Si moltiplicano segnali contrastanti. Kerry: "Si deve negoziare con Assad" ma dall'altra parte vediamo nuove accuse contro il presidente siriano e il rafforzamento per mano statunitense dei ribelli. Segnali di pace e di guerra insieme. In realtà questi segnali non sono contrastanti.
1° OBIETTIVO: FRAMMENTAZIONE DELLA SIRIA
Le dichiarazioni di Kerry non devono sembrare cosa strana. Ovviamente le sue dichiarazioni non sono coerenti con la realtà. Tutto ciò che è accaduto in Siria non è avvenuto per nessun tipo di 'opposizione' interna ma per volontà di chi dice che ora è disposto a negoziare, cioè gli Stati Uniti.
Kerry fa ancora lo stesso gioco. Nessun pentimento. Cambierà strategia usando come sempre ciò che ha disposizione. Alla fine cesserà la sua opera solo se ci guadagnerà qualcosa. Lo farà solo per questo. E ciò che ci guadagna potrebbe essere proprio la condizione in cui oggi è la Siria. Inoffensiva, frammentata, divisa, debole nel quadro globale della regione.
2° OBIETTIVO: NEGOZIATI SI' MA CREARE UNA POSIZIONE DI FORZA CHE SOTTRAGGA LA PAROLA ULTIMA AI CITTADINI
Ma se UE e USA ora dicono di voler ' negoziare con Assad' nello stesso tempo perchè avviene una mostra all'ONU e si moltiplicano gli articoli contro il 'macellaio' sui media UK? Perchè si continuano a finanziare i ribelli ed addirittura li si addestra in Turchia?
Gli atteggiamenti contraddittori vanno letti così: il governo Siriano va reso debole in prossimità di eventuali trattative. Ma attenzione, è di ieri la notizia che è stato ucciso un cugino di Assad a Latakia che è una zona sicura. Ciò ci fa vedere quando 'le variabili' siano infinite.
DEJA VU …
Tutti i giornali di oggi dicono che gli USA vogliono aprire delle trattative con Assad. Di questo la pubblica opinione pensa positivamente. E' la reazione che si vuole suscitare.
Ricordiamo però ciò che in precedenza la carota è sempre stata accompagnata dal 'bastone': sul campo, in corrispondenza di 'buone notizie' la situazione, è sempre peggiorata. Ricorderete che è proprio durante 'Ginevra 2' che sono state diffuse le foto (la cui autenticità non è stata mai provata) di 'Caesar', delle torture e degli assassini dei prigionieri nelle carceri di Assad'. E i combattimenti sono aumentati. (Non è forse proprio ciò che sta riaccadendo adesso)?
Proprio per questo questo, è legittimo nutrire ragionevoli dubbi. Ciò che sta avvenendo è parte di una campagna che segue in vari modi lo stesso obiettivo. Sono come binari che vanno tutti nella stessa direzione e si tenterà ad indebolire il governo siriano nelle trattative di eventuali negoziati. E' un'ipotesi. Ma è già accaduto altre volte.
Un'altra ipotesi è che nel bel mezzo di negoziati avvenga tramite l'ennesima 'false flag' uno scandalo, una notizia 'a sopresa' che susciti la riprovazione internazionale contro Assad.
E poi? Non ho ancora letto l'ultima pagina. E credo che la variabile indipendente e imprevedibile contro qualunque genere di potere, è sempre l'uomo.
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vedi anche
1) Siria, la retromarcia dell'ambasciatore mutante nell'articolo, il generale Fabio Mini dice :
il Dipartimento di Stato USA «ormai non dirige più la diplomazia delle feluche e dei party e che nel rispetto della convenzione di Vienna dovrebbe astenersi dall'interferenza negli affari interni degli altri paesi. In realtà non dirige neppure diplomatici.
Gli ambasciatori si atteggiano a spie e hanno adottato le tecniche della CIA dei tempi di Pinochet e dei narcos intervenendo direttamente nella politica e negli affari dei paesi di accreditamento».
e sui diplomatici come Kerry:
«Mettono in campo tutti gli strumenti di pressione e sovversione disponibili: vecchi e nuovi, soft e hard, pubblici e privati, manovrando e manipolando persone e opinioni con i social media, con la corruzione dei funzionari, l'intervento di mercenari, di organizzazioni non governative, di Stati terzi.
La cosiddetta public diplomacy si è mescolata alle operazioni militari speciali, alle connessioni con le reti criminali e malavitose, con gli estremisti e con i terroristi.
La chiave è la provocazione di eventi che appaiono spontanei e che possono essere attribuiti ad altri. Sono operazioni lunghe nella preparazione e istantanee nell'esecuzione.»
2) Asia News – ''Nel lungo periodo, gli Stati Uniti vogliono – secondo quanto emerge da numerosi elementi – ridisegnare la carta del Medio oriente, favorendo la nascita di Stati federali fragili (sullo stile della Bosnia), associando fra loro diverse componenti etniche e religiose. Con l'obiettivo di garantire la sicurezza di Israele'': http://www.asianews.it/notizie-it/Con-Riyadh,-Ankara-e-Doha,-Washington-%E2%80%9Cresuscita%E2%80%9D-i-Fratelli-musulmani-contro-lo-Stato-islamico-33699.html