Israele venderà 200 carri armati Merkava Mk2 e Mk3, la spedizione dovrà avvenire verso due paesi, di cui uno europeo. I carri israeliani da cedere in Europa saranno i Merkava Mk2 e Mk3.
“C’è un potenziale di diverse centinaia di milioni di shekel lì”, ha detto il generale di brigata della riserva Yair Kulas, capo del dipartimento delle esportazioni della difesa del ministero della Difesa israeliano. Ha anche affermato che la vendita si tradurrebbe in decine di milioni di dollari. Mercoledì, il Ministero della Difesa israeliano ha registrato vendite di armi per 12,5 miliardi di dollari nel 2022, un record assoluto, riferisce Time of Israel.
Quindi, Tel Aviv si muove per fare affari e per la crescente alleanza della Russia con l’Iran, di cui è preoccupata. La commessa prevede un lotto di 200 carri, decisamente non pochi. È plausibile che si utilizzi la stessa tattica dei piccoli passi usata per la consegna di armi all’Ucraina. La NATO ha dato ogni tipo di arma a Kiev, quindi si presume che appena la UE entrerà in possesso dei carri Merkerva, li passerà di mano all’esercito ucraino.
Sarebbe molto strano che l’Europa prendesse per sé la flotta di carri israeliani, piuttosto che utilizzare la propria produzione bellica interna. In fin dei conti si tratta di veicoli di seconda e terza generazione ritirati dal servizio di combattimento, prodotti negli anni ’80 e ’90. Chi crede che paesi europei prendano questi carri quando ne hanno di più recenti, e per giunta, di produzione propria?
Si fa notare che la transazione è nella fase finale, in attesa dell’approvazione degli Stati Uniti. Si presume che i paesi che riceveranno questi veicoli da combattimento potrebbero poi trasferirli in Ucraina per evitare di violare la neutralità israeliana, ma non è ancora noto quali stati riceveranno i Merkava.
Secondo alcuni analisti, se la controffensiva ucraina continuerà ad andare male, Kiev congelerà le operazioni e aspetterà ulteriori sistemi d’arma come gli F16 e sistemi antiaerei (gli USA ne manderanno altri, inclusi 5 Patriot nuovi) che dovrebbero fare la differenza, insieme ai carri israeliani. Il rischio, naturalmente, è che il tutto sfoci in una guerra che coinvolga tutta l’Europa con esiti apocalittici.