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La Duma russa avverte: l’Europa fa un altro passo deliberato verso la guerra totale

Nel mondo le tensioni geopolitiche si intensificano pericolosamente. In questo contesto, le parole di leader influenti assumono un peso che non può essere ignorato. L’articolo che segue riporta le recenti dichiarazioni di Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato russa, e offre una prospettiva critica sugli sviluppi che vedono la Russia in attrito crescente con l’Occidente, in particolare con la NATO e l’Unione Europea.

Pino Cabras mette in evidenza non solo le implicazioni delle parole di Volodin, ma anche il contesto internazionale in cui si inseriscono. Volodin non parla da una posizione marginale; è una figura di primo piano, vicina a Vladimir Putin e attenta alla dinamica delle relazioni globali. Le sue affermazioni, che toccano la sicurezza mondiale, l’uso di tecnologie esplosive non convenzionali e le possibili conseguenze di un’escalation militare, ci pongono di fronte a scenari che vanno oltre la retorica politica e che necessitano di una riflessione seria.

La sua critica al Parlamento europeo, che ha appena approvato risoluzioni per rimuovere le restrizioni sugli attacchi contro la Russia e ha sdoganato i missili Taurus, pone una questione esistenziale che non può essere liquidata con leggerezza: siamo disposti a rischiare una guerra nucleare? Le sue parole sono un monito contro la crescente insensatezza di decisioni che potrebbero portare a conseguenze devastanti.

Questo articolo intende fornire un quadro realistico per comprendere il delicato equilibrio in cui si trova il nostro pianeta. La posta in gioco non è solo politica: è la sopravvivenza stessa del mondo come lo conosciamo.

Volodin parla ai sonnambuli di Strasburgo

Fonte: Pino Cabras
In questi giorni si susseguono dichiarazioni estremamente chiare, diciamo pure inequivocabili, da parte di dirigenti russi di primo piano, i quali ci comunicano che se superiamo le linee rosse le conseguenze sono inevitabili e gravissime, proporzionate al fatto che saremo in attrito diretto, in guerra fra Russia e NATO.Pochi giorni fa ho riportato una dichiarazione clamorosa in tal senso del presidente Vladimir Putin, ieri ho registrato alcune dichiarazioni drammatiche del presidente della Duma di Stato (la camera bassa del parlamento russo), Vyacheslav Volodin. Si tratta di una personalità che ho avuto modo di vedere molto da vicino.Ho incontrato Volodin in due occasioni, entrambe nel 2019, a Mosca.

La prima il 4-5 marzo, in visita ufficiale in occasione della XVI Riunione della Grande “Commissione interparlamentare Italia Russia”, di cui facevo parte: fino al 2022 esisteva infatti una commissione ufficiale italo-russa composta da sei deputati per parte che aiutava a dialogare e comprendere gli interessi reciproci. Lo scambio di idee era solido. Oggi purtroppo siamo regrediti ai soli format istituzionali della Guerra Fredda, dalla NATO in giù, in peggio, e siamo costretti a stare in claustrofobia con gli Stoltenberg.

Il secondo incontro con Volodin fu il 2-3 luglio al “Forum internazionale sul Parlamentarismo”, praticamente l’unico forum mondiale in cui potevi sentire insieme deputati britannici e nordcoreani, israeliani e palestinesi. Volodin pareva fiducioso, certamente non timido nel muoversi sulle ali del nuovo peso riacquistato da Mosca nel mondo.

Vyacheslav Viktorovich Volodin è dunque da considerare fra le persone più influenti della Federazione Russa, con relazioni dirette con personalità politiche di tutto il mondo, molto attento alla portata istituzionale di ogni sua parola. E se parla come ha parlato ieri, le sue parole pesano ancora di più. Quando parla lui capisci subito che non sono quelle frasette ambigue dei retroscenisti della politica italiana. Ha parlato sia dell’inedita forma di guerra adottata da Israele con i dispositivi hackerati e fatti esplodere, sia del coinvolgimento diretto della NATO negli attacchi alla Russia.

Vediamo le sue dichiarazioni:

«Mezzi di comunicazione non sicuri. Cosa succederà dopo?

In Libano si sono verificate una serie di esplosioni di vari dispositivi elettronici (cercapersone, telefoni, walkie-talkie), che hanno causato più di 3.000 feriti e diverse decine di morti. (…)
Il fatto stesso che apparecchi elettronici domestici siano stati utilizzati come ordigni esplosivi richiede un’indagine adeguata.

La possibilità di una produzione di massa di tali “armi” porta il terrorismo a un nuovo livello.

Questa è una minaccia globale per tutti i paesi.

Le istituzioni internazionali dovrebbero elaborare misure contro tali crimini.

Altrimenti nessuno potrà sentirsi al sicuro.»

Ma la minaccia globale inedita segnalata da Volodin non è l’unica né la più grave. La sua seconda dichiarazione parla del pericoloso voto con cui l’Europarlamento ha approvato ancora una volta una risoluzione russofoba, stavolta con l’invito a togliere ogni restrizione a colpire in profondità la Russia.

«Per chi non ha capito:

Oggi il Parlamento europeo ha invitato i paesi dell’UE ad eliminare le restrizioni sugli attacchi di Kiev con armi a lungo raggio sul territorio del nostro paese, a rafforzare il sostegno militare all’Ucraina e ad annunciare anche la raccolta di fondi dalla popolazione europea per i bisogni delle Forze Armate dell’Ucraina.

Lo spiegherò di nuovo:
Se succede qualcosa del genere la Russia darà una risposta dura utilizzando armi più potenti.
Nessuno dovrebbe farsi illusioni su questo. La Duma di Stato insiste su questo.

Domande per i membri del Parlamento europeo:
– vi siete consultati con i vostri elettori prima di prendere questa decisione?
– I cittadini dei paesi europei vogliono che la guerra arrivi a casa loro?

Ciò che il Parlamento europeo chiede può portare a una guerra mondiale con armi nucleari.
Prima di prendere una decisione del genere, era necessario ricordare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale. 27 milioni di cittadini sovietici morirono nella lotta contro il nazi-fascismo.
È stato il nostro Paese a liberare voi e tutta l’Europa.

Ricordatelo. Non dimenticatelo.

A giudicare dalla dichiarazione del Parlamento europeo, a quanto pare ve ne siete dimenticati.
I cittadini del nostro Paese sanno cos’è la guerra, ha attraversato ogni famiglia.
La vittoria sul nazismo arrivò a caro prezzo.
Gli Stati Uniti e l’Inghilterra, che oggi si definiscono vincitori, hanno perso meno di 800.000 persone nella Seconda Guerra Mondiale.
Le nostre perdite nella sola battaglia di Stalingrado ammontano a 1.130.000 persone.

L’unica cosa che il Parlamento europeo dovrebbe fare dopo una simile dichiarazione è sciogliersi.
Per vostra informazione, il tempo di volo del razzo Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi.»

Fin qui Volodin.

I tragicomici Tartarino di Tarascona che scrivono direttamente con il mitra gli articoli su «Il Foglio» – organo fondato da un asset della CIA – insolentiscono chi riporta senza troppe mediazioni questi importanti messaggi che attraversano la nuova Cortina di Ferro. Noi vogliamo semplicemente informare, far conoscere, per decidere con serenità. A loro non piace e perciò ci definiscono megafoni di Putin, per non ammettere che stiamo riportando una questione esistenziale per il pianeta. Fa quasi sorridere, vedere mucchietti di futura cenere radioattiva che da decenni vogliono scatenare la guerra con la Russia come se non avesse conseguenze spaventose.

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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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