L’Osservatorio Siriano per i diritti umani (SOHR), il ‘media center’ dei ribelli basato a Londra – organo di informazione dei ribelli siriani adottato dai media occidentali, delegittimato e poi ri-legittimato da Repubblica nei giorni scorsi – ha comunicato in una sua nota datata 10 gennaio 2018 che la Syrian Democratic Force (SDF), cioè le forze curde filo-americane che occupano la parte est dell’Eufrate, hanno rilasciato 400 prigionieri membri dell’ISIS. Di questi, “oltre 120 membri” si sono uniti alle forze alleate alla coalizione occidentale anti-ISIS in Siria.
I 400 terroristi dello Stato Islamico, “provengono dalla campagna di Deir Ezzor e Al-Hasakah” e dopo settimane di interrogatori sono lasciati liberi e sono tornati nei villaggi da cui provengono. Il SOHR precisa che la decisione del rilascio e dell’incorporamento dei membri dell’ISIS possa sfociare in “violenti scontri tra famiglie o clan”, sta a dire tra quelle pro e contro tale decisione.
Secondo quando riportato da “fonti attendibili” il SOHR afferma che le tensioni e le schermaglie sono avvenute “tra i residenti della campagna orientale e settentrionale di Deir Ezzor, contro i membri dell’organizzazione [dello Stato Islamico] che ritornavano nei loro villaggi”. In sostanza, in alcune occasioni, è accaduto che i residenti di diverse aree della campagna di Deir Ezzor non hanno affatto gradito il ritorno dei loro concittadini passati tra le fila dell’ISIS . Questi ultimi infatti si erano resi responsabili di “precedenti crimini e aggressioni (…) durante il periodo in cui l’ISIS controllava la campagna di Deir Ezzor”. Quindi è forte il desiderio da parte dei clan e delle famiglie vittime delle suddette aggressioni “di vendicarsi per le uccisioni, gli insulti e le aggressioni contro i loro figli, durante il controllo dell’ISIS sulla maggior parte delle campagne di Deir Ezzor” da parte dell’ISIS.
Nel report, l’Osservatorio siriano precisa che “i membri [dello Stato Islamico] rilasciati, includono decine di importanti comandanti nelle campagne di Deir Ezzor, oltre a funzionari della sicurezza e militari, economisti e (…) e alcuni dei dissidenti delle forze del regime in gli anni precedenti che si sono uniti all’organizzazione”.
Il SOHR riferisce di aver monitorato “che più di 120 membri di loro hanno aderito all’SDF” la maggior dei quali appartengono a clan locali. L’Osservatorio riferisce che gli abitanti di Deir Ezzor e di Hasaka hanno espresso il timore che la resa dei membri dell’organizzazione [dello Stato Islamico] sia solo uno escamotage per costituire “cellule dormienti” nelle aree detenute dal SDF, ed “eseguire attentati dinamitardi e omicidi ai danni dei cittadini e membri della SDF nelle diverse aree controllate dalla SDF”. Si segnala in proposito che già sono stati osservati “attentati terroristici effettuati con veicoli esplosivi e armi leggere che hanno lasciato decine di feriti e feriti”.
Ciò che comunque SOHR non rileva è invece l’uso dei 120 memmbri dell’ISIS passati tra le fila dell’SDF, che potrebbero essere utilizzati contro l’esercito siriano. Inoltre il comunicato non cita un analogo trasferimento di terroristi nell’area meridionale di al Tanf. Precedentemente, circa 2 settimane fa il Comando militare della Federazione russa aveva anticipato questa notizia rivelando che 750 membri dell’ISIS erano transitati nella zona occupata da SDF , a nord della Siria tra le fila dell’SDF ed erano in fase do riaddestramento. Ulteriori 350 elementi appartenenti a Daesh erano invece stati incorporati ad al Tanf tra le fila de New Syrian Army, nuova entità destinata a combattere le forze armate governative siriane (vedi mio articolo qui).
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