Le Nazioni Unite stimano che il commercio mondiale dovrebbe diminuire del 27% nel II trimestre secondo i risultati del 2020, poiché i principali settori, compresi i settori automobilistico ed energetico, sono stati colpiti dalle conseguenze della pandemia. Il calo del PIL è stato il più alto dall’inizio delle osservazioni nel 1998. Per fare un confronto: nel primo trimestre del 2009, al culmine della crisi finanziaria globale, il PIL dei paesi del G20 è diminuito solo dell’1,5%.
Inoltre, ci sono stati studi che hanno avevano già ipotizzato questa pandemia ed avevano pianificato esattamente le misure che i governi e le élite stanno attuando, trasformandola – dal loro punto di vista – in una opportunità per un mondo migliore. Quindi, non hanno pensato solo come superarla con un vaccino ma hanno pensato anche come far nascere ”un mondo migliore” e più sicuro, più ordinato.
Non hanno chiesto il nostro parere, eppure, si procede molto velocemente con le riunioni di ‘esperti’ che pianificano scenari incomprensibili e tecnologici, sempre più invadenti.
Sembra proprio che la pandemia abbia ispirato altro che sostituisca il sistema passato. Dopo il vecchio mondo, ne verrà un altro considerato più efficiente, più digitale, come tanti auspicano?
Ma siamo sicuri che è ciò che vogliamo? Non credo che avrà molta importanza cosa vogliamo.
Cosa succederà? Permetteremo che i secoli della civiltà cristiana vengano cancellati con il pretesto del virus, introducendo una tirannia tecnologica odiosa in cui le persone senza nome e senza volto possono decidere il destino del mondo, portandoci alla dimensione della realtà virtuale e dissociata?
I prodromi stavano avvenendo prima della pandemia, un po’ alla volta. Vorrei sbagliare, forse il nuovo mondo sarà leggermente meno greve dei secoli bui nell’Europa dopo la caduta dell’Impero romano, ma sta accadendo.
Sfortunatamente, molti non l’hanno ancora capito e continuano a procedere con gli stessi paradigmi basati su una realtà a loro familiare, ma non si accorgono che l’abbiamo già abbandonata rapidamente nell’orizzonte mondiale degli ultimi tre decenni. È un peccato, perché la realtà risponderà a molti di loro molto dolorosamente.
In tutti i modi il nuovo mondo sarà estremamente duro. Sarà un mondo in cui tutti saranno contro tutti e in cui la lotta andrà avanti in ogni punto dello spazio economico e politico. Il mondo dei prossimi decenni sarà un periodo di transizione, un’era di lotta per il futuro, in cui non tutti riusciranno a farcela. E quindi, la lotta sarà davvero spaventosa.
Il nuovo mondo in effetti è già in corso, proprio mentre il suo scopo e il suo carattere sono nascosti dietro i resti del vecchio mondo. i resti del vecchio mondo vengono distrutti e i contorni di un futuro prossimo molto duro vengono delineati più chiaramente davanti ai nostri occhi.
Le previsioni sulla pandemia di COVID-19 costituisconosolo il primo segnale della strada che i nostri politici descrivono come il “nuovo mondo coraggioso”.
Molto è stato scritto sul sistema di controllo digitale in Cina. La pandemia ha notevolmente accelerato il processo di rafforzamento di tale controllo in altre regioni. Pertanto, il tracciamento digitale dei contatti tramite segnali provenienti da telefoni cellulari mediante un’applicazione speciale o tramite operatori mobili consente già alle autorità di diversi paesi (Singapore, Corea del Sud, Taiwan) di trovare e isolare rapidamente coloro che interagiscono con una persona infetta da infezione da coronavirus.
L’Occidente non è contrario all’adozione di questa esperienza e la sta già pianificando attivamente. Ciò a cui si sta pensando è un regime in cui la quarantena universale può essere sostituita dalle persone che tornano alle vite abituali precedenti, ma con le le autorità che saranno a conoscenza di ogni loro mossa.
Sembra che uno degli obiettivi dell’attuale isteria (e questo non ha nulla a che fare con il coronavirus), è quello di accelerare la distruzione della “collettività”. Distanza sociale, maschere obbligatorie. A tal proposito, ho letto che indossare la mascherina non è un atto come un altro: indossare una maschera ti disconnette e priva le persone della propria individualità.
Probabilmente, le persone cambiano il loro atteggiamento verso gli altri. France info ha contattato David Le Breton, professore di sociologia e antropologia all’Università di Strasburgo, il quale ha detto: “Anche se è necessario, indossare una maschera offusca enormemente le relazioni sociali”: perché non vedere più i volti non è cosa ovvia”
… oggi, gran parte del piacere che avevamo avuto girando per la città o incontrando i nostri amici scompare. Non riconosciamo più gli altri, diventiamo quasi una società di maschere, fantasmi, una società di spettri. Il volto è il luogo del reciproco riconoscimento, è anche il luogo della nostra estrema singolarità, che ci distingue l’uno dall’altro. Questi sono i nostri tratti, le nostre specificità. E lì, con la maschera, ci troviamo tutti in uniforme. Ovviamente.
(…) C’è anche un allontanamento sociale che ci allontana dagli altri. Questa distanza fisica e questa maschera insistono fortemente sul fatto che siamo pericolosi l’uno per l’altro, che qualsiasi presenza vicino a noi sia minacciosa…
Tutto questo fa parte dei nuovi “valori universali” che finora molti ancora fanno fatica a comprendere ed accettare. E grazie a Dio … ma cosa accadrebbe se la pandemia continuasse e se un’una volta finita ne giungesse un’altra?
Che le pandemie avranno carattere sempre più ricorsivo in fondo è argomento corrente.
Sì, tutto ciò che sta succedendo non significa che tutto sia completamente senza speranza. C’è una via d’uscita dall’inferno sociale, che sembra essere solo collettiva. Da soli, si può aumentare la consapevolezza – ma è quasi impossibile uscirne. Tuttavia, anche collettivamente, se le reazioni sono quelle che stiamo vedendo negli Uniti è ancora peggio, la cancellazione della memoria non va nella direzione di un miglioramento.
Quale strada allora? La strada è quella appunto che venne fuori dopo la caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche. La nascita della realtà Benedettina, che con forme di vita nuova rimise al centro dell’esistenza la vita di ognuno come un ”già e non ancora” e quindi che vale e tende allo scopo insopprimibile della vita umana.
@vietatoparlare
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