Intervista di France Press al presidente Assad sulle armi chimiche

Propongo, integralmente in inglese, l’intervista all’agenzia France Press al presidente Assad sull’accusa circa l’attacco chimico in provincia di Idlib avvenuto il 4 aprile 2017.

Segnalo alcuni dei passaggi più interessanti. Assad nell’intervista sostiene che :

– L’episodio dell’attacco chimico è stato fabbricato al cento per cento.L’occidente e gli Stati Uniti d’America sono prevalentemente in combutta con i terroristi, e hanno inventato la storia relativa all’uso di armi chimiche a Khan Shaikhoun in modo da avere un pretesto per lanciare un attacco contro la Siria.

– L’esercito siriano ha passato un momento difficile alcune settimane fa’ a causa di un attacco dei terroristi contemporaneo su tutti i fronti. In quel momento  se le armi chimiche  si fossero possedute e si avesse avuta la volontà di usarle, sarebbe stato il momento più ragionevole per impiegarle, non il 4 aprile quando l’esercito siriano avanzava molto rapidamente .. e i terroristi erano in uno stato di collasso ”  Quindi,  quelle armi in quel contesto non alcun senso.

– Le accuse sono state emesse dal gruppo qaedista ‘al Nusra’. Questo gruppo terrorista ha insanguinato ed oppresso i siriani imponendo le loro regole con la forza brutale. E’ completamente screditato. La comunità internazionale avrebbe dovuto chiedersi se le accuse rivolte fossero vere o costruite.

– L’attacco secondo al Nusra è avvenuto alle sei e 30 del mattino, mentre l’attacco siriano si è verificato nella stessa zona alle ore tra le ore 11.30 e le ore 12:00.

– L’attacco chimico non è affatto chiaro se effettivamente sia avvenuto o meno.  Per contro, “l’attacco degli Stati Uniti si è verificato  senza alcuna indagine e senza alcuna prova concreta di nulla .. Tutto si è basato su accuse e campagne di propaganda .. seguite dall’attacco statunitense”. In sostanza sembra una campagna premeditata, in cui “la prima fase del gioco è stata svolta sui social networking , schermi televisivi e campagne di propaganda e la seconda fase l’aggressione militare”

– Non è possibile risalire alla responsabilità di un tale evento semplicemente da un video clip . Specialmente quando gli autori di questi video sono i White Helmets, notoriamente parte integrante e supporter di al Nusra.  “Gli operatori dei White Helmets non sono altro che i terroristi che hanno rasato la barba e che hanno messo in testa un casco bianco”.  Ci sono innumerevoli filmati distribuiti dai terroristi su internet  che descrivono i loro crimini.

– Esiste  la possibilità concreta che i bambini visti nei video siano stati uccisi proprio da chi dice di essere vittima dell’aggressione chimica. “Noi non sappiamo se quei bambini morti erano stati uccisi a Khan Sheikhun .. Noi non sappiamo nemmeno se sono morti in fondo .. Se effettivamente c’è stato un attacco e da chi è stato causato..”.

– Sono possibili altri attacchi degli USA: “gli Stati Uniti sono governati da una aggregazione, che comprende industrie militari, complessi finanziari e istituti bancari e quello che può essere chiamato ‘stato profondo’ che  lavora per raggiungere gli interessi particolari di questi gruppi. Per questo un altro attacco può accadere in qualsiasi momento e ovunque .. e non solo  in Siria”.

– Gli Stati Uniti sono stati coinvolti nel corso degli ultimi sei anni nel sostegno dei terroristi in Siria, tra cui “Daesh” e “al Nusra” e tutte le fazioni che condividono la stessa mentalità fondamentalista radicale.

– Il governo siriano approva il contributo degli Stati Uniti contro i terroristi di ISIS . Però pur sostenendo “chiunque voglia sottrarre qualsiasi città dai terroristi, questo non significa che alla liberazione dai terroristi debba seguire l’occupazione da parte delle forze degli Stati Uniti, di un’altra entità o di un altro terrorista “.

– Gli Stati Uniti  gli Stati Uniti vogliono usare i negoziati di pace a Ginevra “come un ombrello per i terroristi, e vogliono raggiungere attraverso questa piattaforma ciò che non sono riusciti a ottenere sul terreno in il campo di battaglia”.

 

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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