La Cina si prepara a fornire munizioni e obici alla Russia

Visto il rigetto pregiudiziale del suo piano di pace (vedi qui), non è da meravigliarsi che la Cina si prepari a fornire munizioni e obici alla Russia. Paradossalmente se ciò avverrà, potrebbe avvicinare la pace, anziché allontanarla. Infatti, non è possibile che il piano di pace dell’Ucraina possa avere successo quando prevede la sola capitolazione della Russia, non riconoscendo nessuna delle garanzie di sicurezza richieste da parte di Mosca.

Su un forum militare cinese l’analista Zhu Shufang ha notato che molte attrezzature di artiglieria fuori servizio sono state reimmesse in servizio, portandole in condizioni di combattimento. Gli obici provengono dal più grande deposito di riserve dell’esercito cinese nella provincia dello Xinjiang (non così lontano dal confine russo).

In particolare, stiamo parlando degli obici PLZ-05, che hanno un calibro di 152 mm e sono analoghi completi del russo 2S19, così come del cinese AR1A MLRS, un analogo del russo Smerch MLRS. Zhu Shufang ricorda che “militari russi di alto rango sono venuti qui 8 giorni fa”.

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Questa notizia coincide con quella appena diffusa da fonti come la CNNThe Wall Street Journal le quali dicono che l’esercito russo sta esaurendo rapidamente la sua fornitura di munizioni un anno dopo l’inizio che l’esercito russo ha varcato le frontiere dell’Ucraina.

Da fonte Stripes : “non ci sono prove che siano avvenuti trasferimenti di armi”, ma “se la Cina andasse avanti, sarebbe il primo aiuto militare a Mosca” nonostante i ripetuti avvertimenti degli Stati Uniti di non fornire tale supporto”.

Stripes prosegue dicendo che “l’aiuto contemplato consiste in proiettili da 122 e 152 millimetri”, ovvero esattamente il tipo di munizionamento di cui, secondo funzionari degli Stati Uniti, Mosca avrebbe urgente bisogno, essendo quella in corso “una guerra in gran parte combattuta con l’artiglieria”.

Ancora Stripes: “la divulgazione, riportata per la prima volta venerdì dal The Wall Street Journal, fa seguito ad un avvertimento pubblico del segretario di Stato Antony Blinken, il quale lo scorso fine settimana ha affermato che Pechino sta seriamente prendendo in considerazione la fornitura di aiuti letali. Queste indiscrezioni arrivano quando le nazioni occidentali sono sempre più preoccupate che il coinvolgimento cinese nel conflitto possa rivelarsi una battuta d’arresto significativa per l’Ucraina e i suoi sostenitori”.

“La Cina ha la capacità di cambiare le regole del gioco”, ha affermato un alto funzionario dell’amministrazione statunitense.

La pubblicazione così prosegue: «L’ambasciata cinese a Washington non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. In risposta all’avvertimento di Blinken, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato all’inizio di questa settimana che la Cina “non accetterà mai che gli Stati Uniti puntino il dito contro le relazioni sino-russe o addirittura ci costringano”. Esortando gli Stati Uniti a “riflettere seriamente sulle proprie azioni”, Wang ha affermato che “sono gli Stati Uniti e non la Cina che inviano all’infinito armi sul campo di battaglia”.»

C’è da dire che finora solo l’Ucraina ha ricevuto aiuti in termini di armi e munizionamento da paesi terzi. La retorica secondo la quale solo l’Ucraina sarebbe nel diritto di avere rifornimenti di armi è alquanto opinabile. Solo il controllo assoluto dell’informazione da parte dei media – che si uniformano costantemente alla lettura delle causalità stabilite dai governi occidentali – ha permesso di imporre la versione che l’invasione russa sia avvenuta per un desiderio di imperialismo egemone.

PPiù realisticamente, seppure la Russia abbia violato il diritto internazionale, le cause di questa guerra sono accuratamente tenute nascoste, mentre studiosi e autorevoli esperti sono costantemente denigrati e diffamati (vedi qui generale Mini ed Orsini).

A fronte di questo scenario è interesse vitale della Cina supportare la Russia. Anche tenendo conto che gli Stati Uniti non hanno mai fatto mistero che la Cina sarebbe il secondo obiettivo da destabilizzare, dopo la Russia.

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