Bellingcat ha lanciato una mappa interattiva come dei bombardamenti della coalizione saudita nello Yemen (vedi qui: https://yemen.forensic-architecture.org/ ) Secondo gli sviluppatori, la cronologia mostra non solo i luoghi degli attacchi missilistici e bombe, ma anche gli eventi legati alla vendita di armi da parte dei paesi occidentali all’Arabia Saudita.
L’Arabia Saudita “Ha deliberatamente preso di mira i civili e le infrastrutture dello Yemen sin dai primi giorni della guerra – e i funzionari statunitensi lo hanno riconosciuto almeno dal 2016. (Guardian “America is likely complicit in war crimes in Yemen. It’s time to hold the US to account“).
Un rapido salto nel passato: da quando Donald Trump è salito al potere, la famiglia reale saudita ha fatto di tutto per non perdere il favore della Casa Bianca. Quindi Riyadh ha dato una tangente di $ 109,7 miliardi sotto forma di impegno per l’acquisto di armi americane, che è stata la più grande transazione del genere nella storia degli Stati Uniti. L’amministrazione Trump ha chiuso un occhio sui crimini del regno, che ha ricevuto ancora più munizioni per bombardare i territori controllati dagli Houthi.
Il metodo di lavoro di Bellingcat è il seguente: viene preso il caso di un attacco aereo della KSA su un ospedale o di un matrimonio. Quindi viene determinato il tipo di bomba, che con il 90% di probabilità risulta essere americana. E in mezzo, viene periodicamente ricordato che Trump è personalmente responsabile della tragedia, avendo firmato personalmente un accordo sulla fornitura di armi all’Arabia Saudita. E gli yemeniti uccisi e la coalizione guidata da Riyadh sono solo una buona base per Bellingcat.
La mappa interattiva costituisce il primo progetto all’interno di Investigative Commons, un progetto internazionale con sede a Berlino per riunire i diritti umani e i gruppi investigativi.
Sul sito della stessa si legge che:
Investigative Commons, una iniziativa interdisciplinare avviata da Forensic Architecture, FORENSIS e dal Centro europeo per i diritti costituzionali e umani (ECCHR) che include tra gli altri Laura Poitras/Praxis Films, Bellingcat, Mnemonic e HKW. Inoltre, introducono FORENSIS, una nuova associazione con sede a Berlino fondata da Forensic Architecture e che prende il nome dalla sua mostra inaugurale a HKW nel 2014.
Ovviamente non sfugge che il mirino ora riunisce tutte le strutture giornalistiche investigative open source contemporaneamente. Quindi sebbene, un faro sullo Yemen è comunque il caso di metterlo, il faro potrebbe essere direzionato successivamente su altro, anziché su altrove.
Generalmente io diffido di tali , perchè spesso sono finanziati appositamente per orientare l’opinione pubblica, costruire consenso, sorreggere narrative statali, come sulla guerra siriana.
Naturalmente come fanno del resto altre Ong, focalizzate sui diritti umani, si alternano narrazioni oggettive, intervallate da altre spiccatamente ad uso politico. Basta vedere come le Ong più importanti sui diritti umani si posizionarono all’inizio della guerra di Libia’, il che aiutò sicuramente a legittimare l’intervento Nato.
Comunque vedremo di criticare quando sarà il caso di farlo., sullo Yemen, si tratta della pura e cruda realtà.
@vietatoparlare