La CPI accusa di torture e abusi gli USA e Trump sanziona la CPI

Il CPI più volte è intervenuto stigmatizzando nell’ambito delle proprie prerogative reati ompiuti in tutto il mondo da vari soggetti. A volte certe indagini e pronunciamenti sono stati usati utilmente dagli USA come base legale con cui poi intervenire militarmente e per comminare sanzioni contro interi stati o capi di stato e soggetti. Ora per una volta la CPI punta il dito su fatti che coinvolgono gli USA ma – come risposta – gli USA sanzionano la CPI.

USA VS CPI – IL FATTO

Trump ha autorizzato l’irrogazione di sanzioni economiche nei confronti dei funzionari della Corte Penale Internazionale, a seguito della decisione di quest’ultima di avviare un’inchiesta per accertare la commissione di gravissimi reati da parte degli Stati Uniti e di Israele: crimini contro l’umanità e crimini di guerra degli USA in Afganistan, crimini di guerra commessi da Israele in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Orientale. Secondo l’amministrazione Trump, la Corte Penale Internazionale è una “kangaroo court”, che ignora i principi della legge in quanto non legittimata ad interferire con la politica americana. Il segretario alla Giustizia Barr si è spinto oltre, sostenendo che l’istituzione giudiziaria subisca le influenze della Russia, per spingerla ad indagare con convinzione sulle truppe americane.

PROVE FINORA RACCOLTE DAL CPI

In una presentazione del 2017, il procuratore capo Bensouda ha affermato che la Corte fosse in possesso di prove attendibili del fatto che le forze statunitensi avessero sottoposto 54 detenuti a soprusi, abusi e torture nel corso del 2003 e del 2004, in Afghanistan. A ciò si aggiunge il fatto che funzionari della Cia attivi in alcuni siti in Polonia, Romania e Lettonia abbiano sottoposto almeno altre 24 persone a tali trattamenti crudeli, secondo l’ufficio del procuratore capo.

USA VS CPI – LE ACCUSE

Le sanzioni che l’esecutivo americano ha deciso di imporre ai funzionari della CPI riguardano il blocco dei beni, il divieto dei viaggi, ulteriori restrizioni sui visti. Ciò che preoccupa maggiormente i Paesi membri dell’UE è che l’ordine esecutivo si applica anche a “chi abbia materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale e tecnologico ai funzionari del CPI”. L’Alto rappresentante UE Borrell ha chiarito il punto di vista dell’organizzazione: “L’Unione europea è un fermo sostenitore della Corte penale internazionale, che gioca un ruolo chiave per garantire la giustizia e la pace. Valuteremo la decisione e ne parleremo al Consiglio dei ministri degli Esteri.”  – Sole24Ore

La Corte penale internazionale (Cpi) “esprime profondo rammarico” per l’annuncio del governo Usa di portare avanti “ulteriori minacce e azioni coercitive, incluse misure finanziarie” nei suoi confronti. In un comunicato, la Cpi parla di “un tentativo inaccettabile d’interferire con lo stato di diritto e con i procedimenti della Corte”. “Un attacco contro la Cpi è anche un attacco contro gli interessi delle vittime di crimini atroci, per molte delle quali la Corte rappresenta l’ultima speranza di avere giustizia”.  (…) (  Ansa)

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