I paesi occidentali dovrebbero vietare a tutti i russi di entrare nel loro territorio ed espellere coloro che sono già all’estero, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista al Washington Post.
Secondo il leader ucraino, la chiusura dei confini sarebbe “la sanzione più importante” perché i russi “si portano via la terra che appartiene a qualcun altro”. “Dovrebbero vivere nel loro mondo finché non cambiano la loro filosofia”, ha sottolineato Zelensky. esprimendo l’opinione che questa misura dovrebbe applicarsi anche a quei cittadini della Federazione Russa che hanno lasciato il Paese per protestare contro le azioni delle autorità: “Qualunque cosa siano i russi <…>, mandali in Russia”, ha suggerito Zelensky.
Ha anche aggiunto che l’intera popolazione russa dovrebbe essere ritenuta responsabile e ha definito “deboli” le sanzioni già imposte alla Federazione Russa rispetto alla chiusura delle frontiere per i russi per un anno e all’introduzione di un embargo completo sull’acquisto delle risorse energetiche russe.
Zelensky ha anche parlato di una petizione in preparazione che vieterebbe ai russi di entrare in Ucraina per 50 anni.
Ad essere oggettivi qui non si tratta più di una guerra tra due governi ma di un odio che si estende ai popoli. Neanche nella Germania nazista si era arrivato a tanto.
Quante opinioni deliranti dovremo ancora consentire da questo signore e far finta di prenderle come buone?
E’ stupefacente che il quotidiano tedesco Die Welt ha pubblicato estratti da una prossima biografia di Zelensky che rivela “corruzione su scala industriale” e ricorda che un film su tutto questo, “Offshore 95”, è stato bandito dalle trasmissioni alla fine del 2021 a Kiev. Tuttavia, l’uomo ha credito praticamente dappertutto in Occidente, qualunque cosa dica.
VPNews