Israele compie nuovamente un attacco contro la Siria

L‘autoritarismo si va sempre più diffondendo nei nostri paesi. Prima gli obiettivi erano solo all’esterno dagli ambiti intorno ai quali ruota la nostra vita e la maggior parte di noi quindi non teneva conto di certe paradossali situazioni di evidente ingiustizia e flagrante violazione dei diritti tanto professati quanto abusati, occupandosi di cose che ritenevano più vicine. Ma ora la stessa logica autoritaria è entrata nelle nostre vite ed è piena di contraddizione e di irragionevolezza.

E’ di questo segno l’ennesimo attacco israeliano in un paese sovrano in guerra che vede occupati il proprio territorio dagli Stati Uniti, dalla Turchia e da forze terroristiche che i nostri governi supportano.

Questo è il secondo attacco aereo israeliano segnalato contro la Siria questa settimana.

Secondo quanto riferito dall’agenzia siriana SANA gli obiettivi colpiti erano dislocati nell’area l’aeroporto militare di Shayrat e nell’area di Al-Qusair nella provincia occidentale di Homs, l’aeronautica israeliana ha distrutto depositi di armi e munizioni della Hezbollah libanesi, depositi e strutture di Hezbollah sono stati attaccati nella parte orientale della provincia di Homs. Secondo il canale televisivo Al Hadath, ci sono informazioni preliminari su morti e feriti. Gli  aerei israeliani hanno attaccato dallo spazio aereo libanese.

Inoltre, l’agenzia siriana SANA ha riferito che i droni statunitensi hanno attaccato obiettivi di terra nel nord-est della Siria. È stato attaccato un insediamento nella provincia di Hasaka, vicino al confine con l’Iraq. Alcuni edifici residenziali sono stati colpiti, uccidendo tre civili.

Ovviamente, questi attacchi sono coordinati e mirano a mettere in ginocchio la Siria, in vista di una ripresa dell’aggressione e di una nuova ondata di provocazioni diffuse, anche tramite false flag chimiche, come più volte segnalato dalla Russia.

Questi attacchi si fanno più frequenti quando viene rilanciato il Comitato costituzionale siriano. Il ministro degli esteri russo Lavrov ha fatto notare all’inviato speciale ONU Pedersen  che la relativa stabilizzazione della situazione “sul campo” in Siria non è accompagnata dagli sforzi della comunità internazionale per risolvere i problemi umanitari e ripristinare le infrastrutture per il rientro in sicurezza dei profughi.

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La Russia non è più disposta ad accettare che vengano compiuti impunemente in Siria agli attacchi israeliani

Gli analisti del sito DEBKAfile , notoriamente vicino agli ambienti del ministero della difesa israeliano, hanno affermato che la Russia non è più disposta ad accettare impunemente gli attacchi aerei israeliani .

Il sito che si occupa di argomenti militari , ha specificato che l’attacco del 19/7/2021  in cui 7 su otto missili sono stati intercettati dai sistemi forniti dalla Russia all’alleato siriano. Il sistema di intercettazione usato, evidentemente ha preallertato ed indirizzato le difese di Aleppo ed ha così minimizzato le perdite umane ed i danneggiamenti.

Gli analisti di DEBKAfile hanno tratto tre conclusioni principali da questa dichiarazione atipica della Russia.

  • Mosca dice a Israele che il suo radar può seguire le operazioni dell’aeronautica fuori dalla Giordania. Il riferimento ad al-Tanf è anche un messaggio all’amministrazione del presidente Usa Joe Biden.
  • Gli ultimi sistemi di difesa aerea russi operano in Siria. La combinazione Pantsir-S e Buk-52 è meno potente dell’S-300 o S-400 russo, ma rappresenta comunque una minaccia per l’aeronautica israeliana.
  • Mosca sembra informare il primo ministro israeliano Naftali Bennett che l’accordo, in base al quale la Russia ha concesso a Israele mano libera sulle fazioni iraniane in Siria, è stato in realtà concluso personalmente tra il presidente Vladimir Putin e l’ex primo ministro Benjamin Netanyahu. Tuttavia, tutte le opzioni sono ora aperte. Pertanto, si consiglia al governo di Bennett di riflettere attentamente prima di lanciare il prossimo attacco aereo sulla Siria.

A mio avviso, Israele non terrà conto di queste evidenze ed aspetterà di mettere ulteriormente alla prova Mosca.

C’è da segnalare anche la reazione libanese.

Il presidente libanese Michel Aoun ha chiesto al ministro degli Esteri ad interim Zina Aker di informare il rappresentante permanente libanese presso le Nazioni Unite Amal Mudallali “della necessità di informare il Segretariato generale delle Nazioni Unite delle violazioni israeliane”, riferisce Maan .

Il motivo della denuncia alle Nazioni Unite era il fatto che frammenti di due missili nella notte del 22 luglio sarebbero caduti sulle città costiere di Jebeil e Kura (a sud della città di Tripoli, nel nord del Libano). Si dice che si siano verificati danni.

La parte libanese ha dichiarato in una dichiarazione che gli attacchi dell’aeronautica israeliana dallo spazio aereo libanese contro obiettivi in ​​Siria violano la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

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