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La Francia rischia di perdere il Mali…

Un giornalista camerunense riassume quello che sta succedendo in Mali:

È semplice: Assimi Goïta è un colonnello maliano esperto nella lotta contro i jihadisti. Prende il potere di fronte all’incapacità delle autorità maliane di far fronte al terrorismo, con l’obiettivo di porvi fine sul suolo maliano. La sua strategia è la Federazione Russa.

In effetti, i maliani oggi sognano uno scenario centrafricano. All’origine del golpe c’è il tentativo del nuovo governo di mettere da parte i militari considerati filo-russi.
Assimi Goïta aveva chiesto un aiuto esplicito a Putin. Questa aiuto comprendeva non meno di 2000 consiglieri militari russi e supporto logistico. La Russia ha accettato, ma ha chiesto che questa richiesta ufficiale fosse firmata dal presidente di transizione in modo che non subisse alcuna contestazione. I militari non hanno quindi avuto altra scelta che consegnare la richiesta al presidente perché firmasse.

Poi però c’è stato un vertice economico Francia-Africa. Il presidente di transizione vola a Parigi e coglie l’occasione per raccontare tutto a Macron. Macron si arrabbia e gli ordina di rimuovere tutti questi imbarazzanti militari filo-russi. Tornato a Bamako, il presidente scioglie il governo e riconferma il suo primo ministro. Quest’ultimo ha proposto un governo in cui i militari fossero esclusi. Era il primo passo.

Il secondo è stato metterli agli arresti e chiudere questo episodio, per la continuità della Françafrique in Mali. Ma i militari maliani non si sono fatti ingannare, Assimi Goïta e i suoi uomini hanno arrestato il presidente di transizione e il suo primo ministro, e li hanno portati al campo di Kati, dove sono stati dichiarati decaduti dai loro incarichi.

È un nuovo colpo di stato nel colpo di stato. Quindi sappiate che ciò che sta accadendo in Mali è solo la continuazione della rivalità russo-occidentale. L’orso russo lascia la sua taiga per il deserto del Mali. I giovani del Mali, dal canto loro, da questa mattina stanno organizzando manifestazioni davanti all’ambasciata russa per chiedere l’arrivo in Mali dei soldati russi.

Armel Stephane


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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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