L’utilizzo di microchip impiantati direttamente sottopelle sull’uomo si sta avvicinando rapidamente anche in Italia. L’azienda svedese Biohax Italia a capo della quale c’è Eric Larsen, è stata tra le prime a brevettare l’utilizzo di questo dispositivo, si troverebbe in una fase di accordo con il Ministero della Salute italiano per iniziare a utilizzare questa innovazione.
Il progetto è di effettuare uno studio campione della durata di 6-8 mesi , in varie località, Roma e Milano. Non si tratta di fantascienza o di teorie complottiste, la notizia è stata diffusa il 14 maggio 2020 dal canale di informazione Euronews che è un network direttamente finanziato dalla stessa Commissione europea:
Roberto Speranza starebbe autorizzando il chip sotto cutaneo da impiantare entro la fine dell’anno su 2.500 persone tra Milano e Roma. Vite smart in smart city, “I microchip sottocutanei saranno la prossima grande rivoluzione tecnologica in Europa?– si chiedono dalla nota testata giornalistica internazionale – Eric Larsen, che guida Biohax Italia, è in attesa dell’approvazione delle autorità sanitarie e del Ministero della Salute. Prevede di poter impiantare i chip sottocutanei in circa 2.500 soggetti a Milano e Roma nei primi sei-otto mesi“. (Euronews)
I Chip sottocutanei possono essere utilizzati per pagare gli acquisti, essere usati come pass o tessera di viaggio, sono già stati impiantati ad un gruppo di cittadini svedesi. (vedi qui: Ökat intresse för att sätta in mikrochip i handen)
Al progetto è collegata l’iniziativa ‘Id2020’, che dice di sé: “Finanziamo progetti di grande impatto per rispondere a domande critiche e migliorare la vita attraverso l’identità digitale mentre lavoriamo per influenzare lo sviluppo di politiche pubbliche e standard tecnici.” (Vedi qui)
Per correttezza di informazione occorre dire però che sull’argomento Wikipedia dice che esistono ‘teorie complottiste’ (che molti di voi probabilmente già conoscono):
La possibilità tecnica e scientifica di un impianto di microchip ha dato origine a varie teorie del complotto che circolano e si alimentano attraverso pubblicazioni a stampa o sul Web: tali teorizzazioni speculano su un suo presunto utilizzo per il controllo mentale o spaziale degli individui (tra queste, si annoverano le congetture della finlandese Rauni-Leena Luukanen-Kilde).
All’interno di queste teorizzazioni, sulla rete Internet si segnalano siti che diffondono l’idea secondo cui, negli Stati Uniti d’America, l’impianto sottocutaneo di microchip sarebbe stato reso obbligatorio dal progetto Obamacare, la riforma del Sistema sanitario statunitense varata da Barack Obama[12]. La finalità degli impianti sarebbe l’implementazione di tecnologie per la sorveglianza occulta della popolazione.
Il problema è ovviamente – come accade per i vaccini – se l’impianto di questo dispositivo possa diventare o meno obbligatorio. In caso affermativo, sperimenteremmo tutto ciò che critichiamo nei paesi autoritari e che in parte già si sta affacciando nel nostro paese in tempo di coronavirus. In altri termini, ci potrebbero essere utilizzi leciti che agevolerebbero la vita personale (per acquisti, utilizzi sanitari, identificazione, etc…) ma la preoccupazione è sui potenziali abusi delle autorità (dato che saremmo continuamente tracciati) nonché sugli aspetti etici ed i risvolti giuridici di una tale soluzione, con tutte le implicazioni e problematiche che ciò potrebbe significare.
@vietatoparlare