Volodin parla ai sonnambuli di Strasburgo
La prima il 4-5 marzo, in visita ufficiale in occasione della XVI Riunione della Grande “Commissione interparlamentare Italia Russia”, di cui facevo parte: fino al 2022 esisteva infatti una commissione ufficiale italo-russa composta da sei deputati per parte che aiutava a dialogare e comprendere gli interessi reciproci. Lo scambio di idee era solido. Oggi purtroppo siamo regrediti ai soli format istituzionali della Guerra Fredda, dalla NATO in giù, in peggio, e siamo costretti a stare in claustrofobia con gli Stoltenberg.
Il secondo incontro con Volodin fu il 2-3 luglio al “Forum internazionale sul Parlamentarismo”, praticamente l’unico forum mondiale in cui potevi sentire insieme deputati britannici e nordcoreani, israeliani e palestinesi. Volodin pareva fiducioso, certamente non timido nel muoversi sulle ali del nuovo peso riacquistato da Mosca nel mondo.
Vyacheslav Viktorovich Volodin è dunque da considerare fra le persone più influenti della Federazione Russa, con relazioni dirette con personalità politiche di tutto il mondo, molto attento alla portata istituzionale di ogni sua parola. E se parla come ha parlato ieri, le sue parole pesano ancora di più. Quando parla lui capisci subito che non sono quelle frasette ambigue dei retroscenisti della politica italiana. Ha parlato sia dell’inedita forma di guerra adottata da Israele con i dispositivi hackerati e fatti esplodere, sia del coinvolgimento diretto della NATO negli attacchi alla Russia.
Vediamo le sue dichiarazioni:
«Mezzi di comunicazione non sicuri. Cosa succederà dopo?
In Libano si sono verificate una serie di esplosioni di vari dispositivi elettronici (cercapersone, telefoni, walkie-talkie), che hanno causato più di 3.000 feriti e diverse decine di morti. (…)
Il fatto stesso che apparecchi elettronici domestici siano stati utilizzati come ordigni esplosivi richiede un’indagine adeguata.
La possibilità di una produzione di massa di tali “armi” porta il terrorismo a un nuovo livello.
Questa è una minaccia globale per tutti i paesi.
Le istituzioni internazionali dovrebbero elaborare misure contro tali crimini.
Altrimenti nessuno potrà sentirsi al sicuro.»
Ma la minaccia globale inedita segnalata da Volodin non è l’unica né la più grave. La sua seconda dichiarazione parla del pericoloso voto con cui l’Europarlamento ha approvato ancora una volta una risoluzione russofoba, stavolta con l’invito a togliere ogni restrizione a colpire in profondità la Russia.
«Per chi non ha capito:
Oggi il Parlamento europeo ha invitato i paesi dell’UE ad eliminare le restrizioni sugli attacchi di Kiev con armi a lungo raggio sul territorio del nostro paese, a rafforzare il sostegno militare all’Ucraina e ad annunciare anche la raccolta di fondi dalla popolazione europea per i bisogni delle Forze Armate dell’Ucraina.
Lo spiegherò di nuovo:
Se succede qualcosa del genere la Russia darà una risposta dura utilizzando armi più potenti.
Nessuno dovrebbe farsi illusioni su questo. La Duma di Stato insiste su questo.
Domande per i membri del Parlamento europeo:
– vi siete consultati con i vostri elettori prima di prendere questa decisione?
– I cittadini dei paesi europei vogliono che la guerra arrivi a casa loro?
Ciò che il Parlamento europeo chiede può portare a una guerra mondiale con armi nucleari.
Prima di prendere una decisione del genere, era necessario ricordare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale. 27 milioni di cittadini sovietici morirono nella lotta contro il nazi-fascismo.
È stato il nostro Paese a liberare voi e tutta l’Europa.
Ricordatelo. Non dimenticatelo.
A giudicare dalla dichiarazione del Parlamento europeo, a quanto pare ve ne siete dimenticati.
I cittadini del nostro Paese sanno cos’è la guerra, ha attraversato ogni famiglia.
La vittoria sul nazismo arrivò a caro prezzo.
Gli Stati Uniti e l’Inghilterra, che oggi si definiscono vincitori, hanno perso meno di 800.000 persone nella Seconda Guerra Mondiale.
Le nostre perdite nella sola battaglia di Stalingrado ammontano a 1.130.000 persone.
L’unica cosa che il Parlamento europeo dovrebbe fare dopo una simile dichiarazione è sciogliersi.
Per vostra informazione, il tempo di volo del razzo Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi.»
Fin qui Volodin.
I tragicomici Tartarino di Tarascona che scrivono direttamente con il mitra gli articoli su «Il Foglio» – organo fondato da un asset della CIA – insolentiscono chi riporta senza troppe mediazioni questi importanti messaggi che attraversano la nuova Cortina di Ferro. Noi vogliamo semplicemente informare, far conoscere, per decidere con serenità. A loro non piace e perciò ci definiscono megafoni di Putin, per non ammettere che stiamo riportando una questione esistenziale per il pianeta. Fa quasi sorridere, vedere mucchietti di futura cenere radioattiva che da decenni vogliono scatenare la guerra con la Russia come se non avesse conseguenze spaventose.
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