Sabato 16 gennaio i militanti jihadisti del califfato sono entrati nella periferia di Deir Ezzor, precisamente nei sobborgo di Ayash e Begayliya di al-Bghailiye situati nella campagna occidentale della città. Per aprirsi un varco ed annientare le postazioni dell’esercito siriano ISIS ha impiegato ben 30 kamikaze uccidendo decine di governativi tra soldati e membri delle milizie di autodifesa (NDF).
Dopo aver preso il controllo del quartiere di al-Bghailiye i militanti dell’ISIS sono passati casa per casa per trovare parenti di governativi al fronte e si sono abbandonati a un vero e proprio massacro. Rapporti di testimoni oculari raccontano di corpi trascinati per le strade, bambini fracassati sulle pareti.
Alla fine della carneficina, in tutto circa 280 civili sono stati barbaramente assassinati, la maggior parte sono donne, bambini e anziani (compresi 20 miliziani di NDF). Ansa scrive che alcune delle vittime “sono state crocifisse”. La maggior parte sono siriani sunniti parenti ‘colpevoli’ di abitare in una zona in mano ai governativi. Già nella giornata di domenica le forze siriane hanno contraccato e le forze di ISIS si sono ritirate portando con sè circa 400 civili rapiti. Negli scontri, scrive l’agenzia Fars dell’Iran, è rimasto ucciso il comandante Isis della provincia di Dayr az Zor: “Abu Hamza al-Ansari”.
La città capoluogo Deir Ez Zor, sede di un importante e strategico aeroporto militare, è in mano all’esercito siriano e resiste all’assedio di ISIS dall’inizio del 2015 (da quando i militanti hanno lanciato un’offensiva, catturando la città di Palmira in provincia di Homs per tagliare la linea di alimentazione con la città).
Il 70% degli abitanti attuali di Deir Azzor è costituito da donne e bambini. Fonti Onu hanno comunicato che a Deir Azzor l’anno scorso circa 20 persone sono morte di fame (il 15 i russi hanno iniziato un ponte aereo per rifornire la città). Parte della provincia di Deir Ez Zor è in mano ai miliziani dello stato islamico: sono le ultime località in mano ad ISIS in Siria orientale. L’eccidio di massa è una meschina e crudele rappresaglia contro i recenti successi dell’esercito siriano ad Al Baba contro ISIS e Free Syrian Army.[su_spacer]
[su_spacer] Successivamente al massacro il villaggio di di al-Bghailiye sono intervenuti i miliziani filo-governativi della tribù Bou Saraya guidata da Salem e Satam al Fayadh , fratelli dello sceicco Muhani che comanda uno delle più grandi milizie tribali della Siria.
ISIS nonostante abbia mandato rinforzi occupando il collegio ‘al Jazeera’ è stato tagliato fuori dalle forze Bou Saraya ed ha subito pesanti perdite. Il villaggio è stato ora ripreso dalle forze governative e filo-governative con l’aiuto dell’aviazione russa (la coalizione occidentale non interviene se il massacro avviene in un villaggio pro-Assad perchè lo favorirebbe).
[su_spacer] [su_heading style=”modern-1-blue” size=”19″]I media , come sempre , hanno riportato la notizia dell’eccidio senza contestualizzazione e usando inopinatamente le fonti degli esecutori con totale disprezzo delle vittime.[/su_heading]
I media nei giorni scorsi hanno dato ampio credito e risalto ad una campagna (supportata da immagini false) tendente a dimostrare che a Madaya l’esercito governativo ha assediato e condannando a morte per fame i suoi abitanti (vedi qui: Madaya i militanti ci hanno venduto gli aiuti umanitari…) mentre la copertura del massacro nel villaggio di al-Bghailiye è stata minima e spesso ammorbidita da altre notizie come la morte di 40 civili che sarebbero morti a causa dei bombardamenti russi a Raqqa, c’è da precisare che la fonte è rigorosamente a cura dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, organo di informazione dei terroristi.
Nella zona i combattimenti si stanno intensificando. Arabia Sudita, Turchia e coalizione occidentale non sono estranee all’intensificazione dell’ultima resistenza dell’ ISIS in zona. All’inizio di dicembre dell’anno scorso ricordiamo l’attacco improvviso della coalizione USA in Siria, diretto contro una postazione dell’esercito siriano a Deir ez Zor, nel sud est del paese arabo, ha ucciso quattro soldati e ferito altre 16 persone.
Il primo ministro siriano Wael al-Halaqi ha detto che la responsabilità legale e morale di questo massacro barbaro e vile commesso dalle orde dell’ ISIS verrà portata sulle spalle di tutti gli Stati che sostengono il terrorismo e che forniscono armamento e supporto alle organizzazioni Takfiri che nutrono odio per tutta l’umanità.
VietatoParlare.it
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Le informazioni riportate in questo articolo sono state raccolte dalle seguenti fonti : Agenzia Sana, Russia Today,Veteran Today ( tramite la sua conoscenza diretta con lo sceicco Muhana al Fayadh), Alakbhar, Alalam, Almasdarnews, Sana Tv.