Il recente confronto tra due ETF gestiti da BlackRock – l’iShares Bitcoin Trust ($IBIT) e l’iShares Gold Trust ($IAU) – evidenzia un paradosso fondamentale del sistema finanziario contemporaneo. Con un valore attuale di 54,3 miliardi di dollari, l’ETF Bitcoin quasi raddoppia quello del suo equivalente sull’oro, fermo a 33,5 miliardi di dollari. Ma c’è un dettaglio cruciale che rende questa statistica ancora più surreale: non stiamo parlando né di Bitcoin reali né di oro fisico, ma di derivati finanziari.
Da scarsità a speculazione
La narrativa dominante dietro Bitcoin e oro è sempre stata la loro scarsità intrinseca: Bitcoin con i suoi 21 milioni di unità massime e l’oro con le sue limitate riserve terrestri. Tuttavia, ciò che vediamo qui non è la pura proprietà di questi asset, ma una scommessa su di essi. Gli ETF, strumenti finanziari che permettono agli investitori di guadagnare esposizione a un asset senza possederlo direttamente, dimostrano come il sistema finanziario moderno sia capace di scollegare il valore dal bene reale.
Ma qui emerge un paradosso ancora più evidente: come può un ETF superare il valore totale del sottostante che dovrebbe rappresentare?
#BitcoinETF by #BlackRock has surpassed the value of BlackRock’s #gold ETF by almost twice in less than a year since its launch. The company introduced its #goldETF nearly 20 years ago! pic.twitter.com/eLyFbPf6yI
— Margex (@Margexcom) December 18, 2024
L’assurdità dell’ETF sull’oro
L’oro è un bene tangibile, detenuto in caveaux e utilizzato come riserva di valore da secoli. Un ETF sull’oro, come il $IAU, dovrebbe idealmente riflettere il valore totale delle riserve d’oro fisiche a cui è legato. Tuttavia, quando il valore di un ETF supera significativamente il valore del sottostante, viene a galla una distorsione evidente: il mercato non sta più prezzando l’asset reale, ma una proiezione speculativa sul suo valore futuro.
In pratica, gli ETF sull’oro non sono più uno specchio della quantità d’oro detenuta in caveaux fisici, ma diventano veicoli di leva finanziaria e speculazione. Questo crea un disallineamento tra l’economia reale e quella finanziaria, dove il valore percepito (e scambiato) degli ETF può gonfiarsi ben oltre il valore dell’oro effettivamente disponibile. È un chiaro sintomo dell’eccesso di fiducia riposto nel sistema finanziario e della crescente distanza tra il denaro e la realtà.
Bitcoin: decentralizzazione tradita
Nel caso di Bitcoin, la situazione è ancora più paradossale. La forza di Bitcoin risiede nella sua decentralizzazione e nella possibilità di possederlo direttamente, senza intermediari. Eppure, con l’ascesa di ETF come $IBIT, la sua promessa originale viene tradita. Le istituzioni finanziarie centralizzate, come BlackRock, trasformano un asset nato per essere fuori dal loro controllo in un prodotto che si adatta perfettamente al loro modello di business.
Il fatto che l’ETF Bitcoin abbia già superato il valore dell’ETF sull’oro dimostra la capacità del sistema fiat di inglobare qualsiasi innovazione, perfino quelle pensate per sovvertirlo. Gli investitori non stanno acquistando Bitcoin, ma la promessa che un giorno potrebbero beneficiarne, rinunciando alla proprietà reale in favore di una rappresentazione finanziaria.
Fiducia o illusione?
Questa dinamica evidenzia un problema strutturale: se la base del valore è un bene reale, come l’oro o Bitcoin, il valore degli strumenti derivati non dovrebbe mai superare quello del sottostante. Quando questo accade, il mercato dimostra di aver perso ogni connessione con la realtà. Diventa una gigantesca illusione collettiva, sostenuta solo dalla fiducia nella capacità degli intermediari di onorare le loro promesse.
Ma cosa succede quando quella fiducia viene meno? L’intera struttura rischia di crollare come un castello di carte, lasciando gli investitori con nulla più che pezzi di carta o numeri su uno schermo.
Conclusione: una lezione dimenticata
Questo grafico non è solo un’indicazione dell’assurdità del sistema finanziario moderno, ma un promemoria della necessità di tornare alla proprietà reale. Se gli ETF riescono a superare il valore degli asset reali che rappresentano, ciò dimostra che il sistema non solo permette, ma incoraggia una speculazione sregolata, lontana dalla stabilità e dalla sicurezza che i beni come l’oro o Bitcoin dovrebbero garantire.
La soluzione? Riappropriarsi del controllo sugli asset reali. Oro fisico in un caveau e Bitcoin in un wallet privato sono gli unici strumenti che garantiscono indipendenza. Continuare a fidarsi degli intermediari significa accettare di vivere in un mondo dove il valore è deciso da speculatori, non dalla realtà.