Iniziata l’operazione russa in Ucraina

L‘operazione russa in Ucraina è partita stamattina alle 4. Tutta la difesa aerea ucraina è già stata distrutta, come pure depositi munizioni e centri comando, distrutta anche la marina a Mariupol. Le unità russe non hanno incontrato grande resistenza. Intere unità ucraine si sono arrese. Nel Donbass le unità ucraine sono state ingaggiate. Probabilmente verranno aggirate e messe in una sacca aggirandole. Colpiti centri comando, infrastrutture militari e depositi munizioni.

Questa è una sconfitta per tutti, a cominciare della linea diplomatica europea e statunitense che in otto anni non ha risolto nulla. La guerra non è mai auspicabile. Ma le ragioni russe sono note, gli ucraini sono stati portati avanti come carne da cannone dall’occidente.

Credo che a questo punto la soluzione potrebbe essere dimissioni governo ucraino e formazione di governo di unità nazionale che si incarichi di indire una costituente che studi come trasformare il paese in federazione giacché le etnie sono molteplici e vanno rispettate. Zelensky aveva promesso in campagna elettorale fine della guerra con riconoscimento delle istanze della popolazione russofona, poi una volta eletto ha fatto ‘dietrofront’ ed ha abbracciato posizione settarie e oltranziste sulla scia delle pressioni occidentali.

È alquanto spiacevole e triste vedere come la leadership occidentale sta reagendo, senza discostarsi di una virgola dalla propria posizione nei confronti della crisi auto-provocata. Allo stesso modo è sconcertante che l’establishment non riconosca neanche mezza colpa in merito al precipitare degli eventi.

Se nelle prossime ore l’occidente auspicherà il prolungarsi dei combattimenti e sosterrà ancora la catastrofica gestione settaria di Zelensky e del suo entourage, sarà allora la prova provata che nulla importa all’occidente del destino degli ucraini e della pace, anche se è costantemente urlato il contrario.

Vp News

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