattutto esterni -che remano contro.
Ora il Segretario Generale ha annunciato l’accordo. In Siria intanto anche se i media non parlano sono in atto cambiamenti al vertice nello stato e sostituzione di uomini chiave nelle Forze Armate. Tutto in funzione degli sforzi comuni per una Siria che domani possa rinascere più forte dalle ceneri dei martiri. L’impressione è che con l’aiuto di Dio, i siriani riusciranno ad andare oltre, nonostante tutto..
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