Il noto blog francese wikistrike riporta un incontro svoltosi in Portogallo all’inizio del mese. Si sarebbe dovuto parlare i problemi sociali tra la presidente della Commissione von Der Leyen e le parti sociali. Si sarebbe dovuto parlare delle disuguaglianze che si vanno sempre più ampliando e predisporre nuove opportunità, tutele e correzioni, per i cittadini europei. Tuttavia, dai commenti dei sindacati e di un eurodeputato belga si evince che l’incontro è stato un incontro solo pro-forma, mentre la UE ha evidentemente altre priorità, ovvero disegnare il proprio progetto di società competitiva e produttiva che sappia essere al passo con la globalizzazione, a qualsiasi prezzo.
@vietatoparlare
Mentre il vecchio mondo sta attraversando una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, i leader dell’Unione europea e le parti sociali si sono incontrati a Porto il 7 e 8 maggio per rilanciare l’Europa sociale. Ma nonostante le aspettative, gli ospiti del programma ‘Ici l’Europe’ denunciano la mancanza di ambizione dei 27 in questo ambito, basta vedere le battute d’arresto.
Avevano due giorni per cercare di ampliare la base dei diritti sociali, che restano soprattutto una competenza nazionale, due giorni per dare una spinta all’Europa sociale.
Ecco il commento di Philippe Porchet, direttore dell’Istituto sindacale europeo, sull’esito dei colloqui:
Non c’è molto di nuovo. Hanno perso un’opportunità per inviare un messaggio forte. Qual è il messaggio forte che avrebbe dovuto essere dato? In primo luogo, mettere le disuguaglianze al centro del dibattito, ma la parola ‘disuguaglianza’ è stata appena menzionata. In secondo luogo, le transizioni ai cambiamenti climatici sono essenziali e porteranno molti sconvolgimenti. Quindi tante parole, a volte simpatiche e interessanti ma non focalizzate sulle sfide del futuro.
Per l’eurodeputato bulgaro Radan Kanev:
Il modello sociale europeo esiste e rimane il sistema sociale più completo e più forte del mondo. Il mercato del lavoro sta cambiando, così sono i modelli economici, il modello industriale non esiste più. Gli anni d’oro del modello sociale si basano su un modello industriale che non è più una realtà. Quindi questo vertice sociale avrebbe dovuto essere più ambizioso. E sono preoccupato perché gli obiettivi non sono chiari e non sono diventati più chiari dopo il vertice.
Eppure alla fine di questo vertice, i 27 hanno concordato il piano d’azione della Commissione europea che fissa 3 obiettivi per il 2030: il raggiungimento di un tasso di occupazione nell’UE di almeno il 78%, ogni anno la partecipazione del 60% dei lavoratori ad attività di formazione e una diminuzione il numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale da dagli attuali 15 milioni di persone, di cui 5 milioni di bambini.
Un piano d’azione decisamente insufficiente per l’eurodeputato belga Marc Bottenga:
Abbiamo un vertice sociale e ci viene quasi chiesto di celebrare il fatto che ci sia un vertice sociale e quindi stiamo parlando di questioni sociali. Ma quando guardi le parole, invito tutti a leggere la dichiarazione del vertice, è vuota! .
“Stiamo concretamente distruggendo le conquiste sociali”
L’eurodeputato denuncia addirittura un’Unione europea distruttiva in campo sociale:
Mentre affrontiamo quella che potrebbe essere la più grande crisi sociale del decennio, ci sono le stesse ricette, non c’è rottura con il passato. Al contrario, persino il semestre europeo, attualmente viene utilizzato per distruggere alcuni vantaggi sociali come, ad esempio, il sistema pensionistico in cui ci viene detto che dobbiamo lavorare più a lungo. La Commissione europea in un rapporto propone di aumentare l’età pensionabile a 70 anni, 72 anni soprattutto in Lituania, mentre l’aspettativa di vita in Lituania è di 71,5 anni. Siamo in procinto di distruggere concretamente i risultati e di fronte a questo abbiamo un vertice che stabilisce i principi fondamentali che possiamo o non possiamo condividere, ma che ancorano l’austerità soprattutto nella coscienza.
fonte: wikistrike.com – 17 maggio 2021 (https://www.wikistrike.com/2021/05/la-commission-europeenne-propose-de-porter-l-age-du-depart-a-la-retraite-a-70-ans.html)