Ripubblichiamo l’indagine sull’attacco chimico a Ghouta di suo Marie Agnes per ricordare come le notizie che provengono dalla Siria siano filtrate e manipolate a vantaggio di chi la guerra la vuole continuare . Cosicchè si evidenziano solo i particolari di morte che possano essere un capo di accusa per il nemico giurato da parte del mondo che si ritiene ‘civile’ e ‘progredito’.
Uno schiacciante rapporto dell’associazione Mussalaha (riconciliazione), guidato dalla suora carmelitana Agnes-Mariam de la Croix dimostrò che presunte “prove” non erano altre che una frode.
Il dossier evidenzia anche un agghiacciante sospetto: sono stati ‘utilizzati’ 200 bambini e donne rapiti a Latakia poco prima, uccisi per essere utilizzati come ‘prova’ delle vittime dei gas a Ghouta.
Mussalaha Ha pubblicato un documento importante sull’attacco con armi chimiche il 21 agosto 2013 nella Ghouta, nella periferia di Damasco, che dimostra come i politici americani, francesi e inglesi, basandosi su segnalazione fraudolenta della “comunità di intelligence” , si trovarono ancora una volta compiacentemente ad accettare tutto ciò che fosse utile al proseguimento della guerra programmata contro la Siria.
Il documento che riproponiamo è stato pubblicato dall’International Support Team Mussalaha (Team supporto internazionale per Mussalaha in Siria) ISTEAMS (Mussalaha significa ‘riconciliazione’) un gruppo per i diritti umani con sede in Siria, in collaborazione con l’Istituto Internazionale per la pace, la giustizia e dei diritti umani con sede in Ginevra. Da non confondere con la famigerata Commissione Internazionale indipendente delle Nazioni Unite per i diritti umani in Siria .
Nel rapporto sono documentate numerose difformità e incongruenze dalla versione presentata dai media.
Il report si concentra soprattutto sui tredici video selezionati dalla comunità di intelligence degli Stati Uniti, che li ha giudicati autentici e li ha usati usati come prova valida all’accusa contro il governo siriano.
L’attacco è avvenuto, come risulta dalle prime relazioni, alle ore 2 e 35 del 21 agosto. Il primo video è stato caricato alle ore 4 e 33 che dista solo 2 ore dopo l’attacco. Questi video sono stati appunto utilizzati dall’amministrazione Obama per cercare convincere il Senato e giustificare l’intervento militare.
Suor Marie Agnes nel documento effettua una dettagliata analisi su dati , tempi ei luoghi in cui sono stati catturati immagini secondo (codici dei dispositivi – e ore dalla sua pubblicazione su YouTube etc.) .
Il suo lavoro è illustrato con numerose fotografie a cui ha aggiunto didascalie a scopo didattico. In ogni caso è documentato con riferimenti e link ai video originali in modo che tutti possano vedere le incongruenze e le manipolazioni riscontrate nel testo.
Qui il link al report: STUDY_THE_VIDEOS_THAT_SPEAKS_ABOUT_CHEMICALS
In un intervento su RT in spagnolo Agnès-Mariam de la Croix, ha detto: “Ho incontrato diverse famiglie nella provincia di Latakia, esse hanno detto che riconobbero i loro bambini tra le vittime dell’ attacco di armi chimiche a Gouta” – e aggiunge – “Così ho dovuto studiare un po ‘e mi sono accorta che in quei video in i bambini appaiono vivi e in altri sembrano non esserlo … un periodo medio di 2-5 ore vediamo i corpi guariti e che da morti si muovono da un luogo ad un altro … “
Suor Marie Agnes con il lavoro International Support Team Mussala dimostra come si possono utilizzare i fatti non per coprire la realtà reale, ma piuttosto per creare una sorta di” drammatizzazione testata in un copione preparato molti giorni prima “.
Sullargomento vedi anche: l’attacco chimico a Ghouta
e qui su un articolo di Avvenire, sordo ad ogni evidenza che prima esalta la rivoluzione siriana e poi piange per i cristiani perseguitati: http://www.vietatoparlare.it/nonostante-le-evidenze-contrarie-per-avvenire-lattacco-chimico-di-ghouta-e-opera-di-assad/
e qui di padre Daniel, Ghouta la grande manipolazione: http://www.vietatoparlare.it/ghouta-la-grande-manipolazione/
e qui un approfondimento di SIBIALIRIA: http://www.vietatoparlare.it/siria-il-veleno-nella-coda-il-rapporto-degli-ispettori-onu-sui-gas-ghouta/
vedi anche :
inchiesta di Seymour Hersh “Whose Sarin?” ( anche qui). Il risultato dell’ inchiesta è che quell’attacco è stato effettuato dai ribelli e non dai governativi. Anche l’indagine dell’Onu non accusa i governativi -qui il rapporto conclusivo: United Nations Mission to Investigate Allegations of the Use of Chemical Weapon – La commissione Onu si è pronunciata sulla paternità dell’attacco semplicemente perchè l’indagine commissionata non prevedeva la risposta al quesito principale: la responsabilità materiale di quell’attacco. NDR).